La
sostituzione chirurgica della valvola rappresenta il trattamento elettivo della stenosi aortica severa ma circa un terzo dei pazienti, in genere d’età avanzata, non può essere operato per la presenza di gravi comorbosità o per condizioni anatomiche della valvola o dell’aorta avverse all’operabilità. La procedura di sostituzione della valvola aortica per via transcatetere (
TAVI) è dedicata proprio questi pazienti che, affetti da stenosi aortica sintomatica severa, presentano un alto rischio di mortalità perioperatoria.
L’impianto di una TAVI è molto
costoso a causa del prezzo elevato del dispositivo impiantato. Anche se in questo momento il numero d’impianti è relativamente basso: 2.226 nel 2013 in Italia, secondo il registro nazionale GISE, di cui 179 in Toscana, è facile prevederne un incremento. L’
aumento della popolazione anziana e il progresso delle tecnologie disponibili sono i due meccanismi che determineranno tale aumento, mentre l’elevato costo sarà il fattore frenante tale tendenza. Come in altre situazioni, ormai sempre più frequenti, anche nel caso dell’impiego delle TAVI, affrontiamo il dilemma tra benefici potenziali e sostenibilità finanziaria.
Paragonando per costo-efficacia la TAVI con la terapia chirurgica standard, la procedura è associata a costi maggiori nella fase peri-procedurale, ma a costi minori nel primo anno di follow-up, a causa della
minor frequenza di re-ospedalizzazioni nei pazienti sottoposti a TAVI.