19/6/2020
E’ passato un mese oramai dalla temuta apertura integrale del 18 maggio, momento in cui è stata ridata la possibilità a tutti i cittadini italiani e toscani di potersi muovere liberamente sul territorio nazionale: è possibile quindi commentare i dati a disposizione, cercando di collocare la circolazione del coronavirus in Toscana all’interno del quadro nazionale.
Ad oggi sono 10.195 le persone che si sono ammalate in Toscana di Covid-19, ma l’85% è ormai guarito, il 10,7% purtroppo deceduto. Sono così rimaste 438 le persone attualmente seguite dal servizio sanitario regionale (i cosiddetti attualmente positivi), di cui 36 ricoverati, 13 di questi in terapia intensiva. La Toscana si conferma al 10° posto in Italia come numerosità di casi, con circa 273 casi per 100.000 abitanti (media italiana circa 394 x100.000, dato di ieri).
Il
numero dei contagi è il primo dato realmente confortante: dal 18 maggio, sono state 8 in media le nuove diagnosi giornaliere in Toscana, solo 5 in media negli ultimi 15 giorni. Il numero così limitato di nuove diagnosi permette ai servizi territoriali di intervenire prontamente per il trattamento dei nuovi casi e per la tracciatura e la diagnosi dei contatti.
La situazione positiva della Toscana è comune a molte regioni, eccetto tre regioni del nord ovest dove permangono alcune criticità: oltre al Piemonte e alla Liguria è ancora la Lombardia, dove la percentuale di nuovi casi sui tamponi effettuati arriva al 4% in quest’ultima settimana (la Toscana è allo 0,33%), a sostenere in media il 70% delle nuove diagnosi giornaliere.
In Toscana la provenienza delle
nuove infezioni è caratterizzata da un’emersione sporadica di nuove diagnosi dal territorio, spesso legata a contesti familiari (il 70% delle diagnosi delle ultime due settimane), o attraverso tamponi eseguiti su persone che si erano rivolte alle cure del pronto soccorso per un evento acuto od in fase di pre-ospedalizzazione per un intervento programmato.
La
gravità clinica dei casi è nettamente in diminuzione: lo stato clinico al momento dell’effettuazione del tampone continua a vedere la stragrande maggioranza di stati clinici asintomatici e pauci sintomatici, più dell’80% di tutte le nuove diagnosi dell’ultimo mese in Toscana. La minor gravità delle diagnosi si riflette sul dato dei soggetti ricoverati. Come possiamo vedere dalla figura qui sotto, il numero dei ricoverati è crollato negli ultimi due mesi: erano 233 i nuovi soggetti ricoverati nel periodo dal 20 aprile al 3 maggio, mentre sono stati solo 31 quelli degli ultimi 15 giorni.
Cambia progressivamente la
composizione di genere: sono le donne oramai quelle che si ricoverano di più (circa il 60%), con un’età media che continua ad essere intorno ai 70 anni. Rispetto alla gravità, progressivamente il miglioramento delle cure ha portato ad avere una percentuale più alta di guarigione, le cure allungano anche i tempi di degenza, mentre si riduce la percentuale di persone che vanno incontro al decesso.
Per quanto riguarda la casistica, l’attenzione del sistema si sposta a questo punto da quella asintomatica a quella che avuto esiti gravi ma non mortali, per fornire alle Aziende sanitarie indicazioni omogenee e condivise in merito alla presa in carico dei pazienti clinicamente guariti dall’infezione da Covid-19 e consentire una applicazione uniforme su tutto il territorio regionale. Con la recente delibera n. 744 del 15-06-2020 la Regione Toscana ha deciso di perseguire questo obiettivo e ha stabilito che le prestazioni di follow-up non saranno soggette a compartecipazione alla spesa da parte dei cittadini che si sono ammalati, ampliando inoltre al massimo l’alveo dei soggetti che potranno godere delle prestazioni gratuite di follow up.
Il numero così contenuto di casi e ricoveri permette adesso di potersi concentrare sulla graduale e progressiva copertura di tutta la richiesta di servizi ambulatoriali ed ospedalieri da parte di una parte di cittadini che, a causa di Covid-19 non aveva potuto accedere ai servizi. Ricordiamo infatti che il sistema sanitario regionale, come in tutta Italia, durante il lockdown ha dovuto riorientare la propria risposta esclusivamente verso le prestazioni di emergenza, oltre alla tracciatura ed alla cura dei pazienti Covid.
Dimunuzione % ricoveri totali marzo 2020 rispetto alla media marzo 2015-2019
Se facciamo riferimento ai dati consolidati nel mese di marzo 2020, il sistema ospedaliero è riuscito a garantire comunque il 60% dei ricoveri che ci saremmo aspettati seguendo la media dello stesso mese nei 5 anni precedenti (2015-2019), il 40% della diagnostica strumentale ed il 30% dell’offerta ambulatoriale. Per tornare velocemente alla normalità, e assicurare una migliore riposta alle maxiemergenze (in particolare di tipo epidemico), la Regione Toscana ha approvato la
delibera regionale n. 741 del 15/06/2020 che dà avvio alla definitiva approvazione del piano di riordino della rete ospedaliera regionale toscana, così come all’approvazione delle “Linee di indirizzo per lo sviluppo di percorsi integrati di cura nella rete oncologica regionale”.
Infine una piccola analisi dei
deceduti a causa dell’infezione: sono 1.093 le persone in Toscana che sono purtroppo decedute dall’inizio dell’epidemia. Nelle ultime settimane il numero di decessi giornaliero è stato particolarmente contenuto e negli ultimi 15 gg non ha mai superato i 5 decessi giornalieri.
Il
tasso grezzo di mortalità toscano (numero deceduti/popolazione residente) per Covid-19 è di 29,3 x100.000 residenti contro il 57,1 x100.000 della media italiana (11° regione). La mappa dei deceduti mostra come la diffusione del territorio sia sovrapponibile a quella della diffusione geografica dei casi, con una maggiore concentrazione laddove la percentuale della popolazione è più anziana e\o dove è maggiore la presenza di Residenze sanitarie assistite. La
letalità per Covid-19 in Toscana (numeri dei decessi sul totale dei casi positivi), che come anticipato è del 10,7%, risulta inferiore al valore medio nazionale del 14,5%. La discrepanza con il dato nazionale potrebbe dipendere dal fatto che in Toscana è stato rintracciato un numero relativamente più elevato di soggetti asintomatici o paucisintomatici, come diretta conseguenza della efficienza del nostro sistema in termini di tempestività e qualità di cure.
Dalla piattaforma dell’Istituto superiore di sanità si nota che l'incremento dei decessi aumenta nettamente dopo i 70 anni: l’87,4% dei decessi ha infatti riguardato la popolazione sopra quella classe d’età. La letalità, espressa come numero dei decessi sul totale dei casi positivi, è del 35,9% dopo i 90 anni, del 33,0% tra gli 80 e gli 89 anni, e del 17,6% tra i 70 e i 79 anni, mentre è del 6,0% nella fascia 60-69 anni e del 2,1% nella fascia 50-59 anni. Sono fortunatamente solo nove le persone decedute con età <50 anni, ma nessuno sotto i 20 anni. E’ confermata la maggiore letalità per il genere maschile: la letalità nei maschi è del 13,7% mentre nelle femmine è dell’8,6%. Inoltre, le donne decedute per COVID-19 hanno un’età al decesso più alta rispetto agli uomini (età mediane: donne 87 - uomini 81). Infine, risultano sei operatori sanitari deceduti per COVID-19 tra i 1.641 contagiati. Il tempo mediano tra la data della comparsa dei sintomi e la data del decesso è di 14 giorni. Per i pazienti deceduti che sono stati ospedalizzati il tempo mediano tra la data di insorgenza dei sintomi e la data del ricovero è di 3 giorni, mentre quello tra la data del ricovero e la data del decesso è di 11 giorni.
Tra i soggetti deceduti per Covid-19, tre su quattro erano affetti da almeno una patologia cronica: la metà aveva tre o più malattie croniche concomitanti, mentre uno su quattro ne aveva due.
Anche nel caso dei pazienti deceduti, le patologie prevalenti sono il diabete mellito, le malattie cardiovascolari e quelle respiratorie croniche.
Percentuale di soggetti deceduti per COVID-19 per tipo di comorbosità (N=1.092 soggetti per i quali è disponibile l’informazione)In questa fase diventa è fondamentale non disperdere i buoni successi avuti nella nostra regione nel combattere il virus. I nostri servizi intervengono velocemente nell’individuare e trattare i casi e nel tracciare immediatamente i contatti e dall’altra parte la popolazione sembra ancora riuscire a seguire le regole che abbiamo imparato in questi mesi: distanziamento, mascherina nei luoghi chiusi o assembrati e lavaggio di mani. A questo punto è molto importante continuare a mantenere alta l’attenzione contro possibili focolai e a prendersi cura di tutti i toscani che hanno anche un altro problema di salute, come attualmente il SSR sta riuscendo a fare.
A cura di: Fabio Voller, Simone Bartolacci, Francesco Profili - ARS Toscana
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