Ars alza la guardia contro ictus e fratture di femore


20/4/2012
NUOVO CORRIERE DI FIRENZE  20 aprile 2012  Pag. 2
Sono fra le principali cause di ricoveri e ricorso ai servizi di riabilitazione

Ictus e fratture di femore sono tra le prime cause di disabilità negli anziani a Firenze. L'assistenza, inoltre, non è uguale in tutto il territorio. A dirlo i risultati del monitoraggio dei percorsi riabilitativi territoriali effettuato dall'Agenzia regionale di sanità. E infatti in aumento negli ultimi anni, in Toscana, l'accesso ai servizi riabilitativi da parte degli anziani colpiti da ictus o frattura di femore. L' ars Toscana ha monitorato i percorsi riabilitativi territoriali e ha rilevato che ictus è la seconda causa di disabilità tra gli anziani. Nel triennio 2006-2008 ha colpito circa 11.000 persone l'anno, gli ultra 64enni ricoverati nel 2008 sono stati 8.262, dei quali il 18,6% (cioè più di 1500 persone) è deceduto durante il ricovero. Degenza media ospedaliera: 10,3 giorni.

In base ai dati rilevati dallo studio, anche la frattura di femore rientra tra le prime sei cause di disabilità negli anziani. Nel 2008 i ricoveri per frattura di femore tra gli anziani toscani sono stati 7.027. La degenza media è stata di 12,7 giorni ed il 3,1% dei ricoverati (217 persone) è deceduto in ospedale. Per quanto riguarda il ricorso ai servizi di riabilitazione, secondo i dati, nel triennio 2007-2010 il 30% degli anziani con ictus ed il 54% degli anziani con frattura di femore hanno usufruito di servizi di riabilitazione, entro 28 giorni dalla dimissione ospedaliera. Tra i pazienti con ictus la percentuale di riabilitati diminuisce con l'età e tende a spostarsi verso il regime domiciliare odi lungodegenza. Tra i fratturati, invece, i pazienti maggiormente riabilitati sono quelli tra i 75 e gli 84 anni, in particolare quelli che hanno subito un intervento di protesi.
Lo studio dell'ars ha rilevato un'elevata eterogeneità sul territorio regionale, soprattutto in termini di contesto assistenziale dove si erogano le prestazioni. Difficile individuarne con esattezza le cause. "L'auspicio - scrive l'ars - è che la pubblicazione di questi risultati regionali possa far emergere alcune risposte alle domande irrisolte, stimolando la discussione tra gli operatori territoriali".
C. C.

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