Immagine copertina Collana dei Documenti ARS, n. 66Il Documento in sintesi
Il progetto Standardizing Measurement of Alcohol-Related Troubles (SMART - Standardizzazione della misurazione dei problemi correlati all'alcol) è un progetto co-finanziato dalla Commissione europea e coordinato dall'Istituto di neurologia e psichiatria di Varsavia, in Polonia, mediante il quale ci si è prefissi di realizzare uno strumento omogeneo per indagare sui consumi alcolici e sui problemi alcol-correlati nelle varie nazioni europee, permettendo così un'adeguata comparabilità delle ricerche e dei dati all'interno dell'Unione europea, che sono stati finora non poco numerosi ma difficilmente confrontabili.

È stato a questo fine elaborato centralmente un questionario in lingua inglese, basato su precedenti strumenti d'indagine concernenti i consumi (quantità e frequenza del bere, occasioni del consumo di alcol e vari tipi di bevande), gli abusi (episodi di bere eccessivo ovvero binge drinking) e i danni (classificati dai questionari RAPS, AUDIT e DSM), nonché su domande riguardanti le conseguenze sociali percepite e le politiche di prevenzione alcologica. Il questionario è stato poi tradotto nelle varie lingue e testato su popolazioni selezionate dei nove paesi dell'Unione europea partecipanti al progetto, ciascuno rappresentante le varie culture del bere, per verificarne la comprensibilità e l'accettabilità.

Per l'Italia, i coordinatori di progetto hanno identificato la regione Toscana, con l'Azienda sanitaria di Firenze e l'Agenzia regionale di sanità, come luogo che, grazie ai suoi istituti di ricerca, era capace di garantire una sufficiente affidabilità. Il questionario è stato tradotto in italiano e, dopo una verifica preliminare, è stato somministrato, parallelamente a quanto fatto negli altri paesi, a un campione opportunistico di 200 persone, una parte delle quali forti bevitori, che è stato reperito nella provincia di Firenze durante il periodo novembre 2009 - febbraio 2010. Ciascun'intervista, di durata tra i 20 e i 40 minuti, era realizzata da un intervistatore/trice professionista che faceva le domande secondo una sequenza prestabilita e variabile secondo l'ordine delle interviste e che, alla fine, chiedeva agli intervistati di dare la loro opinione sull'intervista stessa; a completamento della ricerca, si sono infine effettuati tre focus group con un ristretto numero di intervistati.

Su tali basi è stato possibile valutare le differenti domande e l'ordine in cui erano presentate, e sono stati raccolti suggerimenti per migliorare il questionario secondo il punto di vista della cultura italiana. In linea di massima, il questionario SMART, una volta che ne è stato chiarito lo scopo, è stato bene accettato e ha riscosso un certo interesse, specialmente al momento in cui gli intervistati hanno quantificato il loro bere, anche perché non si sono sentiti giudicati su questo. Per accertare i consumi, la modalità preferita è stata quella delle domande Beverage Specific Quantity Frequency (BSFQ - domande su quantità e frequenza specifiche per tipo di bevanda alcolica). Si sono poi giudicate utili le parti del questionario rivolte a sollecitare pareri sulle politiche di prevenzione alcologica, mentre son state sentite come eccessive le domande orientate ad esplorare il bere eccedentario o la dipendenza.

Questi risultati, unitamente a quelli provenienti dagli altri 8 paesi europei partecipanti allo studio, sono stati oggetto di discussione durante gli incontri tra i ricercatori dei 9 paesi europei del progetto e hanno portato a ridefinire, e in parte semplificare, il questionario nella sua forma finale, allegata alla fine del presente documento. Si raccomanda l'uso di tale strumento nelle indagini alcologiche che saranno fatte in futuro.