Il sistema di sorveglianza degli incidenti balneari in Toscana

Importanti le informazioni fornite dai dati dei Pronto soccorso


27/9/2018
Gli incidenti in acque di balneazione sono classificati come eventi accidentali che si verificano in luoghi come fiumi, piscine, porti, scogliere, spiagge libere, stabilimenti termali, stabilimenti balneari ed in mare. Le cause che inducono il loro verificarsi sono molteplici ma prevalentemente riconducibili all’adozione di comportamenti poco prudenti.

Una raccolta sistematica delle informazioni relative ai casi di incidente balneare rappresenterebbe una base informativa utile e necessaria per definire politiche di prevenzione appropriate per ridurre l’impatto di questi eventi sulla salute, tuttavia nella maggior parte dei paesi, tra cui l’Italia, sono raccolti quasi esclusivamente i dati sui ricoveri per annegamento non mortale ed i decessi per annegamento. All’interno del panorama italiano la Toscana vanta un’importante esperienza maturata nel corso del tempo in questo ambito. Le informazioni circa gli annegamenti non mortali ed i decessi per annegamento erano state integrate nella nostra regione da due nuove banche dati: la sorveglianza degli incidenti balneari realizzata dai 118 ed il flusso dei pronto soccorso. Le evidenze fornite dai quattro diversi archivi hanno permesso la realizzazione di un efficiente modello di sorveglianza epidemiologica degli eventi. La sorveglianza degli incidenti balneari realizzata dai 118 è stata interrotta nel 2012, pertanto i dati del flusso dei pronto soccorso sono quelli che attualmente forniscono le informazioni più rilevanti in questo ambito.

La sorveglianza dei 118
Il sistema di rilevazione degli incidenti balneari realizzato in Toscana dai 118 rappresenta un modello unico nel suo genere nel nostro Paese. Avviato dalla Regione Toscana nel 1999 per monitorare gli eventi infortunistici, ha poi coinvolto i servizi del 118, la guardia medica e turistica, i centri di medicina iperbarica e gli assistenti bagnanti delle cinque Aziende sanitarie costiere. Tale sistema è stato coordinato dal Dipartimento emergenza e urgenza della Centrale operativa (CO) del 118 della Ex Azienda USL 12 di Viareggio ed ha visto il coinvolgimento delle CO di Grosseto, Pisa, Massa e Livorno. La sorveglianza realizzata durante i mesi estivi ha fornito risultati “affidabili” per analisi statistiche per gli anni compresi tra il 2006 ed il 2009. Nel 2010 la sorveglianza è stata interrotta per poi essere ripresa l’anno successivo, quindi è stata definitivamente sospesa dal 2012. È importante sottolineare che la sorveglianza sottostimava la reale dimensione del fenomeno, considerato che veniva realizzata durante quattro mesi dell’anno ed in 5 CO della zona costiera delle 12 presenti nel territorio regionale, privilegiando quindi gli incidenti in mare rispetto a quelli delle altre tipologie balneari, tuttavia ha consentito l’acquisizione, da un lato di un set di informazioni di rilevante utilità da un punto di vista epidemiologico, dall’altro di una solida esperienza nella gestione operativa integrata delle risorse dedicata all’attività di primo soccorso. Per approfondire i risultati della sorveglianza dei 118 in Toscana è possibile scaricare il documento ARS L’epidemiologia degli incidenti balneari in Toscana (Collana dei Documenti ARS n. 60/2011). 

Gli accessi ai pronto soccorso
Un ulteriore flusso informativo da cui è possibile ricavare importanti informazioni nell’ambito degli incidenti balneari viene offerto in Toscana, ed in pochissime altre regioni, dai dati dei pronto soccorso (PS).
Regione Toscana infatti, durante la fase di realizzazione del flusso dei pronto soccorso iniziata nel 2009 per rispondere alle richieste del Mattone 11 del Ministero della Salute, ha deciso di integrare i dati riferiti all’emergenza con alcune informazioni aggiuntive relative all’infortunistica. In particolare durante il triage è stato chiesto al personale infermieristico afferente gli ospedali toscani di rilevare la “dinamica del trauma” che ha causato l’accesso al pronto soccorso: questa variabile prevede la registrazione di alcune tipologie di incidente tra cui appunto quelli balneari.

Nella nostra regione gli accessi ai PS per incidente balneare da parte di residenti nel 2017 sono stati circa 1.900. Ad eccezione del 2010, anno in cui i dati digitalizzati erano parzialmente affidabili, il trend dei tassi mostra dal 2011 valori stabili fino al 2014 mentre dal 2015 il dato aumenta sensibilmente passando dal 10,7 al 54,5 per 100.000 ab., per poi crescere ulteriormente nel 2016 a 71,2 ed infine diminuire nel 2017 a 51,1 per 100.000 ab., valore in linea con quello del 2015 (Figura 2).

Figura 1 - Tasso grezzo (ogni 100mila ab.) di accesso ai PS per incidente balneare con diagnosi di dimissione traumatica, effettuati da residenti, per anno e genere. Toscana, anni 2010-2017. Fonte: ARS su PS
accesso ps
La quota più importante dell’aumento rilevato negli accessi per incidente balneare dal 2014 al 2015 è presumibile ritenere sia associata al miglioramento della compilazione del campo “dinamica del trauma” che, dal 2015, è divenuto obbligatorio per poter chiudere la scheda di PS.
Come aspettato, l’86,7% degli accessi ai PS per incidente balneare nel 2017 sono stati effettuati nei mesi estivi compresi tra giugno e settembre mentre il 62,2% nei due soli mesi di luglio ed agosto.
Le frequenze più elevate in termini di accesso sono rilevate nella classe di 30-64 anni (640) mentre in termini di tassi nella classe 5-14 anni (175,6 per 100mila ab.). L’età mediana delle persone coinvolte è 33 anni, con importanti differenze di genere: 39 anni per le femmine, 29 anni per i maschi.
La contusione è la diagnosi registrata più frequentemente negli accessi per incidente balneare (26,9%), seguita dalle fratture (23,2%), quindi dalle ferite (17,7%).
Attraverso il campo “esito della dimissione” infine, in cui sono registrate fra le altre, informazioni sul numero di persone che in seguito all’accesso sono state ricoverate oppure hanno perso la vita, è possibile fare valutazioni sulla gravità del fenomeno. I risultati indicano che nel 2017 non è stato registrato alcun decesso in PS per incidente balneare, mentre il 2,6% è stato ricoverato in ospedale. Dal confronto con altre tipologie di incidenti, responsabili di una casistica più elevata, è plausibile affermare che gli incidenti balneari sono tra quelli con gravità minore: gli accessi esitati in un ricovero ospedaliero nello stesso anno sono stati infatti l’8,3% degli accessi per infortunio domestico (nessun decesso) ed il 5,9% di quelli per infortunio stradale (8 decessi).

I ricoveri per annegamenti non mortali
Le schede di dimissione ospedaliera (SDO), relativamente l’ambito degli incidenti balneari, permettono di conoscere i ricoveri avvenuti per “annegamento e sommersione non mortali” attraverso la selezione del codice ICD IX-CM “9941” nella diagnosi principale o in almeno una delle secondarie.
Nel 2017 sono stati 17 i residenti in Toscana ricoverati, corrispondenti ad un tasso grezzo di 0,5 per 100mila ab., in sensibile aumento rispetto all’anno precedente quando i ricoveri erano stati 8 (minimo storico dal 2000) ma comunque sempre inferiori rispetto alla media del periodo analizzato.
Considerata la bassa numerosità della casistica, è stato analizzato il periodo 2000-2017, nel quale in media sono stati registrati ogni anno 23 ricoveri da parte di residenti. Il trend rivela che i ricoveri sono stabili nel periodo in analisi. L’età media, uguale in entrambi i generi, è di 39 anni, inoltre l’11% delle ospedalizzazioni ha riguardato residenti di cittadinanza non italiana
L’analisi per classe di età rivela che i tassi riferiti ai maschi sono sempre circa il doppio rispetto a quelli delle femmine, inoltre la maggior parte dei ricoveri è stato effettuato da over 65 anni ma in termini di tassi i valori più elevati sono riferiti alla classe di età 0-14 (circa 1,8 per 100mila ab.). Anche per quanto riguarda le SDO, i mesi di luglio ed agosto sono quelli in cui i ricoveri sono più numerosi (circa il 62%).

I decessi per annegamento
Il registro di mortalità regionale (RMR) della Toscana permette di identificare i decessi per annegamento selezionando le cause di morte relative a “Annegamenti e sommersioni accidentali”, in particolare fino al 2009 tramite il codice ICD IX-CM “E910” e dal 2010 tramite i codici ICD X-CM compresi tra “W65-W74”.
Nel 2015, ultimo anno disponibile, sono stati registrati 15 decessi da parte di residenti in Toscana, corrispondenti ad un tasso grezzo di 0,4 per 100mila ab., valore in lieve calo rispetto a quello dell’anno precedente quando i decessi erano stati 17. Il trend dei decessi dal 1987 ad oggi mostra una modesta riduzione.
Come effettuato per le SDO, sono stati calcolati gli indicatori sui dati aggregati riferiti al periodo compreso tra gli anni 2000-2015. I risultati indicano che l’età media dei deceduti è 50 anni, leggermente inferiore nei maschi (48 anni) rispetto alle femmine (56 anni). Le età maggiormente coinvolte in termini di incidenza nel periodo 2000-2015 sono risultate quelle maggiori di 64 anni (1,5 per 100mila ab.) e comprese tra 15 e 29 anni (1,4 per 100mila ab.).
La quota maggiore dei decessi per annegamento, circa il 63%, si registra nei mesi compresi tra giugno e settembre, tuttavia la casistica rilevata mesi più freddi compresi tra ottobre e maggio (Figura 2) mostra valori decisamente non marginali, soprattutto in considerazione della importante riduzione del numero di persone che in questo periodo dell’anno si dedicano nel nostro Paese all’attività di balneazione. Sarebbe pertanto di sicuro interesse calcolare i rischi al fine di comprendere se il rischio di annegamento nei mesi freddi è maggiore di quello dei mesi estivi, tuttavia i dati a disposizione non consentono di ottenere queste misurazioni.

Figura 2 - Numero di decessi per annegamento, per mese. Toscana, anni 2000-2015. Fonte: ARS su RMR

decessi annegamento
Considerazioni finali
Dopo l’interruzione, nel 2012, della sorveglianza degli incidenti balneari realizzata dai 118 in Toscana i dati del flusso dei pronto soccorso sono quelli che attualmente forniscono le informazioni più rilevanti in questo ambito, sebbene non consentano di conoscere i luoghi di accadimento degli infortuni e la dinamica che li ha causati. L’auspicio è quello che l’esperienza maturata in Toscana attraverso la sorveglianza dei 118 non vada perduta, ma al contrario possa essere sfruttata qualora si dovessero creare le premesse per la realizzazione di un sistema di sorveglianza nazionale per la prevenzione degli annegamenti e più in generale degli incidenti in acque di balneazione.