Immagine copertina Collana dei Documenti ARS, n. 37Questo Documento è frutto della fattiva collaborazione fra Agenzia regionale di sanità e Azienda ospedaliero-universitaria Anna Meyer per l’epidemiologia in ambito pediatrico, in atto ormai da alcuni anni. Esso rappresenta il secondo numero dei Documenti ARS su tematiche di epidemiologia materno-infantile, nell’ambito di una collana specifica realizzata in collaborazione fra le due istituzioni.
È la prima volta che dati sistematici e dettagliati sulla ospedalizzazione dei bambini in Toscana vengono messi a disposizione degli operatori e dei decisori del Sistema sanitario regionale: ne esce un quadro stimolante, per le sue luci e qualche ombra, capace (speriamo) di suscitare curiosità e approfondimenti a livello locale.
Come precisato nell’introduzione, i dati riportati derivano dai flussi correnti messi a disposizione dalla Regione Toscana: essi risentono perciò della qualità delle informazioni rilevate dalla Regione, che sono le stesse ad essa inviate dalle Aziende sanitarie. È quindi possibile, e già lo prevediamo, che alcuni dati non corrispondano al “sentire“ degli operatori, in quanto vi sono state delle imprecisioni al momento della trasmissione dal territorio alla Regione. È comunque nostro obiettivo stimolare l’impegno di tutti per migliorare la qualità dei dati trasmessi, in modo che le analisi che realizzeremo in futuro potranno basarsi su di una qualità migliore.
Il quadro che salta agli occhi a seguito della lettura di queste pagine è mediamente buono o molto buono. Si nota ad esempio, per lo più, un’adeguata distribuzione della casistica fra i diversi livelli di assistenza, con l’Ospedale Meyer e le altre Aziende ospedaliero-universitarie che funzionano da centri di terzo livello, come testimoniato da diverse informazioni fra cui il “case-mix” di ciascuna Azienda. Si vede altresì la limitatezza delle cosiddette “fughe“ fuori regione (peraltro in diminuzione nella fascia di età 0-14 anni), superata ampiamente dalla capacità di attrazione. Si nota il tasso contenuto della ospedalizzazione ordinaria, in forte diminuzione negli anni considerati, e l’uso più frequente del day-hospital, soprattutto nelle Aziende ospedaliero-universitarie. Tutti questi sono aspetti positivi, fortemente voluti dalla Regione Toscana e opportunamente implementati su tutto il territorio. D’altra parte, come in tutti i campi, vi sono anche aspetti quantomeno suggestivi di qualche possibile ulteriore margine di miglioramento. Fra questi, la frequente ospedalizzazione dei bambini in reparti non pediatrici, la “fuga” selettiva per alcune patologie, la presenza ancora troppo elevata di neonati dimessi con DRG diverso da “neonato sano” e la disomogenea distribuzione di questa variabile sul territorio regionale.
L’analisi territoriale, e ancor più quella per presidio, aiutano a capire la situazione specifica di ciascuna realtà in confronto con le altre, ponendo così le basi per un positivo bench-marking anche per questo così importante e delicato settore dell’attività ospedaliera.
immagine Collana dei Documenti ARS, n.36Il Progetto nazionale di ricerca RIPO, finanziato dal Ministero della Salute, si è posto l’obiettivo di costruire un Registro di Implantologia protesica dell’anca in alcune regioni italiane, in analogia a esperienze già consolidate in altri paesi, in particolare del nord Europa, e a proseguimento e sviluppo dell’esperienza già maturata dall’IOR. Al Progetto hanno aderito 5 regioni, tra cui la Toscana, che ne ha affidato la responsabilità scientifica all’ARS.
I contenuti di questo report si riferiscono esclusivamente alla nostra regione e ne descrivono il contributo di ricerca agli obiettivi del Progetto nazionale. Il report contiene ulteriori e interessanti informazioni e proposte, rilevanti sia nel collegare questo Progetto agli specifici obiettivi regionali, in particolare alle indicazioni del PSR 2005-2007, sia nel delineare i possibili sviluppi per la ricerca valutativa in Ortopedia chirurgica.
Il Progetto RIPO-T ha preso in esame fino ad ora soltanto gli interventi di protesi d’anca e ha coinvolto un numero limitato di strutture.
35 cardiochirurgiaQuesto documento contiene un aggiornamento dei dati di attività della Cardiochirurgia in Toscana per l’intero periodo 1997-2005 e riassume i principali risultati del lavoro svolto negli ultimi 3 anni nell’ambito dell’Osservatorio Regionale sulla Qualità e sugli Esiti delle Cardiochirurgie Toscane.
Precedenti analisi dell’attività cardiochirurgica in Toscana erano state pubblicate per i periodi 1997-2001 (Documento ARS n. 2/2002), 1997-2002 (sito web di ARS Toscana) e1997-2004 (Documento ARS n. 22/2006).
Quest’ultimo aggiornamento offre una lettura ampia e approfondita di un settore assistenziale che è stato al centro, negli ultimi vent’anni, di una considerevole attività di ricerca in ambito nazionale e internazionale, quale settore tracciante per la valutazione di qualità dell’assistenza. Gli studi pubblicati hanno indagato soprattutto la mortalità a seguito di bypass aorto-coronarico (BPAC) e hanno contribuito a un vivace dibattito intorno ad aspetti metodologici (come il risk adjustment) e a questioni più generali di politica sanitaria (come la comunicazione pubblica dei dati di esito). Inoltre, gli effetti combinati di una maggiore prevenzione cardiovascolare, di una più diffusa attività di Cardiologia interventistica e di una più raffinata tecnica cardiochirurgica hanno probabilmente modificato gradualmente i bisogni di prestazioni cardiochirurgiche nella popolazione. Ciononostante, pur in presenza di una notevole attività di raccolta dati condotta in Paesi europei ed extra-europei da molti registri e database clinici, apparentemente pochi studi hanno discusso il problema di una possibile evoluzione in atto nella mission e nella tipologia di servizi pertinenti a una struttura (e a un sistema) di Cardiochirurgia.
Immagine copertina Collana dei Documenti ARS, n. 34Questo documento, dopo quasi 5 anni dalla pubblicazione del primo “documento” ARS – “Programmazione dei servizi per gli anziani in Toscana” - intende fornire un aggiornamento sui dati demografici della popolazione anziana residente in Toscana e sulle stime del numero di anziani non autosufficienti, che costituiscono importanti punti di riferimento per la programmazione socio-sanitaria a livello Regionale e di Azienda USL. Il documento è stato inoltre integrato con nuove stime sul numero di anziani affetti da demenza, dato che questa condizione patologica risulta essere responsabile della maggior quota di disabilità negli anziani.
La conoscenza della dimensione di questi fondamentali determinanti del bisogno di assistenza socio-sanitaria risulta essenziale soprattutto in vista di importanti novità nella programmazione regionale di medio-termine che pare orientarsi verso il tentativo di fornire assistenza alla persona non autosufficiente in modo universalistico, esclusivamente sulla base del riconoscimento della condizione di bisogno.
Grazie a quattro importanti studi epidemiologici di popolazione condotti sugli anziani residenti in Toscana, che hanno prodotto i migliori dati ad oggi disponibili sullo stato di salute di questa fascia di popolazione, e facendo ricorso a consolidate procedure statistiche, abbiamo potuto produrre stime di popolazione sul numero di anziani non autosufficienti ed affetti da demenza. Per evitare distorsioni nelle stime, derivanti da una ridotta raggiungibilità degli anziani istituzionalizzati durante la conduzione di studi di popolazione, abbiamo ristretto l’analisi agli anziani residenti a domicilio.
I dati derivanti da uno studio recentemente condotto su un ampio campione di anziani residenti in struttura ci permesso hanno permesso di produrre stime sul numero di anziani non autosufficienti ed affetti da demenza istituzionalizzati che sono state sommate alle prime per ottenere stime complessive.