Coronavirus, vaccino Moderna: l'FDA autorizza l'uso di emergenza, l'EMA lo raccomanda per l'autorizzazione anche in UE, l'AIFA autorizza l'immissione in commercio


8/1/2021
L’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) ha autorizzato il Moderna Covid 19 Vaccine per la prevenzione della malattia da coronavirus 2019 (COVID-19) nei soggetti di età pari o superiore a 18 anni, dopo che nella riunione del 7 gennaio 2021 la Commissione tecnico-scientifica AIFA ha dato parere positivo. Leggi il comunicato

Il 6 gennaio 2021 la European Medicines Agency (EMA) aveva già raccomandato il rilascio nell'UE di un’autorizzazione all’immissione in commercio (AIC) subordinata a condizioni per il vaccino Moderna. Leggi il comunicato

Anche la Food and Drug Administration americana (FDA) aveva già rilasciato il 18 dicembre 2020 l'autorizzazione all'uso di emergenza (EUA) per il vaccino COVID-19 di Moderna in soggetti a partire dai 18 anni d'età, per la distribuzione del vaccino Pfizer-BioNTech COVID-19 negli Stati Uniti. Il documento informativo mRNA Moderna Covid-19 Vaccine è pubblicato sul sito dell'FDA. 

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L’azienda Moderna ha lavorato a stretto contatto con National Institutes of Health (NIH), Biomedical Advanced Research and Development (BARDA) e Operation Warp Speed (OWS) allo sviluppo del vaccino mRNA-1273. 

mRNA-1273 è un nuovo vaccino a base di acido ribonucleico messaggero (mRNA), incapsulato in una nanoparticella lipidica (LNP). In particolare, il vaccino mRNA-1273 è attualmente in fase di valutazione:

- nello Studio 301, di fase 3, randomizzato, in cieco per l'osservatore, controllato con placebo, finalizzato a valutare la sicurezza, l’efficacia e l’immunogenicità di mRNA-1273 alla dose di 100 µg
- nello Studio 201 di fase 2a, randomizzato, cieco per l'osservatore e controllato con placebo finalizzato alla valutazione della sicurezza e immunogenicità di 50 µg e 100 µg di mRNA-1273
- nello Studio 101 di fase 1, in aperto, a dosaggio variabile di 25 µg, 50 µg, 100 µg o 250 µg finalizzato a valutare la sicurezza e l’immunogenicità dell'mRNA 1273.


I risultati dell’immunogenicità dello studio 101 hanno mostrato che il vaccino alla dose di 100 μg somministrata in due iniezioni a 28 giorni di distanza, inducono la formazione di anticorpi neutralizzanti in tutti i partecipanti a partire dalla prima settimana dopo la seconda iniezione.

La risposta immunitaria è risultata simile tra i gruppi di età persistendo per almeno 3 mesi dopo la seconda iniezione. Pertanto, la dose da 100 µg di mRNA-1273 era stata selezionata come dose ottimale negli studi successivi.


I risultati dell'immunogenicità dello 
studio 201 hanno confermato l'induzione del legame degli anticorpi e degli anticorpi neutralizzanti contro la proteina spike SARS-CoV-2 sia alla dose di 50 μg che a quella di 100 μg.

Dato che lo studio 301
 presenta più del 96% dei dati di sicurezza prodotti fino ad oggi con mRNA-1273, il documento informativo mRNA Moderna Covid-19 Vaccine si concentra sui dati disponibili e provenienti da questo studio. Nello studio 301 sono stati arruolati 30.418 partecipanti di età pari o superiore a 18 anni a maggior rischio di contrarre COVID-19, assegnati in modo casuale in un rapporto 1: 1 a ricevere 2 iniezioni di 100 μg di mRNA-1273 o placebo, ciascuno somministrato in due iniezioni a 28 giorni di distanza. La randomizzazione è stata stratificata in base all'età e alla presenza o assenza di fattori di rischio per malattia grave COVID-19 (in base alla raccomandazione CDC di marzo 2020) nei partecipanti <65 anni di età. I partecipanti erano considerati a rischio di grave malattia da COVID-19 se avevano almeno 1 dei seguenti fattori di rischio allo screening:

• Malattia polmonare cronica (es. enfisema e bronchite cronica), idiopatica (fibrosi polmonare e fibrosi cistica) o asma da moderata a grave;
• Malattia cardiaca significativa (es. insufficienza cardiaca, malattia coronarica, malattie cardiache congenite, cardiomiopatie e ipertensione polmonare);
• Grave obesità (indice di massa corporea ≥ 40 kg / m2)
• Diabete (tipo 1, tipo 2 o gestazionale)
• Malattia del fegato
• Infezione da virus dell'immunodeficienza umana (HIV) controllata

L'endpoint primario di efficacia era rappresentato dalla valutazione di efficacia del vaccino mRNA-1273 per prevenire il primo evento di COVID-19 e l'analisi includeva i casi che iniziavano 14 giorni dopo la seconda iniezione, valutati da un comitato indipendente di valutazione in cieco rispetto all'assegnazione del gruppo di vaccini. Gli endpoint secondari di efficacia, anch'essi giudicati da un comitato indipendente di valutazione, includevano la valutazione dell’efficacia del vaccino mRNA-1273 a prevenire quanto segue:

• Grave COVID-19
• COVID-19 indipendentemente dalla sintomatologia o dalla gravità, definita come prima insorgenza di infezione da SARS-CoV-2 o COVID-19 a partire da 14 giorni dopo la seconda dose di vaccino 
• COVID-19 basato su una definizione secondaria (meno restrittiva) a partire da 14 giorni dopo la seconda iniezione di vaccino. La definizione secondaria (meno restrittiva) di COVID-19 includeva uno dei seguenti sintomi: febbre (temperatura ≥ 38 ° C) o brividi, tosse, mancanza di respiro o difficoltà a respirare, affaticamento, dolori muscolari, mal di testa, nuova insorgenza di perdita del gusto o dell'olfatto, mal di gola, congestione nasale o rinorrea, nausea o vomito o diarrea e un tampone nasale o campione di saliva (o campione respiratorio, se ricoverato in ospedale) positivo per SARS-CoV-2 mediante RT-PCR.
• Morte dovuta a COVID-19
• COVID-19 a partire da 14 giorni dopo la prima iniezione di vaccino (inclusi i casi che sono avvenuti dopo la seconda iniezione).

Un endpoint secondario aggiuntivo era basato sul set FAS (Full Analysis Set): la valutazione dell’efficacia di mRNA-1273 nel prevenire COVID-19 indipendentemente dalla precedente infezione da SARS-CoV-2 ,14 giorni dopo la seconda dose di vaccino.

L'analisi primaria ha mostrato che l’efficacia del vaccino mRNA-1273 nel prevenire i sintomi COVID-19 nei partecipanti al basale sieronegativi per COVID-19, era del 94,1%In base alla valutazione effettuata da comitato di valutazione indipendente, a partire da 14 giorni dopo la seconda dose di vaccino, si sono verificati 196 casi di COVID-19.

Questi risultati hanno confermato l'analisi ad interim di efficacia, basata sui 95 casi, con 5 casi che si sono verificati nel gruppo mRNA-1273 e 90 casi che si sono verificati nel gruppo placebo. 
Nell'analisi ad interim, la stima puntuale della valutazione dell’efficacia era del 94,5%, coerente con l’efficacia rilevata nell’analisi primaria.  I risultati della valutazione di efficacia del vaccino a mRNA-1273 dell’endpoint secondario erano simili all’endpoint primario, con stime puntuali di valutazione dell’efficacia compresa tra il 93,6% e il 100% in base agli hazard ratio. Al momento dell’analisi primaria, i casi riportati di COVID-19 grave sono stati 30 tutti verificatisi nel gruppo placebo. Di conseguenza la stima puntuale dell'efficacia contro la malattia grave è risultata del 100%.  Sfortunatamente, uno di questi casi ha provocato un decesso dovuto a COVID-19 in un soggetto del gruppo placebo.

Per quanto concerne gli eventi avversi locali o sistemici, sono stati osservati nella maggior parte dei partecipanti sottoposti alla vaccinazione con mRNA-1273 e generalmente sono aumentate dopo la seconda iniezione. Le reazioni locali e sistemiche dopo l’iniezione erano più alte nel gruppo vaccino rispetto al gruppo placebo. La maggior parte degli eventi avversi nel gruppo mRNA-1273 erano di grado da 1 a 2 (secondo scale di valutazione che vanno da 0 a 4) e generalmente si risolvevano entro 3 giorni o meno. I tassi di incidenza degli eventi avversi durante i 28 giorni successivi all'iniezione sono stati generalmente simili nei partecipanti che hanno ricevuto mRNA-1273 e in quelli che hanno ricevuto placebo
.

Nello specifico, per quanto riguarda le reazioni locali con insorgenza entro 7 giorni dopo l’iniezione (es. giorno di somministrazione e 6 giorni dopo, ma nel caso in cui un evento avverso persisteva più di 7 giorni al partecipante veniva chiesto di continuare a registrare le reazioni fino a risoluzione dell’evento) includevano: dolore, eritema, gonfiore e linfadenopatia, nessuna reazione locale di grado 4 è stata sollecitata, e solo il dolore di grado 3 è stato segnalato con una frequenza inferiore al 2% dopo ciascuna iniezione.

Per quanto riguarda le 
reazioni sistemiche, queste includevano: febbre, mal di testa, affaticamento, mialgia, artralgia, brividi e nausea / vomito, erano prevalenti nel gruppo mRNA-1273 rispetto al gruppo placebo. Nel gruppo mRNA-1273, l'incidenza e la gravità delle reazioni sistemiche sembravano aumentare dopo la seconda iniezione. La maggior parte delle reazioni sistemiche erano di grado da 1 a 2 di gravità. La maggior parte delle reazioni sistemiche sollecitate nei partecipanti che hanno ricevuto mRNA-1273 si sono verificate entro i primi 1 o 2 giorni dall'iniezione e generalmente sono continuate mediamente da 1 a 2 giorni.

Gli eventi avversi che persistevano oltre i 7 giorni erano simili tra mRNA-1273 e placebo, senza alcuna differenza notevole tra la prima e la seconda iniezione.

In conclusione, l'efficacia di mRNA-1273 è risultata simile tra i principali gruppi demografici e sottogruppi ad aumentato rischio di COVID-19 grave e morte.



A cura di Caterina Silvestri e Cristina Stasi - ARS Toscana



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