Tabacco, la CE approva revisione direttiva europea per tutelare di più la salute. I dati toscani sul fumo


immagine tabaccoARS NEWS - 22/01/2013
La Commissione Europea, nel dicembre 2012, ha approvato una revisione della direttiva EU 2001/37/EC, emanata per armonizzare leggi, regolamenti e disposizioni amministrative degli Stati membri riguardo a lavorazione, presentazione e vendita dei prodotti del tabacco.
Negli oltre 10 anni trascorsi dall’adozione della direttiva sono stati numerosi i cambiamenti nei prodotti in commercio, così come gli sviluppi delle conoscenze scientifiche: si sono così create progressivamente carenze e lacune nella legislazione e, quindi, i presupposti per un suo aggiornamento.  

La proposta è stata adottata dopo un'ampia consultazione delle parti e verrà discussa al Parlamento europeo e al Consiglio. L'adozione è prevista per il 2014, con entrata in vigore dal 2015-2016.

Revisione della direttiva EU 2001/37/EC: modifiche e obiettivi
I principali temi trattati nella revisione includono:
  • Regolamentazione dei prodotti che non contengono tabacco, ma che sono strettamente legati al fumo o al consumo di tabacco, come le sigarette elettroniche e a base di erbe
  • Etichettatura e imballaggio dei prodotti del tabacco: incrementando, ad esempio, dimensioni e visibilità delle avvertenze per la salute e delle immagini, vietando elementi promozionali, indicando globalmente che il tabacco contiene numerose sostanze cancerogene, piuttosto delle attuali indicazioni del tenore di catrame, nicotina e monossido di carbonio, percepite come fuorvianti
  • Additivi da vietare nei prodotti del tabacco (come aromi, vitamine, caffeina, taurina ecc.)
  • Tabacco non da fumo: viene vietato il tabacco per uso orale, tranne che in Svezia, e si indica tra le norme proposte, quella di apporre avvertenze relative alla salute sulle superfici principali della confezione, di vietare i prodotti con aromi caratterizzanti e di notificare preventivamente quelli di nuova generazione
  • Vendita via Internet di prodotti del tabacco, con la notifica per i rivenditori via Internet e un meccanismo di verifica dell'età degli acquirenti
  • Tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti, per garantire che nell'UE siano venduti soltanto i prodotti conformi alla direttiva

Le modifiche proposte dalla Commissione europea mirano a tutelare maggiormente la salute dei cittadini europei, con una particolare attenzione verso i più giovani, tentando di rendere meno “attraenti” i prodotti del tabacco. Viene, inoltre, potenziata l’informazione sui rischi per la salute stessa e sugli ingredienti utilizzati, contrastando le strategie di marketing delle aziende produttrici, e combattuto il commercio illecito. L’obiettivo: tenere alta l’attenzione e contrastare il fumo di tabacco, specialmente nell’età giovanile in cui l’abitudine può iniziare a svilupparsi.

Il fumo in Toscana: alcuni dati
Secondo i dati ISTAT, elaborati dall’ARS, in Toscana i fumatori rappresentano nel 2011 complessivamente il 23,5% della popolazione, discostandosi di poco dalla media nazionale (22,7%). L’abitudine al fumo è più diffusa nei maschi (27,9%) che nelle femmine (19,5%), ma negli ultimi 20 anni la quota di fumatori fra gli uomini si è progressivamente ridotta, mentre è rimasta sostanzialmente stabile fra le donne.  Inoltre, dai dati dello studio EDIT dell’ARS si rilevano elementi di criticità nelle abitudini dei più giovani rispetto al fumo di tabacco.  A partire dal 2005, infatti, osserviamo che la proporzione di fumatori regolari tra i 14 ed i 19 anni aumenta, passando dal 19,2% nel 2005, al 24,1% nel 2011. Più esigue sono negli adolescenti le differenze tra i due generi: nel 2011 fuma il 22,6% dei maschi ed il 25,7% delle femmine. Pur con queste scarse differenze, nei tre anni delle indagini le ragazze hanno dimostrato una maggiore propensione all’abitudine al fumo rispetto ai ragazzi.

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