SOLE 24 ORE SANITA' TOSCANA supplemento n. 42, 19-24 novembre 2013
Focus dell’Ars sulle attività ambulatoriali e la domanda di prestazioni
Riduzione del 3% rispetto al 9% nazionale e spesa totale a +4%
A causa della
crisi la sanità pubblica è stata oggetto di
politiche di contenimento, come testimoniano le modifiche introdotte alla compartecipazione alla spesa sanitaria, per razionalizzarne la spesa e promuoverne un suo più appropriato utilizzo (DL n.98/2011). L’osservazione delle modalità con cui tali cambiamenti si sono articolati e dell’impatto che il nuovo sistema di
copayment ha prodotto sulle prestazioni specialistiche e di diagnostica ambulatoriale, effettuata dall’Agenzia regionale di sanità della Toscana, all’interno del progetto
REMOLET dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari (Age.Na.S), Rete di Monitoraggio LEA Tempestiva, risultano molto importanti in Toscana dove, in recepimento del quadro normativo nazionale, si è compiuta una scelta indirizzata a salvaguardare
criteri di equità e di
tutela delle fasce più deboli, disponendo misure alternative di copayment modulate per capacità contributiva degli assistiti.
Lo studio pre-post condotto ha l’obiettivo di valutare quali siano stati gli effetti dell’introduzione del ticket aggiuntivo, avvenuta in Toscana nell’agosto del 2011, come effetto indiretto della crisi economica, sulle principali dimensioni relative a prestazioni specialistiche ambulatoriali erogate da strutture pubbliche e private accreditate. Attraverso il flusso regionale delle
prestazioni ambulatoriali (escludendo le attività intramoenia, extra-regionale, pre e post ricovero ospedaliero) si analizzano per tipologia di esenzione le variazioni intercorse tra il I semestre 2011 e il I semestre 2012 nei volumi di prestazioni erogate (fuori e dentro il pronto soccorso), nei costi sostenuti e nella somma dei ticket versati per settore di attività (diagnostica clinica e riabilitazione; diagnostica per immagini; diagnostica di laboratorio; diagnostica strumentale; procedure interventistiche e diagnostico-terapeutiche), anche rispetto alle caratteristiche dell’erogatore.
La riduzione dei volumi di
attività specialistica si attesta al 3,18% annuo (64,6 contro 62,5 milioni di prestazioni). Tenendo conto delle componenti di stagionalità e di tempistica sull’entrata in vigore della manovra, tra il primo semestre 2011 e il primo semestre 2012 la riduzione passa al 3,98%. Le prestazioni erogate a residenti non esenti hanno un decremento dell’11,68%. La spesa sanitaria, nel complesso aumenta dell’1,45% (3,77% semestrale, 414,9 contro 430,5 milioni di euro), con differenze tra settori (10,85% diagnostica). La somma dei ticket versati aumenta del 12,6% passando da 67,4 a 75,6 milioni di euro.
Dunque con la crisi si è assistito in Toscana ad una modesta riduzione della domanda di prestazioni specialistiche (-3% rispetto al -9% in Italia) che può anche essere letta (almeno inizialmente) come un ridimensionamento di quell'eccesso di medicalizzazione che per molti anni è stato denunciato da più parti. Il volume delle prestazioni è diminuito (almeno per diagnostica per immagini e indagini di laboratorio), ma si registra un incremento del 4% circa della spesa complessiva. Al momento non sono disponibili informazioni sulle prestazioni erogate nelle strutture private non convenzionate. In periodo di crisi, in Toscana il sistema pubblico continua ad essere preferito, rispetto ai soggetti privati, per le prestazioni ad alto contenuto professionale e per gli esami che richiedono tecnologie più avanzate. Rassicura anche la buona tenuta, almeno fino a tutto il 2012, degli indicatori di esito del sistema sanitario toscano, anche se alcuni effetti della crisi potrebbero evidenziarsi con tempi di latenza maggiori.
Manuele Falcone e Francesca Ierardi, P.O. Monitoraggio prestazioni sanitarie – Agenzia regionale di sanità della Toscana
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