Convegno - Firenze, 17 giugno 2013Età media 38 anni, con basso livello di istruzione, per metà stranieri e 7 su 10 affetti da almeno una patologia: questi alcuni dei dati emersi dall'
indagine sulla
salute nelle carceri toscane che l’
Agenzia regionale di sanità ha condotto nel 2012, per la seconda volta. I dati completi sono stati presentati nel corso del convegno
Lo stato di salute dei detenuti italiani e il loro rischio suicidario, che si è tenuto a Firenze il 17 giugno, presso l'auditorium di Sant'Apollonia.
L’indagine, condotta con la collaborazione dei professionisti che operano all’interno degli Istituti, ha raccolto le informazioni socio-demografiche e cliniche di
3.329 detenuti corrispondenti a circa l’80% dei presenti in Toscana. Le patologie piu' diffuse:
disturbi psichici (soprattutto
dipendenza da sostanze),
malattie infettive (epatite C, sifilide, tubercolosi),
disturbi apparato digerente (cavo orale).
Il convegno ha rappresentato un importante momento di discussione e di confronto con altre realtà nazionali. La Regione Emilia Romagna ha approfondito il tema della salute dei detenuti considerando anche il
ricorso ai servizi sul territorio. Professionisti dell’amministrazione penitenziaria e del Ministero della giustizia hanno inoltre presentato i dati aggiornati sul tema del
suicidio in carcere. Ai partecipanti del convegno è stato anche comunicato l’avvio del
progetto finanziato dal Ministero della Salute e coordinato dalla Regione Toscana e dall’Agenzia regionale di sanità denominato “
Lo stato di salute dei detenuti degli istituti penitenziari di 6 regioni italiane: un modello sperimentale di monitoraggio dello stato di salute e di prevenzione dei tentativi suicidari” al quale partecipano, oltre alla Toscana, le regioni Veneto, Liguria, Umbria, Lazio e Campania. Il lavoro affianca alla rilevazione dello stato di salute, la redazione e sperimentazione di un elenco di azioni multidisciplinari a cui far riferimento per la prevenzione del suicidio e degli atti autolesivi in ambito penitenziario.
Per approfondire: