Abbiamo bisogno di cibo, non di tabacco. Giornata mondiale contro il tabacco 2023


31/5/2023
Il 31 maggio è la Giornata mondiale senza tabacco, istituita dall’OMS. Il tema scelto per questa edizione 2023 è  Grow food, not tobacco (coltiviamo cibo, non tabacco).

In occasione di questa giornata le istituzioni che a livello mondiale si occupano di salute pubblica si impegnano nella sensibilizzazione della riduzione del consumo di tabacco, quest’anno con l’obiettivo di promuovere la produzione di colture alternative, più sostenibili e sane. Infatti la produzione il tabacco rappresenta un’importante fonte di inquinamento attraverso una filiera che ha importanti conseguenze ambientali: aumento della deforestazione per le coltivazioni, l’utilizzo intensivo di pesticidi e fertilizzanti, impatto negativo delle imponenti emissioni di CO2 , ingente consumo di acqua, mercato del lavoro spesso non equo e tutelato sono le maggiori ricadute economico ambientali. La produzione di tabacco infatti sottrae spazi e risorse alla coltivazione di colture alimentari, incentivando così la crisi alimentare presente a livello globale.

Questi appena illustrati sono i danni indiretti del fumo, quelli “di contesto”, collettivi, che incidono trasversalmente sui territori coinvolti e che impattano globalmente. Per limitarne i danni la convenzione quadro dell'OMS sul controllo del tabacco propone principi interventi politici per incentivare alternative economicamente valide per chi lavora nell’industria del tabacco e sulla maggiore tutela dell'ambiente e della salute delle persone.

Passando ai danni diretti sappiamo in Italia diminuisce il numero complessivo di soggetti fumatori, ma il numero di sigarette fumate aumenta. Inoltre chi fuma tabacco spesso pratica anche il policonsumo, fenomeno diffuso soprattutto tra la popolazione adolescente. L’Istituto superiore di sanità nella giornata di ieri, 30 maggio 2023, ha mostrato i dati aggiornati sul consumo di tabacco [1] in Italia, prodotti da attraverso diverse indagini che promuove e raccolti nel Rapporto nazionale sul tabagismo pubblicato nella giornata di oggi.

In particolare sappiamo dall’indagine ISS-Doxa che in Italia 1 persona su 5 sopra i 15 anni fuma (10,5 milioni di persone) e il primato resta anche quest’anno agli uomini (25,1% a fronte del 16,3% delle donne). Aumenta a 12,2 al giorno il numero medio di sigarette fumate, con 1 soggetto fumatore su 4 che supera le 20 e l’età media è 46,7 anni. Ed è differenziato anche il tipo di prodotto utilizzato con l’81,1% di soggetti fumatori che consuma sigarette confezionate, l’11,2% sigarette fatte a mano, il 14% sigarette a tabacco riscaldato e il 5% e-cig. Inoltre la distribuzione geografica di chi ha l’abitudine al fumo non è omogenea, ma presenta valori maggiori al Sud Italia, con circa 7 punti percentuali in più rispetto alle altre zone.

ISS-Explora indaga invece il consumo nella popolazione adolescente e mostra che in Italia il 36,6% di studenti e studentesse tra i 14 e i 17 anni e il 9,6% tra gli 11 e i 13 anni consuma almeno un prodotto tra sigaretta tradizionale, e-cig o tabacco riscaldato. Ed è interessante notare che, al contrario della popolazione adulta il fumo è più diffuso tra le ragazze.

Tra ragazzi e ragazze di 14-17 che consumano tabacco o nicotina si calcola che tra loro il 38,7% pratica il policonsumo, utilizzando più di un prodotto, mentre la quota restante si divide quasi equamente tra consumo esclusivo di sigarette tradizionali e di sigarette elettroniche. Chi consuma tabacco o nicotina mostra probabilità più alte di assumere alcol e altre sostanze (8 adolescenti su 10 che fumano ha assunto alcol nel mese precedente).

Inoltre il consumo di tabacco o nicotina è associato a una cattiva qualità del sonno, a peggiori prestazioni scolastiche e a un uso problematico dei social.

Il contrasto al fumo è una campagna che unisce e impegna settori e istituzioni che si dedicano a individuare disincentivi efficaci per ridurre la diffusione dei danni causati dal tabacco e le conseguenze sulle vite delle singole persone e sulla gestione della sanità pubblica, in quanto principale causa di danni fisici evitabile. Per quanto riguarda la mortalità fumo-attribuibile, in Italia si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco oltre 93.000 morti (il 20,6% del totale di tutte le morti tra gli uomini e il 7,9% del totale di tutte le morti tra le donne) con costi diretti e indiretti pari a oltre 26 miliardi di euro (Tobacco Atlas, sesta edizione).

Il consumo di tabacco e nicotina in Toscana

All’interno della pubblicazione La Salute di genere in Toscana dell’Agenzia regionale di sanità (ARS Toscana) è presente un’analisi dei consumi che opera un confronto per genere ed evidenzia un’espansione del consumo di tabacco nella popolazione femminile, che mostra percentuali cresciute trasversalmente tra le diverse età. In alcune fasce l’abitudine al fumo femminile arriva a superare le percentuali maschili, sebbene l’intensità e il numero di sigarette rimanga tendenzialmente più alto tra i maschi.

L’indagine Multiscopo Istat del 2020 mostra che in Toscana il consumo di tabacco è leggermente più alto rispetto ai valori italiani, con il 22,5% dei maschi e il 16,8% delle femmine (rispetto al 21,9% e al 15%) che ne fanno uso.
La frequenza di fumo quotidiana risulta perfettamente equilibrata tra uomini (89,4%) e donne (89,7%), risultato recente avvenuto a seguito di un cambiamento dei consumi della popolazione femminile.

Rispetto ai valori nazionali le donne toscane tendono a fumare di più (86,1% fumatrici quotidiane italiane a fronte di 89,7% toscane). Anche il numero di sigarette risulta più alto tra le donne toscane rispetto al valore italiano, ma non raggiunge i numeri maschili, che restano lievemente maggiori.

In Toscana la preferenza di consumo di concentra quasi totalmente nelle sigarette tradizionali e solo il 2,4% dei maschi e il 2% delle femmine utilizza la sigaretta elettronica.

La rilevazione EDIT 2022 ha studiato la diffusione dell’abitudine al fumo nella popolazione adolescente toscana ed ha stimato che i risultati sono migliorati, ma si osserva un’inversione di consumo rispetto al genere: la diffusione del fenomeno registra valori maggiori tra le ragazze, mentre l’intensità resta più alta tra i ragazzi.

In particolare sappiamo che il 54,7% della popolazione studentesca ha provato a fumare, comportamento che risulta nettamente più diffuso tra le ragazze (60,2% a fronte del 49,6% dei compagni).

In Toscana fumano regolarmente il 18,2% delle ragazze e il 13,2% dei ragazzi, con l’età di inizio concentrata prima dei 16 anni, soprattutto le adolescenti (Femmine: 76,4%; Maschi: 67,5%)

Invece il numero di sigarette quotidiane resta maggiore tra i ragazzi, con il 32,3% di fumatori regolari che consumano più di 10 sigarette al giorno, contro il 24,3% delle compagne.

L’utilizzo della sigaretta elettronica riguarda il 45,3% del campione, senza rilevanti differenze di genere (maschi: 45,7%; femmine: 44,8%).

In generale possiamo considerare che i processi di destrutturazione socio-culturale del ruolo della donna e di empowerment abbiano provocato un marcato cambiamento nell’abitudine al fumo, conducendo all’acquisizione di comportamenti considerati in passato prettamente maschili. Questo fenomeno si rileva in modo netto nel mondo occidentale ed in particolare nelle età più giovani. Si tratta di un’evoluzione interessante e che richiede un continuo monitoraggio per cogliere e approfondire le dimensioni e le modalità attraverso cui gli aspetti culturali modificano gli stili di vita.

L’ISS propone dei sostegni a chi vuole intervenire contro l’abitudine al fumo e monitora ogni anno con un censimento la presenza dei Centri antifumo sul territorio italiano, che nel 2023 sono 241: 145 sono al nord, 46 al centro, 50 al sud. Ricordiamo la possibilità di rivolgersi alla piattaforma Smetto di fumare dell’ISS e al Telefono verde contro il fumo (800 554088). 

Note

1. Comunicato stampa n. 39/2023. Giornata mondiale senza tabacco: un terzo degli adolescenti è consumatore di sigarette, e-cig o tabacco riscaldato.


A cura di:

  • Elena Andreoni, Fabio Voller - Agenzia regionale di sanità della Toscana