25/1/2012
SOLE 24 ORE SANITA' TOSCANA 25 gennaio 2012 pag. 2
Chronic care model primi risultati del progetto sui processi di cura del diabete
Tra il 2009 e il 20 10 monitoraggi aumentati tra l'1,2 e il 10,8%
La popolazione toscana sta invecchiando. E con l'aumento dell'età osserveremo nel prossimo futuro un incremento delle malattie croniche. Ma i sistemi sanitari non sempre si sono dimostrati adeguati per prendersi cura degli assistiti affetti da queste condizioni e la gestione delle malattie croniche sul territorio ha spesso presentato delle difficoltà. In
Toscana, su indicazione del Psr 2008-2010, si è deciso di passare da una medicina d'attesa a una
Sanità d'iniziativa, in cui non si aspetta sulla soglia dei servizi il cittadino, ma si organizza l'attività giocando d'anticipo sull'evoluzione delle malattie croniche. Per far ciò, si è scelto di adottare il
Chronic care model (Ccm),
nuovo modello organizzativo e operativo delle cure primarie mediante l'attivazione del "Progetto per l'attuazione della
Sanità d'iniziativa a livello territorio le". Il progetto si basa sul lavoro di
team multi professionali, denominati moduli,
costituiti da medici di medicina generale (Mmg),
infermieri e operatori sociosanitari.
Nell'ambulatorio del Mmg sono svolte e registrate sulla cartella clinica tutte le attività previste dai percorsi diagnostico-terapeutici per le 4 malattie finora prese in considerazione dal progetto (diabete, scompenso cardiaco, progresso ictus e Bpco). Nei percorsi sono previsti i controlli periodici differenziati in base al rischio individuale, in occasione dei quali vengono eseguiti il counselling e il supporto all'autocura. Il progetto ha preso l'avvio a giugno 2010 coinvolgendo, nella fase pilota, 504 Mmg distribuiti in 11 Asl della Toscana sui percorsi di cura per diabete e insufficienza cardiaca. Più recentemente, nella fase di estensione, sono stati considerati anche il prepresso ictus e la Bpco e sono stati coinvolti altri Mmg per un totale complessivo di 943 Mmg distribuiti in 93 moduli.
L'
Agenzia regionale di Sanità sta conducendo uno studio quasi sperimentale per valutare l'impatto del progetto attivato in Toscana sulla
qualità delle cure, in termini di
indicatori di processo, e sui
tassi di utilizzo di specifiche prestazioni sanitarie, a partire dai pazienti affetti da diabete mellito arruolati nella fase pilota del progetto. Per far ciò si è avvalsa dei dati forniti dal Sistema informativo sanitario, utilizzando MaCro, una banca dati delle malattie croniche, messa a punto dall'Ars, che mediante un sistema di record linkage tra gli archivi dei ricoveri ospedalieri, delle prescrizioni farmaceutiche, delle esenzioni ticket per patologia e del registro di mortalità, è in grado di individuare i toscani con patologie croniche e di seguirne i percorsi diagnostici e terapeutici. MaCro è utilizzata, oltre che dalle aziende che richiedono dati dei loro assistiti, dai ricercatori, dalla Regione, anche nell'ambito di diversi studi epidemiologici, in particolare dei servizi sanitari.
Sono stati selezionati 504 Mmg aderenti al progetto e 1.875 Mmg non aderenti. I pazienti affetti da
diabete assistiti dal primo gruppo di Mmg (gruppo di intervento) sono stati valutati sia per il 2009 che per il 2010, lo stesso è stato fatto per i diabetici assistiti dai Mmg non aderenti al progetto che hanno rappresentato il gruppo di controllo. Sono stati poi calcolati gli
indicatori di processo, che danno conto dell'adesione alle linee guida, e i tassi di utilizzo di specifiche
prestazioni sanitarie relative al 2009 (prima dell'intervento) ed al 2010 (dopo l'intervento). Per il gruppo dei pazienti assistiti dagli Mmg aderenti al progetto, si osserva un generale incremento degli indicatori di processo. In particolare, gli indicatori riguardanti il monitoraggio mediante esami di laboratorio aumentano in maniera più marcata rispetto agli indicatori riguardanti il trattamento con specifici farmaci (le differenze vanno dal 5,4% del monitoraggio della creatininemia fino al 10,8% del monitoraggio della microalbuminuria e dall'1,2% della terapia con Ace inibitori fino al 3,5% della terapia con statine. La percentuale di pazienti che effettua una visita oclulistica nei 12 mesi di osservazione aumenta del 4 per cento). Sempre per lo stesso gruppo, riguardo all'utilizzo di prestazioni sanitarie specifiche, il tasso delle visite diabetologiche diminuisce (maggiore presa in carico dei pazienti da parte delle cuce primarie) mentre, come atteso, aumentano gli esami di laboratorio e la diagnostica strumentale.
Ciò che si temeva era un aumento del carico di lavoro del Mmg e pertanto una possibile minore attenzione nel monitoraggio delle patologie non prese in considerazione dalla
Sanità di iniziativa. Per fugare questo dubbio, sono stati calcolati gli indicatori di processo per una patologia quale il pregresso ictus che nel 2010 non era ancora inserita tra le patologie del
Chronic care model. Dalla valutazione è risultato che gli indicatori restano invariati nei due gruppi. Possiamo quindi concludere che la Sanità d'iniziativa è un
modello che sembra funzionare e rappresenta il primo passo verso una sanità in cui la gestione delle cure toma nelle mani del
Mmg, presupposto essenziale per una Sanità equa e orientata verso la persona, non più verso la patologia.
Valentina Barletta e Paolo Francesconi, Agenzia regionale di Sanità toscana
Lorenzo Roti, Responsabile Settore servizi alla persona sul territorio
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