Programmazione dei servizi per gli anziani in Toscana

Collana dei Documenti ARS, n. 1


Immagine copertina Collana dei Documenti ARS, n. 1L’assistenza agli anziani rappresenta la più importante sfida del futuro per il servizio pubblico. L’allungamento della speranza di vita, insieme alla riduzione delle nascite, cambiano profondamente il quadro demografico e comportano una revisione razionale della distribuzione delle risorse, al fine di venire incontro alle nuove necessità. Obiettivo primario è assicurare il massimo delle opportunità a chi ne ha bisogno, in una visione universalistica ed egualitaria del diritto ai servizi sanitari e sociali.
Questo obiettivo deve peraltro essere perseguito nell’ambito della sostenibilità della spesa, e nello stesso tempo tenere conto delle variazioni epocali che caratterizzano la struttura familiare, tradizionale caposaldo in Italia dell’assistenza agli anziani.
Si tratta anche del settore nel quale più profondamente si compenetrano e diventano inscindibili il bisogno sociale e quello sanitario, in una gradazione che comprende aspetti diversi e tra loro complementari come il bisogno di evitare l’emarginazione sociale, il supporto delle funzioni complesse della vita, l’aiuto quotidiano psicologico e materiale per le funzioni semplici, fino alla assistenza costante e, in alcuni casi, ad alta valenza sanitaria delle fasi di non autosufficienza. Una gamma complessa, quindi, che vede compenetrarsi la funzione della famiglia e della rete amicale,
quella del volontariato e dei servizi sociali, e quella più specificamente sanitaria, e che esprime due necessità pressanti: l’alta integrazione e la duttilità della risposta rispetto all’articolarsi dei bisogni.
È ben noto come questi due valori non siano facilmente realizzabili appieno nell’articolazione dei servizi e richiedano, per realizzarsi, una volontà specifica di programmazione.
Oggi più che nel passato, una programmazione razionale dei servizi sanitari e sociali è resa possibile dall’aumentata disponibilità di conoscenze sui bisogni e sui possibili modelli di intervento, spesso non ancora ben organizzate e fruibili, ma comunque recuperabili ed utilizzabili per introdurre elementi di razionalità nelle scelte organizzative e di spesa.
Si sente sempre più il bisogno di “usare i dati”, quindi di elaborarli con modalità rigorose e finalizzate all’operatività, per porli alla base, quantomeno insieme ad altri elementi come il controllo della spesa e del processo decisionale.
In Toscana la “Questione Anziani” è particolarmente rilevante, anche grazie ai successi in termini di salute che hanno portato ad una durata della vita particolarmente elevata. Inoltre in Toscana esiste un sistema informativo coerente ed esteso che, insieme alla presenza di professionalità scientifiche di rilievo, ha permesso di sviluppare studi di alto livello su sottogruppi della popolazione regionale, oggi utilizzabili per le stime dei bisogni.
È stato quindi possibile realizzare questo documento, che rappresenta un contributo innovativo nella direzione dell’uso dei dati per le scelte di programmazione.




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