10/6/2013
Migliora la sopravvivenza alle
neoplasie -
ospedalizzazione in calo
Indagine Ars: 23% di anziani - Aumentano
speranza di vita e
indice di vecchiaiaSecondo una ricerca condotta dall’Agenzia regionale di Sanità e pubblicata nel settembre scorso nella nostra Regione la
popolazione anziana ultra 65enne è costituita da 872.776 soggetti pari al 23,2% dei residenti totali.
Sono caratterizzati da un’alta speranza di vita e da un altrettanto alto indice di vecchiaia.
Quanto agli
stili di vita nel 2009 su 100 anziani toscani il 9,7% fuma, il 33,7% è ex fumatore e il 56,6% non ha mai fumato, il 62,2% beve alcolici e il fenomeno è più diffuso nel genere maschile, il 15,4% è bevitore a rischio, consumando più di 40/20 grammi di alcol al dì contro un valore nazionale dell’11,3%. Però l’83,5% assume quotidianamente tra le 2 e le 4 porzioni di frutta e/o verdura contro un valore nazionale del 74,1%. Il 43,9% è sovrappeso e l’11,6% è obeso, senza differenze significative rispetto al valore nazionale. Il 55% non svolge alcuna attività fisica e il 5% pratica sport in modo continuativo, anche qui senza differenze significative rispetto ai valori nazionali.
Relativamente alle malattie croniche tra gli ultra65enni, in Toscana circa il 16% dichiara di essere affetto da diabete, circa l’11% da Broncopneumopatia cronico-ostruttiva Bpco e circa il 48% da ipertensione arteriosa.
Nella popolazione anziana toscana, i
tumori più frequenti negli uomini sono la neoplasia prostatica (22% nella coorte 65-74, 20% negli ultra75enni), quella del polmone (18% nella coorte 65-74, 16% negli ultra75enni) e quella del colon-retto (14% nella coorte 65-74, 16% negli ultra75enni).
I più frequenti nelle donne sono quelli della mammella (27% nella coorte 65-74, 19% nelle ultra75enni), del colon-retto (14% nella coorte 65-74, 20% nelle ultra75enni), del polmone (8% nella coorte 65-74) e dello stomaco (9% nelle ultra75enni). In entrambi i generi rappresentano il 21% del totale dei decessi (27% tra gli uomini e 17% tra le donne). Sono la principale causa di mortalità negli uomini quello del polmone (32%) e nelle donne quello della mammella (15%).
Migliorano come sopravvivenza a 5 anni, cresciuta per gli uomini dal 34% al 52% e per le donne dal 49% al 60% negli ultimi anni (soprattutto per il tumore della prostata, dal 49% all’81%, del colon-retto, dal 49% al 63%, e della mammella, dal 77% all’87%).Il tasso di suicidio su 100mila abitanti in Toscana è del 7,0 (11,9 nei maschi, 2,1 nelle femmine) nella popolazione generale e tende ad aumentare all’aumentare dell’età, mantenendo comunque sempre valori decisamente più alti nel genere maschile.
Per ciò che riguarda l’
ospedalizzazione su mille anziani nel 2008 nella fascia di età 65-74 anni, 167 sono stati ricoverati in regime di ricovero ordinario in reparti per acuzie, 0,9 in lungodegenza e 7,6 in riabilitazione (dati nazionali rispettivamente di 213,5, 3,1 e 13,8). Tra gli ultra75enni, 302,1 sono stati ricoverati in regime di ricovero ordinario in reparti per acuzie, 5,3 in lungodegenza e 10,6 in riabilitazione (dati nazionali rispettivamente di 321,5, 12,5 e 19,1). I maggiori tassi di ospedalizzazione nel 2009 sono dovuti a patologie cardiocircolatorie: 81,42 per 1.000 abitanti (100,3 nei maschi, 67,8 nelle femmine), patologie neoplastiche: 40,65 (55,7 nei maschi, 29,8 nelle femmine), patologie dell’apparato digerente: 28,99 (37,5 nei maschi, 22,6 nelle femmine), patologie dell’apparato respiratorio: 28,16 (36,6 nei maschi, 22,1 nelle femmine), traumatismi e avvelenamenti: 27,1 (21,5 nei maschi, 31,3 nelle femmine).
Rispetto alla
mortalità nel biennio 2006-2007, su 10mila soggetti di età compresa tra i 55 e i 74 anni sono morti 121,3 uomini e 59,6 donne (dati nazionali rispettivamente di 126,7 e 65,5) e su 10mila ultra75enni sono morti 789,4 uomini e 521 donne (dati nazionali rispettivamente di 812,3 e 547,8). I tassi di mortalità più elevati sono riconducibili a patologie dell’apparato circolatorio (maggiori nelle donne), neoplasie, affezioni respiratorie (maggiori negli uomini), disturbi del sistema nervoso (maggiori nelle donne) e patologie digerenti (maggiori negli uomini).
Scarica il
pdf dell'articolo