Sicurezza del vaccino mRNA negli adolescenti: i risultati ad interim di un trial pubblicato sul NEJM

I risultati ad interim del trial randomizzato, controllato con placebo di fase 2-3


24/8/2021
L’11 agosto 2021 il New England Journal of Medicine ha pubblicato i risultati ad interim del trial randomizzato, controllato con placebo di fase 2-3 (Teen COVE - Clinicatrial.gov n. NCT04649151) avente come obiettivo principale quello di valutare la sicurezza del vaccino mRNA-1273 (prodotto da Moderna) negli adolescenti di età compresa fra i 12 e i 17 anni e la non inferiorità della risposta immunitaria rispetto a quella rilevata nei giovani adulti di età compresa fra i 18 e i 25 anni.Gli obiettivi secondari includevano la valutazione di efficacia del vaccino mRNA-1273 nella prevenzione dell’infezione da SARS-CoV-2  (Evaluation of mRNA-1273 SARS-CoV-2 Vaccine in Adolescents).

Dal 9 dicembre 2020 al 28 febbraio 2021 sono stati arruolati 3.732 adolescenti assegnati casualmente, in un rapporto 2:1, a ricevere due iniezioni di vaccino mRNA-1273 (contenete 100 μg, per una dose totale di 200 μg) o placebo (soluzione fisiologica), a 28 giorni di distanza. Più del 98% dei partecipanti ha ricevuto la seconda dose. I motivi più comuni per non ricevere la seconda dose sono stati la mancanza di consenso (10 partecipanti) e la perdita dei pazienti al follow-up (8 partecipanti). Le caratteristiche della popolazione dello studio al basale erano generalmente bilanciate nei gruppi mRNA-1273 (n=2.489 partecipanti) e placebo (n=1.243 partecipanti). L'età media dei partecipanti era di 14,3 anni (il 74% aveva tra i 12 e i 15 anni) e il 51% era di genere maschile. Le caratteristiche demografiche degli adolescenti erano generalmente simili a quelle dei giovani adulti di età compresa fra i 18 e i 25 anni arruolati nello studio di fase 3.

Per quanto riguarda l’obiettivo principale legato alla sicurezza, tutti i partecipanti hanno registrato giornalmente le reazioni avverse locali e sistemiche sollecitate compilando un diario elettronico fino a 7 giorni dopo ogni iniezione. Inoltre, gli eventi avversi correlati non sollecitati dal 1° al 28° giorno dopo ogni dose sono stati raccolti fino alla fine dello studio. Le reazioni locali sollecitate si sono verificate più frequentemente nel gruppo mRNA-1273 dopo la prima iniezione (94,2%) e dopo la seconda iniezione (93,4%) rispetto al gruppo placebo (36,8% e 32,6%, rispettivamente). Nel gruppo mRNA-1273, la reazione locale sollecitata più comune è stata il dolore al sito di iniezione dopo la prima iniezione (93,1%; di cui il 5,4% erano di grado 3) e la seconda iniezione (92,4%; di cui il 5,1% erano di grado 3); nel gruppo placebo, il dolore al sito di iniezione è stato riportato nel 34,8% dei partecipanti dopo la prima iniezione e nel 30,3% dopo la seconda iniezione.

Nel 6,8% dei partecipanti del gruppo mRNA1273 si sono verificate reazioni avverse locali di grado 3 dopo la prima iniezione e nell'8,9% dopo la seconda iniezione. Nel gruppo mRNA-1273 sono state riportate reazioni avverse sistemiche (affaticamento, cefalea, mialgia e brividi) nel 68,5% dei partecipanti dopo la prima iniezione e nell'86,1% dopo la seconda iniezione. Le reazioni locali o sistemiche sollecitate hanno avuto una persistenza media di circa 4 giorni.

Nel complesso, l'incidenza delle reazioni avverse sollecitate è stata generalmente simile tra i partecipanti di età compresa tra 12 e 15 anni e quelli di età compresa tra 16 e 17 anni. Nel gruppo mRNA-1273, l'incidenza di reazioni avverse locali o sistemiche sollecitate è stata generalmente simile tra i partecipanti adolescenti e i giovani adulti, mentre gli eventi avversi correlati non sollecitati fino al 28° giorno dopo qualsiasi iniezione, sono stati più frequenti nel gruppo mRNA1273 (20,5%) rispetto al gruppo placebo (15,9%). Gli eventi avversi più comuni nel gruppo mRNA-1273 sono stati linfoadenopatia localizzata nella regione del sito di iniezione (nel 4,3%) e cefalea (nel 2,4%).

Non si sono verificati decessi o eventi avversi di particolare gravità.

Rispetto all’obiettivo riferito alla valutazione dell’immunogenicità, l'analisi primaria si è basata sulla non inferiorità dei titoli anticorpali neutralizzanti negli adolescenti nello studio di fase 2 rispetto ai giovani adulti nello studio di fase 3. Il rapporto del titolo della media geometrica per gli anticorpi neutralizzanti negli adolescenti rispetto ai giovani adulti era 1,08 (IC 95%, 0,94-1,24). Inoltre, la risposta sierologica è stata del 98,8% tra gli adolescenti e del 98,6% tra i giovani adulti e la differenza assoluta nei valori sierologici della risposta tra adolescenti e giovani adulti è stata di 0,2 punti percentuali (IC 95%, da -1,8 a 2,4). Pertanto, i criteri di non inferiorità sono stati soddisfatti per entrambi gli obiettivi primari.

L'efficacia del vaccino mRNA-1273, 14 giorni dopo la seconda iniezione, è stata difficile da valutare a causa della bassa incidenza di Covid-19 nella popolazione dello studio (quattro casi nel gruppo placebo e nessun caso nel gruppo mRNA-1273). Tuttavia, l'efficacia del vaccino mRNA-1273 nella prevenzione di Covid-19 (valutata secondo la definizione CDC di Covid-19), a partire da14 giorni dopo la somministrazione della seconda dose, è stata del 93,3% (IC 95%, da 47,9 a 99,9) nell’analisi per protocollo e del 92,7% (95% CI, da 67,8 a 99,2) nell’analisi intention-to-treat per i casi con esordio a partire da 14 giorni dopo la somministrazione della prima dose. Per quanto riguarda invece gli obiettivi secondari di prevenzione dell'infezione da SARS-CoV-2 le stime di efficacia del vaccino mRNA-1273 sono state di 55,7% (95% CI, 16,8-76,4) a partire da 14 giorni dopo la somministrazione della seconda dose (nell’analisi per protocollo) e 69,8% (95% CI, 49,9-82,1) a partire da 14 giorni dopo la somministrazione della prima dose (nell’analisi intention-to-treat).

In conclusione, gli autori affermano che dall’analisi ad interim dello studio in corso, il profilo beneficio-rischio complessivo del vaccino mRNA-1273 è risultato favorevole negli adolescenti e l'immunogenicità indotta dal vaccino mRNA-1273 negli adolescenti è risultata non inferiore a quella rilevata nei giovani adulti nello studio di fase 3, con un profilo di sicurezza simile. Il numero di casi documentati di Covid-19 è troppo piccolo per fornire valutazioni solide sull'efficacia del vaccino, sebbene esso sia stato in grado di indurre titoli anticorpali che dovrebbero essere protettivi contro l'infezione da SARS-CoV-2.

A cura di:

  • Cristina Stasi, Centro Interdipartimentale di Epatologia CRIA-MASVE, Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, AOU Careggi
  • Caterina Silvestri, Agenzia regionale di sanità della Toscana




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