ARS NEWS - 30/10/2013
Gli effetti della crisi economica mondiale, che dal 2008 colpisce duramente tutti i paesi del mondo, comincia a mostrare i primi effetti anche sulla salute. L’ARS ha voluto approfondire la
relazione tra crisi economica e salute in Toscana in occasione del convegno
Gli effetti della crisi economica sulla salute della popolazione toscana. Come cambia il ricorso ai servizi?, che si è svolto il 24 ottobre a Firenze.
Com’è dunque la situazione in Toscana? La crisi sembra incidere di più su alcuni gruppi della popolazione, tendenzialmente quelli più fragili dal punto di vista socio-economico e gli
effetti sono al momento
più evidenti per gli stili di vita: si consuma meno carne (un bene per la salute), ma anche meno frutta, pesce e latte (alimenti protettivi per molte malattie). Tra i meno scolarizzati aumentano i sedentari, mentre nella popolazione generale sembra interrompersi il trend in aumento del sovrappeso degli ultimi 10 anni (forse una conseguenza della riduzione dei consumi alimentari). Tra i disoccupati aumenta il consumo smodato di alcolici (“abbuffate di alcol” o binge drinking, ovvero 6 bicchieri di qualunque bevanda alcolica consumati in un'unica occasione), spesso di bassa qualità e costo. Fra i giovani si sta accentuando il fenomeno della poliassunzione (mix di sostanze diverse). In tema di salute mentale, con la crisi si interrompe in Toscana la diminuzione del tasso del suicidio (costante negli ultimi 20 anni sia in Toscana che in Italia). Cala lievemente il ricorso alle prestazioni sanitarie specialistiche. Ma la crisi ha anche, paradossalmente, qualche effetto benefico: per esempio, si va meno in auto, riducendo così sia l'inquinamento che il numero di incidenti.
Questa la sintesi dei risultati del convegno del 24 ottobre, in cui l’ARS ha presentato in anteprima il
rapporto “Crisi economica, stato di salute e ricorso ai servizi in Toscana”, che sarà disponibile sul sito web dell’ARS entro la fine di novembre. Il convegno è stato anche un’importante occasione di confronto con altre realtà regionali come il Piemonte e l’Emilia Romagna.
Dal convegno è infine emerso con forza che la crisi rischia di compromettere la
sostenibilità dei sistemi sanitari, a danno proprio delle fasce sociali meno avvantaggiate. Quelli che stiamo osservando sono infatti solo gli effetti precoci della crisi sulla salute degli italiani e dei toscani: è importante dunque continuare a monitorare la situazione, per fornire con tempestività informazioni utili a chi deve organizzare i servizi sanitari e le politiche di welfare.
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