Una popolazione sempre più vecchia. La sfida della cronicità e della non autosufficienza (27/01/2015)


Sole 24 Ore Sanità Toscana - 27 gennaio 2015 pag. 3
a cura di Ars Toscana

Una popolazione che fa sempre meno figli diventa sempre più vecchia, già avviata su questa strada per via della diminuzione della mortalità, migliori stili di vita da adulti e innovazioni sanitarie, che hanno già allungato significativamente le aspettative di vita.

A 75 anni, la speranza di vita per le donne è di 14 anni ancora, mentre per gli uomini di 11 anni: gli ultra75enni in Toscana sono quasi mezzo milione di persone (40% maschi, 60% femmine), ma ragguardevole è anche la quota degli ultra85enni, quasi 150mila persone.

In ogni caso, all’età di 85 anni l’assoluta maggioranza dei toscani è ancora completamente autonoma, i maschi più delle femmine, che vivono di più ma con maggiori problemi di salute. Ancora a 90 anni, quasi la metà dei toscani è autonoma nelle principali attività. Il prestigioso studio internazionale InChianti, condotto in Toscana, ha scoperto l’importanza della forza muscolare e della dieta tradizionale per la salute e la prevenzione della disabilità nei grandi anziani. E in tutto il mondo se ne parla.

A causa della maggiore durata della vita è comunque in aumento il numero assoluto di anziani non autosufficienti e dementi - sono 88mila gli ultra65enni con demenza, quasi 14mila quelli affetti da Parkinson e 72mila quelli con disabilità - che avranno sempre più bisogno di assistenza continua, a fronte di risorse decrescenti. Questi scenari minacciano gli attuali buoni livelli di salute e assistenza sanitaria in Toscana: si tratta di un problema globale che può essere risolto solo con un nuovo modo di fare prevenzione e cura.

Nuove strategie di prevenzione che facilitano scelte di vita sane anche per i meno avvantaggiati: è questa “la salute in tutte le politiche” di cui si parla oggi nel mondo. Iniziative dei governi nazionali e locali in ambiti perlopiù non sanitari, ma più di questi capaci di produrre salute. Sono azioni basate sui criteri della Evidence based prevention, nuova disciplina che aiuta i servizi a promuovere solo ciò che è realmente efficace. Le nuove tecnologie informatiche e sanitarie, insieme a nuovi modelli organizzativi che privilegiano un atteggiamento di cura più orientato ad aggredire in tempo le cronicità, sembrano essere la soluzione più adeguata ai crescenti bisogni della popolazione che invecchia.