SOLE 24 ORE SANITA' TOSCANA supplemento n. 42, 19-24 novembre 2013
Gli effetti su malattie, famiglie, comportamenti e stili di vita
Negli studi effettuati durante le precedenti crisi economiche sono stati misurati gli esiti di salute sul continuum percezione soggettiva dello stato di salute e la condizione di salute oggettiva. Risulta quindi fondamentale scegliere l'insieme dei dati in grado di sintetizzare al meglio gli esiti di salute, in modo da poterli comparare con i risultati delle variazioni socio-economiche della popolazione. Durante i periodi di crisi la
salute mentale potrebbe peggiorare a causa dell’aumento degli episodi di violenza, di omicidio, di suicidio e tentato suicidio ma anche del consumo di ansiolitici e antidepressivi. Gli indicatori di morbosità che meglio rappresentano le conseguenze sulla salute indotti da particolari situazioni di deprivazione materiale, sono quelli relativi ad alcune malattie del sistema cardiocircolatorio, ad alcune patologie associate all’apparato respiratorio e ad alcuni problemi che caratterizzano la salute materno-riproduttiva. La
mortalità e la
morbosità associate agli incidenti dovrebbero essere influenzate positivamente dalla diminuzione degli
infortuni su strada e lavoro. In tutti questi ambiti gli effetti sulla salute potrebbero essere variabili e stratificati in base alla classe sociale di appartenenza dell’individuo.
In Toscana i tassi di
incidenza per
infarto e
ictus sono in riduzione negli ultimi 10 anni, e negli anni della crisi compresi tra il 2008 e il 2012, non si assiste ad alcun cambiamento di trend. Lo stesso fenomeno è stato rilevato per le
malattie respiratorie. Per quanto riguarda i suicidi invece, fenomeno che si è caratterizzato per una forte riduzione negli ultimi 20 anni, la crisi non sembra aver avuto alcun impatto. Diverso invece è l’effetto che la recessione sembra avere avuto sulla possibilità di
avere figli per le famiglie toscane: nel periodo 2008-2012 si è osservata una riduzione dei nati pari al 4,8%. Tale calo sarebbe stato decisamente maggiore se non ci fosse stato un “effetto mitigazione” da parte delle donne straniere. Nell'ultimo anno il 6,9% dei bambini nati in Toscana è risultato sottopeso (<2.500 grammi), proporzione leggermente superiore a quella osservata negli anni precedenti, tuttavia l’analisi non sembra evidenziare un maggiore rischio di esiti avversi del parto, infatti il leggero aumento dei nati sottopeso è da imputarsi al crescente numero di gravidanze gemellari.
Spostando l’attenzione dalla morbosità agli
incidenti stradali, la letteratura scientifica indica che, nei periodi di recessione economica si osserva una forte riduzione del traffico veicolare e dunque, di conseguenza, dei sinistri. La crisi infatti innesca una serie di processi quali l’aumento della disoccupazione, la diminuzione del potere di acquisto del denaro, l’aumento del costo dei carburanti, la riduzione delle immatricolazioni di nuovi veicoli, la crescita delle vendita di biciclette, etc., elementi questi che hanno una funzione “protettiva” nei confronti del verificarsi di un incidente stradale poiché comportano, da un lato una riduzione dei mezzi circolanti, mentre dall’altro inducono una maggior prudenza alla guida in conseguenza di un uso più “risparmioso” dei veicoli stessi, ovvero meno propenso a “spingere sull’acceleratore. Tutti i “processi” segnalati innescano anche in Toscana un processo virtuoso di riduzione di incidenti , feriti e morti, che seppur in atto già negli anni precedenti alla crisi, si accentua nel periodo 2008-2012. I veicoli immatricolati e le vendite di carburante rivelano negli ultimi anni un trend decisamente in riduzione, inoltre l’aumento degli incidenti stradali che coinvolgono biciclette, induce a ritenere che in Toscana sia cresciuto l’utilizzo di questo mezzo per gli spostamenti, atteggiamento anche questo adottato in periodi di crisi. La riduzione del consumo di carburanti e degli spostamenti con mezzi motorizzati privati fa ipotizzare una riduzione delle emissioni di inquinanti in atmosfera. Tuttavia le conseguenze complessive di tali fenomeni sui livelli di inquinamento atmosferico nei centri urbani e, dunque sull’esposizione della popolazione, sono al momento difficili da valutare a causa dell’interferenza dei fattori meteorologici sui livelli atmosferici degli inquinanti e perché essi rappresentano solo una delle fonti di inquinamento.
Francesco Innocenti, Agenzia regionale di sanità della Toscana
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