TIRRENO 24 ottobre 2013 pag. 11
Giù i consumi di carne, pesce e frutta. Ecco come la recessione ci ha cambiato
La crisi è un male? Dipende dai punti di vista. La chiusura a tappeto delle fabbriche prosciuga il borsello dei consumatori, ma la recessione presenta un risvolto della medaglia che non ti aspetti. La sorpresa salta fuori da una ricerca dell'Ars, l
'Agenzia regionale di sanità. I toscani stanno cambiando abitudini di vita. E alcune fanno bene alla salute. Mangiano meno carne rossa. Sono meno obesi e in sovrappeso. L'automobile rimane più ferma in garage e, guardacaso, inquinamento ed incidenti sono calati. C'è la riscoperta della bicicletta. Che è un autentico toccasana contro le malattie cronico-degenerative che fanno capolino in vecchiaia.
I toscani bevono meno alcolici. Fumano uguale, ma in modo diverso. Nel senso che comprano meno sigarette e più trinciato, cioé il tabacco sfuso. I comportamenti virtuosi, però, non sono trasversali. La crisi aguzza l'ingegno solo di chi ha studiato di più ed appartiene ad una classe sociale abbiente. I meno scolarizzati sono preda del cibo spazzatura. Le "abbuffate" alcoliche aumentano soprattutto tra i disoccupati che non fanno sport. Cresce il consumo di ansiolitici e antidepressivi. Si mangia meno pesce e meno frutta. Entrando nel dettaglio. In Toscana il numero di fumatori è passato dal 35% del 1980 al 23% del 2007. La crisi, scoppiata l'anno dopo, non ha cambiato di molto le abitudini. Il "consumo a rischio" di alcol, che equivale ad oltre 40 grammi al giorno per gli uomini e più di 20 per le donne, continua a diminuire. Rimane il bere problematico delle classi sociali più svantaggiate. Nel periodo pre-crisi (2000-2007) la popolazione sedentaria in Toscana si era assestata intorno al 35% (rispetto al 40% dell'Italia), mentre cresceva la quota di chi praticava una qualche attività sportiva. Con la crisi aumentano lievemente i sedentari, soprattutto tra i pieno scolarizzati. La recessione non ferma l'aumento del consumo di droghe, tranne l'eroina. Internet ne facilita l'approvvigionamento, i prezzi sono più bassi e va di moda la poliassuzione. Non si hanno ancora dati aggiornati al 2012, ma il peggioramento delle condizioni economiche ha interrotto la diminuzione dei suicidi, in calo costante in Toscana e in Italia negli ultimi vent'anni. Per quanto riguarda i servizi sanitari, i toscani si curano meno, pia vanno più al sodo. L'aumento del ticket non è piaciuto. Li ha allontanati dalle visite specialistiche (-3% rispetto al -9% dell'Italia), ma rimangono irrinunciabili gli esami importan ti come la Tac e la risonanza magnetica. Gli accessi a pronto soccorso e l'ospedalizzazione rimangono a livelli pre-recessione. Il problema dei più deboli, che tendono a non curarsi, è il pallino della Regione che ha per loro un occhio di riguardo e applica la compartecipazione della spesa.
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