Firenze: il nuovo caso di meningococco C:ST-11 indica il persistere della circolazione del batterio in Toscana, in particolare nell’area fiorentina, sottolineando l’importanza di ricorrere alla
vaccinazione.
Il nuovo casoIl 24 settembre 2017, dopo un periodo di 3 mesi dal precedente (14 giugno 2017), è stato notificato un nuovo caso di meningococco C:ST-11 a Firenze.Il quadro clinico è di meningite, e la prognosi rimane a oggi riservata.
Il caso, come il precedente,
non era vaccinato.
Entrambi si sono verificati nell’area di Firenze, ed in entrambi è stato isolato il ceppo iper-virulento e iper- trasmissibile C:ST-11, indicando così la presenza e persistenza della circolazione del batterio nella zona.
I medici e gli assistenti sanitari dell’Azienda USL Toscana Centro (U.F.C. Igiene e Sanità pubblica/Setting Firenze) hanno eseguito l’indagine epidemiologica individuando i contatti stretti del caso e sottoponendoli a profilassi al fine d’interrompere la catena del contagio.
Parallelamente, nell’ambito delle
indagini regionali, l’Agenzia regionale di sanità della Toscana (ARS) ha fornito supporto epidemiologico per l’identificazione di
clusters.
Le indagini
non hanno individuato luoghi di aggregazione frequentati dal caso (es. discoteche), ma solo una cerchia stretta di contatti della rete amicale e familiare.
Informazioni sulla patologiaLa malattia batterica invasiva da meningococco (meningite e/o sepsi) è causata da un batterio chiamato
Neisseria meningitidis di cui l’essere umano è l’unico serbatoio naturale e di cui esistono diversi sierotipi (es. A,B,C,W,Y); la malattia viene comunemente chiamata “meningite”.
Il batterio circola nella popolazione attraverso i
portatori sani che lo ospitano nel nasofaringe senza alcun sintomo. Lo stato di portatore del meningococco C:ST-11 è di breve durata e la trasmissione da persona a persona avviene per via aerea attraverso i
droplets (goccioline invisibili di saliva).
In rari casi, ma più probabili in presenza di ceppi iper-invasivi come il C:ST-11, il batterio riesce a passare dal nasofaringe al
torrente circolatorio e da qui a causare quadri clinici di meningite e/o spesi.
Lo stato di portatore è un processo immunizzante che porta alla formazione di anticorpi protettivi specifici contro il sierotipo di meningococco che si è incontrato; la durata di questa immunizzazione naturale è breve e dopo qualche mese si può riacquisire lo stato di portatore.
L’unico modo per evitare lo stato di portatore e di malato, e interrompere quindi la catena del contagio, è la vaccinazione. Situazione epidemiologica in ToscanaDal 2015, la Regione Toscana ha riportato un incremento anomalo (focolaio epidemico:
outbreak) dei casi di malattia batterica invasiva da meningococco C (MenC), dovuto all’introduzione ed espansione nella Regione di un clone di
Neisseria meningitidis sierotipo C, chiamato ST-11, e conosciuto a livello globale per la sua iper-trasmissibilità e iper-virulenza. Un incremento di altri sierotipi di
Neisseria meningitidis non è stato riportato, escludendo così un possibile ruolo del miglioramento delle procedure diagnostiche.
Nel biennio 2015-2016, sono stati notificati
62 casi di MenC in confronto ai soli 10 verificatisi durante il periodo 2011-2014. La mortalità è stata del 21% (13 decessi), e alcuni casi sopravvissuti hanno portato complicanze permanenti (es. amputazioni, perdita udito).
Nel periodo 2015-2016 i casi si sono prevalentemente verificati in una
fascia territoriale compresa tra Firenze, Prato, Pistoia ed Empoli (figura 1).
Figura 1. Geo-localizzazione dei casi di MenC per luogo di presunto contagio. Toscana 2015-2016 (n=62).
La
curva epidemica (figura 2) mostra come il picco di casi si sia verificato nei mesi invernali di gennaio e febbraio, mentre nessun caso è stato riportato nel mese estivo di agosto. Successivamente, nel periodo autunnale di settembre-dicembre il numero di casi è nuovamente incrementato.
Questo
trend temporale, è legato da una parte alle condizioni climatiche che facilitano la trasmissione di
Neisseria meningitidis durante i mesi autunnali/invernali e alla sua possibile azione sinergica con il virus influenzale, e dall’altra, ai movimenti naturali della popolazione che nei mesi estivi si muove verso altre località (anche fuori dalla Toscana), per poi rientrare nel mese di settembre e far così ripartire la circolazione del batterio.
Figura 2. numero di casi di MenC per mese d’insorgenza sintomi. Toscana 2015-2017 (n=69).
A partire dal 2017, si è registrata un’importante riduzione dei casi di MenC, dovuta sia alla
campagna vaccinale straordinaria implementata dalla Regione sia alla naturale storia evolutiva del focolaio epidemico. Infatti, nel 2017 i casi sono iniziati ad apparire in aree precedentemente non colpite, come quella di Livorno, e ciò è dovuto al fatto che il batterio cerca naturalmente di migrare verso popolazioni suscettibili, avendo già causato in determinate aree un importante numero di portatori e di casi (es. Firenze, Prato, Empoli).
In confronto al periodo gennaio-settembre del 2015 e 2016, dove furono riportati rispettivamente 26 e 22 casi di MenC (figura 2), nello stesso periodo del 2017, sono stati riportati solamente
7 casi.
Nonostante questo dato positivo, l’ultimo caso nuovamente avvenuto a Firenze dopo un periodo di 3 mesi dal precedente, indica che
il batterio ha ripreso la sua circolazione nell’area, e ciò è ancor più suggerito dal fatto che in entrambi i casi è stato isolato il ceppo iper-virulento/trasmissibile C:ST-11.
Indagini dell’ARS e livello di rischio per la salute pubblica
Livello di rischio
Con
delibera Regione Toscana 85/2016 l’ARS è stata incaricata di eseguire le indagini epidemiologiche dei casi di MenC, al fine d’identificare i
motivi del focolaio epidemico e i gruppi di
popolazione a rischio verso i quali indirizzare gli interventi di prevenzione.
I
risultati hanno individuato un aumento del rischio di MenC nella fascia di
età 20-30 anni, ed in alcune categorie di popolazione; in particolare: consumatori di sostanze stupefacenti; frequentatori di discoteche; fumatori; soggetti con comportamenti sessuali promiscui. Inoltre le indagini hanno permesso d’identificare
17 clusters all’interno dei quali 49 dei 62 casi mostravano link epidemiologici.
Considerato:
- che gli ultimi due casi di giugno e settembre 2017 (entrambi non vaccinati ed entrambi dovuti al ceppo C:ST-11) sono avvenuti nel territorio fiorentino e avevano un’età compresa tra i 20 e i 30 anni;
- che al rientro dalle vacanze estive, durante i mesi autunnali, il numero di casi aumenta e molti di essi sono legati alla frequentazione di club (es. discoteche) che riaprono nelle aree cittadine;
Si conclude, che il rischio di nuovi casi di meningococco C è da considerare medio-alto nei prossimi mesi autunnali.
RaccomandazioniLa malattia batterica invasiva da meningococco C, ed in particolare quella causata dal ceppo C:ST-11. presenta un’
alta letalità e possibilità di
sequele permanenti, così come purtroppo confermato nell’
outbreak Toscano.
In vista di un possibile incremento dei casi nei prossimi mesi autunnali, e considerata l’estensione della
campagna vaccinale straordinaria fino al mese di dicembre 2017,
la vaccinazione contro meningococco C è fortemente raccomandata a tutta la popolazione, in particolare a coloro che hanno tra i 20 e i 30 anni di età e presentano uno o più fattori di rischio,
soprattutto la frequentazione di discoteche.