SOLE 24 ORE SANITA TOSCANA 10 aprile 2014 pag. 3
Il
sistema di sorveglianza Passi (Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia)
d'Argento, promosso a livello nazionale dal Centro di prevenzione e controllo delle malattie (Ccm) del ministero della Salute in collaborazione con il Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell'Istituto superiore di sanità, ha l'obiettivo di mettere a regime un sistema di indagini ripetute sullo stato di salute e sulla qualità della vita nella terza età, monitorando da una parte l'evoluzione delle problematiche sociali e sanitarie legate al progredire dell'età e valutando dall'altra l'efficacia e la penetrazione degli interventi realizzati.
Il monitoraggio di questa fascia di popolazione assume un particolare rilievo in un paese come il nostro che ha visto raddoppiare, negli ultimi 50 anni, la percentuale di anziani nella popolazione (dal 9% nel 1960 al 21% nel 2011) e che è ai primi posti nel mondo come aspettativa di vita (nel 2011: 82 anni alla nascita e 25 anni all'età di 60). Rispetto ad altre fonti di dati disponibili a livello nazionale, la sorveglianza Passi d'Argento ha diverse specificità: oltre a essere stata pensata appositamente (sia dal punto di vista dei contenuti che dei metodi) per indagare il mondo degli anziani, è anche fortemente legata al territorio. Tra gli obiettivi principali del progetto vi è infatti quello dotare il sistema dei servizi socio-sanitari e socio-assistenziali di strumenti e competenze per misurare significativamente le condizioni di salute, i bisogni e le potenzialità degli ultra- 65enni.
In Toscana la proposta di partecipazione all'indagine 2012, condotta con il coordinamento scientifico dell'Ars, è stata rivolta a tutte le zone distretto e Aziende sanitarie locali del territorio e hanno aderito volontariamente 8 Società della Salute/Zone Distretto (Apuane, Lunigiana, Pistoiese, Pratese, Val di Nievole, Amiata Grossetana, Colline dell'Albegna, Grossetana) e 3 Aziende (7 di Siena, 8 di Arezzo, 11 di Empoli). Gli operatori di queste zone sono stati formati e hanno realizzato le oltre 3mila interviste che danno corpo al report regionale.
I dati raccolti, oltre a tracciare il quadro regionale descritto nel report, consentiranno anche un benchmarking tra zone (sia toscane che nazionali) nonché, in caso di ripetizione dell'indagine, di monitorare eventuali progressi in salute pubblica o esiti di interventi specifici attuati. Per poter sviluppare appieno le potenzialità di questo sistema di sorveglianza sarebbe però necessario metterlo a regime in modo stabile, magari includendolo nel Piano di prevenzione regionale, in modo da definire sul piano temporale e geografico le rilevazioni e da sistematizzare la produzione di indicatori specifici per poter accorciare al massimo i tempi tra la rilevazione e la diffusione dei risultati, elemento di particolare criticità nell'indagine 2012.
Paolo Francesconi
Agenzia regionale di Sanità Toscana
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