La salute dei detenuti in Toscana a dieci anni dalla riforma: on line la pubblicazione ARS


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21/5/2018
La pubblicazione ARS La salute dei detenuti in Toscana a 10 anni dalla riforma - I risultati della IV rilevazione del 2018 (serie In Cifre n. 14 - maggio 2018), presentata il 16 maggio a Firenze nel corso di un convegno rivolto a professionisti sanitari e sociali operanti nelle case circondariali toscane, ai professionisti del sistema giustizia e sanitario regionale e agli operatori del terzo settore interessati, sintetizza i risultati della rilevazione 2018 sulla popolazione detenuta in Toscana.

La rilevazione ARS 2018 ha avuto luogo nel periodo compreso fra il 1 novembre 2017 e il 28 febbraio 2018 ed ha coinvolto tutti i detenuti censiti alle ore 24 del 30 ottobre 2017 presso tutte le strutture detentive della Toscana.

Dall’entrata in vigore del DPCM 1 aprile 2008, lo stato di salute della popolazione detenuta in Toscana è monitorato dall’indagine ad hoc condotta dall'ARS, in collaborazione con il personale sanitario che opera negli istituti detentivi. Si tratta di uno studio trasversale, che valuta - con cadenza triennale - lo stato di salute in un unico momento temporale. Lo studio si avvale di uno strumento informatizzato - scheda clinica informatizzata - sul quale vengono registrate le informazioni socio-demografiche, cliniche (utilizzando la International Classification of Diseases - ICDX-CM) e le prescrizioni farmaceutiche ad esse associate.

Come hanno dimostrato molti studi internazionali, la popolazione detenuta - sebbene anagraficamente giovane - è caratterizzata da un’alta prevalenza di persone con gravi condizioni di salute, nettamente superiore a quella della popolazione generale. Si tratta in particolare di disturbi psichici, dipendenza da sostanze psicotrope, malattie infettive e alcune patologie croniche, soprattutto a carico dell’apparato gastrointestinale. Sappiamo, inoltre, che la maggior parte dei detenuti tornerà in libertà, portando con sé malattie che potranno potenzialmente rappresentare anche un rischio per la salute di tutta la comunità. Deve quindi esserci un interesse stringente affinché questo spaccato di popolazione riceva trattamenti e cure appropriate per qualsiasi disturbo, disagio o malattia manifesti.



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