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Mortalità evitabile: nel 2013 Toscana al top della salute. Dati confermano efficacia del nostro servizio sanitario

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mortalita evitabile 2015 201615/02/2016
È appena stato pubblicato il rapporto MEV(i) – Mortalità evitabile con intelligenza 2015/2016, a cura della Nebo Ricerche PA srl, nel quale vengono aggiornati i dati ISTAT relativi alla mortalità evitabile in Italia nel 2013.
Le morti evitabili includono i decessi che si sarebbero potuti evitare con interventi di prevenzione (es. rispetto delle regole antinfortunistiche, riduzione del fumo, moderazione nel consumo di alcol, dieta equilibrata, buona attività fisica), di diagnosi tempestiva e cure appropriate (es. screening e terapie oncologiche) e con assistenza sanitaria adeguata (es. vaccinazioni, gestione dei malati cronici).

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Bulli e cyber-bulli: i dati dell’indagine EDIT 2015 sui ragazzi di 14 – 19 anni in Toscana

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immagine bullismoAnche se il bullismo rappresenta ormai da molti anni uno dei problemi sanitari scolastici più rilevanti tra i bambini e gli adolescenti di tutto il mondo, gli esiti estremi riportati dalla stampa ci fanno ancora sobbalzare. L’adolescente vittima di violenze fisiche agite da parte di coetanei o la ragazza che, a causa delle continue prese in giro, tenta il suicidio ci restituiscono l’immagine di un contesto scolastico che esula dal valore educativo e rassicurante che ognuno di noi gli attribuisce. Eppure, le informazioni provenienti da rilevazioni sia internazionali che nazionali riportano dati allarmanti. Ad esempio, i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), attraverso l’indagine Youth Risk Behaviour Surveillance svolta nel 2013 su studenti statunitensi che frequentano le scuole superiori, ha rilevato una percentuale di vittime di bullismo pari al 19,6% e stabile nel corso degli anni.

In Italia, secondo i risultati pubblicati recentemente dall’Istituto nazionale di statistica (ISTAT), più del 50% dei ragazzi di età compresa fra gli 11 e i 17 anni è stato vittima di un qualche episodio offensivo, non rispettoso o violento nel corso dell’ultimo anno. Una percentuale significativa, pari al 19,8%, ha dichiarato di aver subito prepotenze tipiche di bullismo una o più volte al mese, valore che presenta un gradiente nord-sud con una percentuale che raggiunge il 24,5% nelle regioni del Nord-est (18,7% registrato al Sud e 12,4% nelle Isole). Le femmine rappresentano un valore di vittimizzazione superiore rispetto ai coetanei maschi. Il cyber bullismo, ossia le azioni vessatorie effettuate tramite cellulare e/o Internet, ha interessato il 5,9% dei ragazzi vittime di bullismo.

In Toscana, il fenomeno del bullismo viene monitorato dal 2008 attraverso lo studio “Epidemiologia dei determinanti dell'Infortunistica stradale in Toscana” - EDIT. L’edizione 2015 dell’indagine EDIT, condotta con cadenza triennale su studenti fra i 14 e i 19 anni di età che frequentano gli istituti superiori di secondo grado, ha riportato valori che in parte si discostano dall’indagine ISTAT.

Tabella - Percentuale dei ragazzi che nel corso dell’ultimo anno hanno subito prepotenze da parte di un coetaneo – Confronto 2008-2011-2015
Tab bullismo













Infatti, se la prevalenza del fenomeno rilevata nel 2015 risulta sovrapponibile (19% dei ragazzi ha subito prepotenze nel corso dell’ultimo anno con un maggior interessamento del genere femminile) al dato nazionale (leggi i dati presentati in tabella), diversi appaiono i risultati riguardanti il cyber bullismo. Questa forma di bullismo indiretta, infatti, interessa ben il 19,6% dei ragazzi che subiscono prepotenze (rispetto al 5,9% registrato da Istat) con un coinvolgimento del genere femminile doppio rispetto ai coetanei maschi (femmine: 25,7%; maschi: 12,8%). L’uso del cellulare attraverso minacce, foto, video e telefonate mute, è la modalità più utilizzata seguita dal web con la messa in rete di foto o video (vedi il grafico qui sotto). Parte della differenza osservata può essere dovuta alla diversa fascia di età coinvolta nelle due rilevazioni. Sicuramente, i ragazzi di età compresa fra i 14 e i 19 anni accedono con maggior facilità a strumenti informatici, ai social network o alla rete in genere ma, nonostante questo, l’elevato uso di questa forma di bullismo nella nostra regione rappresenta un elemento al quale prestare particolare attenzione.


Grafico - Distribuzione % delle diverse forme di cyber bullismo subite calcolata sul numero delle risposte – analisi per genere - Anno 2015

Fig bullismo

















Non dobbiamo dimenticarci che l’associazione fra eventi di bullismo e l’instaurarsi di forme depressive, condotte di aggressività, ansia individuale e sociale, iperattività e problemi di apprendimento costituisce un fatto ormai noto. In linea con quanto appena descritto, l’indagine EDIT ha messo in evidenza che i ragazzi che subiscono prepotenze presentano un livello di distress elevato (20,8%) in misura maggiore rispetto ai coetanei non coinvolti da questo fenomeno (16%), aspetto, questo, in grado di influenzare il percorso scolastico e lo stato di salute di questi ragazzi.
Vista la rilevanza del fenomeno, al fine di facilitarne il monitoraggio anche da parte dei professionisti che operano nel settore scolastico e/o sanitario, l’ARS ha costruito un portale di facile utilizzo dal quale è possibile scaricare i dati di tutte le indagini EDIT suddivisi per singola Azienda USL.




salute dei toscani, salute dei ragazzi

Come stanno gli adolescenti toscani? Lo svela lo studio EDIT sugli stili di vita dei nostri ragazzi

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edit studio 2015Come stanno i giovani toscani? Complessivamente bene, e la loro salute sembra migliorare anche grazie ad alcuni effetti paradossali della crisi economica. Nonostante ciò dobbiamo ancora stare attenti ad alcune delle loro abitudini poco corrette: si mettono ancora al volante dopo aver bevuto e guidano parlando al cellulare. Fumano (soprattutto le ragazze) e quasi 1 su 2 si è ubriacato una volta nell’ultimo anno. Sono aggressivi online e sessualmente più attivi, ma usano sempre meno il profilattico. Dormono meno di quanto sarebbe raccomandato per la loro età.

Questa in estrema sintesi la fotografia degli adolescenti toscani tra 14 e 19 anni offerta dalla quarta edizione dello studio Edit (Epidemiologia del determinanti dell’infortunistica stradale in Toscana), condotto dall’Agenzia Regionale di Sanità (ARS) tra febbraio e maggio del 2015, su più di 5.000 teenager delle scuole superiori della Toscana e presentato oggi in un convegno sulle sorveglianze degli stili di vita dei toscani presso l'aula di Santa Apollonia a Firenze (vai alla pagina del convegno e guarda le presentazioni). Questa indagine consente di rilevare, utilizzando questionari compilati dagli studenti in aula direttamente su tablet individuali, i comportamenti dei ragazzi alla guida, il consumo di alcol, fumo, droghe, l’attività sessuale, l’alimentazione, l’attività sportiva, l’utilizzo del tempo libero, ecc.

“Quello che l’indagine ci consegna è un quadro in cui la salute dei ragazzi toscani non mostra, per ora, segnali di peggioramento, anzi al contrario sembra che esistano alcuni cambiamenti, in positivo, strettamente legati alla crisi economica” sottolinea Fabio Voller responsabile dell’indagine di ARS Toscana. La minore disponibilità di denaro spinge innanzitutto i ragazzi a utilizzare meno i mezzi di locomozione che in passato, con la conseguente riduzione degli incidenti stradali. Si riducono i consumi di tabacco, diminuisce la popolazione almeno in sovrappeso, crolla la percentuale, rispetto alle precedenti rilevazioni, di coloro giocano d’azzardo. Molti di questi fenomeni sembrano una chiara e diretta conseguenza delle ridotte possibilità economiche delle famiglie, e quindi anche dei loro figli. “Stiamo parlando quindi degli effetti “paradossali” della crisi economica, quelli che nel breve periodo contribuiscono a migliorare o a limitare gli effetti di alcuni comportamenti a rischio”, aggiunge Francesco Cipriani, direttore di ARS.

Incidenti stradali: guida al cellulare e dopo aver bevuto. Tra i “guidatori abituali”, ovvero gli intervistati che hanno dichiarato di guidare con una certa regolarità un mezzo (ciclomotore, moto, auto), il 41% ha riferito di essere stato coinvolto in un incidente stradale durante la guida del proprio veicolo nell’ultimo anno. E tra quanti hanno dichiarato di guidare frequentemente, il 43,1% ha riferito di aver parlato al cellulare durante la guida almeno una volta nell’ultimo anno. Secondo recenti studi infatti, parlare al cellulare durante la guida comporta un rischio di incidente 4 volte maggiore rispetto a quello dei guidatori non distratti; se si inviano sms il rischio è addirittura 23 volte superiore. Quanto poi alla guida in stato di alterazione psicofisica, il 24,8% dei guidatori abituali ha dichiarato che nei 12 mesi precedenti l’indagine ha guidato almeno una volta dopo aver bevuto troppo e il 23,8% ha riferito di aver assunto sostanze psicotrope illegali prima di mettersi alla guida.

Alcol: addio vino, molti aperitivi, birra e superalcolici. Il 72,9% dei maschi e il 66,9% delle femmine ha consumato alcol nella settimana precedente l’intervista. La graduatoria delle bevande preferite indica che le ragazze mettono al primo posto gli aperitivi, mentre i maschi la birra.
Inoltre, quasi la metà del campione totale (maschi 52,3%, femmine 47,2%) riferisce di aver avuto almeno un episodio di ubriacatura nell’ultimo anno. Questa percentuale cresce in modo preoccupante con il crescere dell’età, passando dal 20,5 dei 14enni al 68,6% di coloro che hanno 19 anni o più.

Fumo, abitudine in crescita tra i giovani. La proporzione di studenti che ha provato a fumare resta invariata (65,9%) rispetto alla prima rilevazione del 2005, mentre aumenta la proporzione di coloro che sviluppano una vera e propria abitudine (si passa dal 19,2% del 2005 al 22,2% del 2015). In tutte le edizioni Edit le femmine superano i propri coetanei nei consumi regolari di tabacco e ciò è confermato anche nel 2015: il 23,5% delle studentesse fuma regolarmente, contro il 21,1% degli studenti maschi. Senza distinzione di genere, 15 anni è l’età in cui i ragazzi cominciano a fumare con regolarità.

La cannabis si conferma la sostanza psicotropa più utilizzata. Il 40% circa degli studenti ha dichiarato di aver utilizzato almeno una volta nella vita una sostanza stupefacente (+4% rispetto al 2011), 31% circa del campione almeno una sostanza nell’ultimo anno e il 25% nell’ultimo mese. Per quanto riguarda l’età del primo uso, quasi il 60% dei giovani ha dichiarato di aver consumato la prima droga entro i 15 anni e circa il 93% ha indicato la cannabis come sostanza sperimentata (+ 5%  rispetto al 2011).

L’abitudine a giocare d’azzardo ha una battuta d’arresto. Il 47,4% degli intervistati dichiara di aver giocato almeno una volta nella vita ad un gioco d’azzardo, -11% circa rispetto al 2011; con una netta prevalenza dei maschi rispetto alle femmine. Nella distribuzione per età si registrano i picchi più alti a 16 e 18 anni e, secondo il test di screening somministrato ai ragazzi, il 7,5% presenta un problema con il gioco d’azzardo, con una discreta differenza tra maschi e femmine (12,7% vs 2,0%).

Comportamenti sessuali. Crolla in 7 anni l’utilizzo del profilattico. Nonostante l’aumento della diffusione delle malattie a trasmissione sessuale (MTS) tra i giovani, la comunicazione sui rischi e sull’efficacia dei metodi di prevenzione si è ridotta nel corso degli anni. Anche se il 96,5% dei ragazzi pensa di avere una buona conoscenza delle MTS, nel 2015 a fronte del 41,6% che dichiara di aver già avuto un rapporto sessuale completo (dato stabile rispetto alle precedenti rilevazioni), si assiste a una riduzione consistente nell’uso del profilattico nella fascia di età 14-19 anni. Dal 2008 al 2011, infatti, la percentuale di chi usa il preservativo si è ridotta dal 65 al 60,1%, e nel 2015 si è fermata al 56,3%. Tra i motivi per cui non si usa il condom, la sensazione di fastidio provata durante il rapporto (45,4%), seguita dall’utilizzo di altri metodi anticoncezionali (35,1%): il che dimostra, ancora una volta, che i ragazzi non hanno la percezione del fatto che, oltre ad essere un metodo anticoncezionale, il profilattico è soprattutto uno strumento di prevenzione.

Bullismo, non aumenta il numero di ragazzi che lo subisce, ma attenzione al cyber bullismo. Il monitoraggio del fenomeno avvenuto nel corso degli anni attraverso lo studio EDIT mostra che ciò che cambia non è il numero di ragazzi che hanno subito violenze nel corso dell’ultimo anno (circa il 19%), ma il tipo di prepotenza e il luogo in cui si verificano. Le prese in giro continuano a rappresentare le principali forme di prepotenza, in aumento nel corso dell’ultima rilevazione, rappresentano quasi il 22% del totale, seguite dalle offese (18,6% del totale). In diminuzione, invece, le forme di bullismo agite fisicamente (minacce, aggressioni, furti ed estorsioni di denaro). Le modificazioni osservate nelle modalità di realizzazione delle violenze risultano particolarmente interessanti alla luce dei dati riguardanti il cyber bullismo. Questa forma di bullismo indiretta, infatti, interessa il 19,6% dei ragazzi che subiscono prepotenze con un coinvolgimento del genere femminile doppio rispetto ai coetanei maschi (femmine: 25,7%; maschi: 12,8%). L’uso del cellulare attraverso minacce, foto, video e telefonate mute, risulta la modalità maggiormente utilizzata, seguita dal web, con foto o video compromettenti pubblicati in rete.

I ragazzi dormono meno di quanto sarebbe necessario. Di assoluto interesse infine i dati sulla qualità del sonno. Quasi un terzo del campione dorme meno di 7 ore a notte quando le raccomandazioni suggerirebbero che sotto i 20 anni fossero necessarie quasi otto ore e mezza per notte, circa un quarto del campione femminile ha dichiarato di avere un sonno disturbato, e solo il 40% del campione totale un sonno profondo.

Visita il portale EDIT per saperne di più
Vai anche alla pagina del convegno Misurare e valutare l'impatto degli stili di vita sulla salute: il sistema di monitoraggio toscano che si è svolto il 24 novembre 2015 e guarda le presentazioni


Apri l'infografica con i dati della rilevazione



edit sintesi

Consulta online i dati dello studio Edit e sfoglia il libro con la sintesi dei principali risultati

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Mal di schiena, quanti toscani ne soffrono? Ce lo dice uno studio regionale

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  • area-approfondimento-in-dettaglio: Leggi e scarica la presentazione di Paolo Francesconi/ARS Toscana
immagine mal di schiena  Quasi la metà degli adulti residenti in Toscana hanno sofferto almeno una volta nella vita di mal di schiena e quasi 1 su 4 ne ha sofferto negli ultimi 30 giorni.

Il mal di schiena aumenta con l’età e sono le donne a soffrirne di più, a tutte le età. Anche le malattie croniche giocano un ruolo importante: obesi e diabetici ne sono colpiti con maggiore frequenza. Fra i maggiori fattori di rischio per il mal di schiena c’è infatti l’obesità, ma anche il fumo e lo svolgere un lavoro che richiede uno sforzo fisico intenso, oltre al fatto di non praticare attività fisica. Il rischio di mal di schiena è invece più basso per coloro che praticano attività fisica, percepiscono il loro stato di salute almeno come “buono” ed anche per coloro che non hanno difficoltà economiche.

Questi sono alcuni dei dati emersi dal progetto di ricerca che è stato condotto, tra ottobre e dicembre del 2013, su tutto il territorio toscano, su un campione di 2mila persone tra i 18 ed i 74 anni d’età per raccogliere informazioni sui numeri ma anche sul percorso diagnostico-terapeutico attivato in caso di mal di schiena. Lo scopo finale: valutare se e quanto ci si discosta dalle raccomandazioni delle linee guida.

I risultati del progetto sono stati presentati in dettaglio da Paolo Francesconi, dirigente dell’Osservatorio di epidemiologia dell’ARS Toscana, in occasione del meeting annuale della Società italiana di neurochirurgia – sezione chirurgia spinale, che si è tenuto a Firenze dal 4 al 6 novembre.

malattie croniche

Mal di schiena in Toscana: il ricorso a medico di famiglia, farmaci e specialisti

mal di schiena toscanaIl mal di schiena è un problema di salute comune legato a fattori che possono interessare la sfera fisica, psicologica o anche sociale. Circa 15 milioni di persone ne soffrono in Italia in maniera sporadica. Di queste, oltre 2 milioni ne soffrono in maniera cronica.

Mal di schiena in Toscana: l'indagine epidemiologica dell'ARS

In Toscana esiste un tavolo regionale per la definizione delle linee guida sul mal di schiena che ha affidato all’ARS il compito di effettuare un’indagine epidemiologica nella nostra regione. L’indagine si è svolta nel 2013 su un campione di 2.000 residenti toscani tra i 18 ed i 74 anni, rappresentativo dell’intera popolazione. Oltre alle stime di prevalenza del fenomeno, lo studio ha prodotto un’analisi del ricorso ai servizi da parte dei toscani affetti da mal di schiena.

Visite mediche

A seguito dell’insorgenza del mal di schiena il 4% dei toscani si è recato al Pronto soccorso. Il 37% ha consultato il proprio medico di famiglia, tre su quattro entro la prima settimana dall’insorgenza del dolore. Il 18% si è recato da uno specialista, nel 77% dei casi un ortopedico. In generale il ricorso ai servizi aumenta con l’intensità del dolore e in alcune casi con l’età. Chi si è recato da uno specialista è stato almeno una volta in una struttura privata (58%), ha svolto la visita su prescrizione del medico di famiglia (58%) entro un mese dall’insorgenza del dolore (59%).

Esami diagnostici

Gli esami eseguiti più frequentemente sono radiografie (17%) e risonanza magnetica (12%). Il 23% ha svolto almeno un esame, l’11% almeno due, il 4% tre o più. TAC e risonanze aumentano significativamente con l’intensità del dolore.
Il 70% delle TAC e risonanze e l’85% delle radiografie sono stati eseguiti in una struttura pubblica.
Principalmente gli utenti accedono all’esame su prescrizione del medico di famiglia o, in misura lievemente minore di uno specialista per la diagnostica pesante (risonanze e TAC). Non è possibile verificare quante delle prescrizioni del medico di famiglia siano in realtà indotte da specialisti in regime di libera professione o da specialisti convenzionati che non assolvono i propri obblighi prescrittivi. L’esame avviene solitamente entro un mese dall’insorgenza del dolore.

Farmaci, trattamenti e interventi chirurgici

Il 55% assume farmaci per il dolore (nel 70% dei casi su prescrizione del proprio medico). L’uso dei farmaci aumenta con l’intensità del dolore, con le difficoltà economiche e con la presenza di sciatica. Tra chi segue terapie farmacologiche il 65% ha assunto farmaci anti infiammatori non steroidei (FANS), il 9% paracetamolo, sempre il 9% altri analgesici.
Il 17% ha fatto specifici trattamenti fisioterapici, che nel 63% dei casi vengono svolti esclusivamente in una struttura privata su prescrizione dello specialista (49%). Il 5% degli uomini e il 3% delle donne hanno dichiarato di aver effettuato un intervento chirurgico a causa del mal di schiena.

Gli esami e l'autocura

L’auto-gestione del mal di schiena è in accordo con la letteratura internazionale e con l’obiettivo di de-medicalizzare portato avanti dalle linee guida regionali. Emerge che un cittadino su due non richiede intervento medico durante l’episodio di mal di schiena, probabile segnale di buona capacità di gestire la condizione dolorosa ricorrente.

Le persone che si recano dal medico di famiglia sono mediamente più anziane, con dolore importante e, tre su quattro, hanno accesso entro la settimana. Si rileva un elevato numero di radiografie e diagnostica per immagini avanzata: appropriata solo se in presenza di sciatica che non recede dopo 4-6 settimane e per supporto ad eventuale decisione chirurgica. Non è stato possibile indagare le cause dell’alto ricorso all’ortopedico, che non trova accordo con le linee guida nazionali e internazionali, probabilmente frutto di abitudini consolidate nel tempo nella cultura italiana e nel modello organizzativo sanitario.

In generale, c’è accordo con le linee guida per la prescrizione farmaceutica da parte del medico di famiglia per controllare il dolore, anche se troppo sbilanciata nell’uso di FANS rispetto agli analgesici, meglio tollerati e appropriati da un punto di vista fisiopatologico. Se non c’è risoluzione della sintomatologia in poche settimane, si ritiene appropriato che il 17% di persone acceda a trattamenti fisioterapici riabilitativi, in particolare se anziani e con dolore più intenso.

malattie croniche, consumo di farmaci, cure primarie

Dati autorevoli per decisioni di salute responsabili: le principali banche dati online

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immagine dati statistiche grafici confronto paesiLa possibilità di reperire dati e statistiche ufficiali affidabili è molto importante per chi, a livello nazionale, regionale o locale, è chiamato a prendere decisioni di salute pubblica. Il web consente un facile accesso a questa enorme quantità di informazioni distribuite a vari livelli geografici, molto utili per contestualizzare la propria realtà, fare confronti, stabilire obiettivi realistici.

Elenchiamo di seguito le principali banche dati disponibili, con una breve indicazione delle informazioni e dei servizi che contengono.
 
oecdOECD. L’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) [Organisation for Economic Co-operation and Development (OECD)]  fornisce un database aggiornato con indicatori che riguardano i vari ambiti socioeconomici dei paesi membri.  
Tra i servizi che offre il sito www.oecd.org consigliamo:
  • Compareyourcountry:  il portale consente per varie aree di interesse (agricoltura, sviluppo, proiezioni economiche, educazione, lavoro, ambiente, salute, migrazione, pensioni, povertà e diseguaglianze, settore pubblico, qualità della vita, ecc.) la visualizzazione tramite grafici della situazione del proprio paese rispetto agli altri paesi OCSE
  • OECD.StatExtracts: il portale permette la navigazione degli indicatori OCSE (inclusi i trend), raggruppati per tema.  Tra gli indicatori disponibili segnaliamo, per la particolare rilevanza rispetto ai temi di salute pubblica, gli indicatori raccolti nelle sezioni Demography and Population e Health

eurostatEurostat. Eurostat è il provider di statistiche ufficiali dell’Unione europea, nato per raccogliere e fornire, a supporto dei decisori, statistiche di buona qualità  per il confronto tra i paesi dell’Unione.
Tra i servizi che il sito offre consigliamo:
  • Database: la pagina consente l’accesso agli indicatori suddivisi per tema e per ciascun indicatore si possono realizzare grafici e mappe
  • Statistics Explained: è il modo più semplice di accedere ai dati di Eurostat tramite un servizio che fornisce per i vari topic trattati alcune schede esplicative molto dettagliate e corredate di tavole, grafici e commenti
 
noiitaliaNoi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo è il portale di Istat che offre un quadro d’insieme dei diversi aspetti economici, sociali, demografici e ambientali del nostro Paese, della sua collocazione nel contesto europeo e delle differenze regionali che lo caratterizzano. Gli indicatori disponibili su questo portale sono in numero limitato, ma bene contestualizzati e supportati da diverso materiale (mappe, grafici e dati scaricabili in formato excel).
 
istatI.Stat è il datawarehouse delle statistiche prodotte dall’Istat. Il portale consente l’accesso tramite un sistema molto simile a quello OCSE e fornisce informazioni su molti argomenti dall’ambiente, alle condizioni economiche delle famiglie, dalla soddisfazione dei cittadini per le condizioni di vita alla salute e istruzione. Segnaliamo in particolare le sezioni Popolazione e famiglie, che spazia da natalità, mortalità, separazioni e divorzi a migrazioni, stranieri e immigrati e la sezione Salute e sanità, che affronta temi quali stili di vita e fattori di rischio, condizioni di salute, cause di morte, incidenti stradali.

coesioneFiglio di I.Stat, Coesione Sociale.Stat è un ulteriore portale che integra alcune delle informazioni disponibili in I.Stat. Di particolare interesse per la sorveglianza della salute sono le sezioni Contesto socioeconomico/Popolazione, con riferimento alla popolazione residente al 1° gennaio e previsioni demografiche per gli anni 2011-2065 e la sezione Famiglia e coesione sociale/Salute che fornisce dati sulle malattie dei lavoratori dipendenti, sullo stato di salute della popolazione, sull’assistenza sanitaria di base, sulle strutture sanitarie distrettuali, sull’ospedalizzazione per disturbi psichici.
 
immigratiAnalogamente a Coesione Sociale.Stat, Immigrati.Stat è un ulteriore portale che integra alcune delle informazioni disponibili in I.Stat con focus sulle condzioni della popolazione immigrata.
 
marsupioSegnaliamo inoltre Marsupio, il portale indicatori dell’Agenzia regionale di sanità della Toscana.
Nella sezione ParsIS di Marsupio sono disponibili molte statistiche relative alle condizioni di salute della popolazione Toscana, con dettaglio di Asl e Zona distretto e, in alcuni casi, con confronto con le altre regioni e l’Italia. Le sezioni ad oggi disponibili nel portale sono: popolazione, stili di vita, prevenzione, malattie infettive, infortuni sul lavoro, incidenti stradali, mortalità, registri di patologia, ospedalizzazione, salute delle donne, dei bambini e degli anziani, uso di farmaci.

processi