Il rapporto descrive lo stato di salute mentale della popolazione residente in Toscana riportandone la prevalenza attraverso l’utilizzo dei principali flussi sanitari correnti e fornendo un approfondimento sulle strutture residenziali e semiresidenziali per pazienti con patologie psichiatriche.
Il
quadro epidemiologico mostra una netta incongruenza fra il malessere vissuto dalla popolazione e il ricorso ai servizi specialistici. Infatti, mentre i dati provenienti da studi di popolazione mostrano come il 20,3% dei ragazzi/e (11-15 anni) si sente quotidianamente giù di morale (HBSC, 2022) e il 36% degli adolescenti (14-19 anni) viva una condizione di distress psicologico (erano il 21,5% nel 2018), (EDIT, 2022), i dati provenienti dai servizi di salute mentale indicano una stabilità nell’accesso. Nella fascia di età ≤13 anni, sono 18.678 i
bambini che vi hanno fatto ricorso almeno una volta nel corso dell’ultimo anno (prevalenza 45*1.000 residenti della stessa fasci di età) con patologie che riguardano soprattutto i disturbi dell’eloquio e del linguaggio, disturbi evolutivi globali e disturbi evolutivi delle abilità scolastiche. Fra gli
adolescenti, rispetto al 2019, il dato 2021 (ultimo aggiornamento disponibile) mostra addirittura una riduzione del tasso di accesso con 44,5 soggetti per 1.000 residenti che hanno fatto almeno 1 accesso rispetto ai 54,5*1.000 registrato nel 2019.
La complessiva riduzione dell’accesso ai servizi sanitari per cause di salute mentale, s’interrompe quando andiamo ad analizzare i ricoveri ospedalieri. Fra i più piccoli (≤13 anni) il trend dei ricoveri mostra un incremento ormai da molti anni, passando dal 3,9 per 1.000 registrato nel 2012 al 5,9 per 1.000 del 2022. È la
sindrome ipercinetica dell’infanzia a contribuire maggiormente all’aumento generale mentre, fra gli adolescenti, il trend mostra un deciso aumento proprio in concomitanza con la
pandemia. In questo caso le principali cause di ricovero continuano ad essere il disturbo bipolare (2,6 per 1.000 ab.), i disturbi specifici dell’infanzia (2,5 per 1.000 ab.) ma dobbiamo segnalare un netto aumento dei ricoveri per disturbi del comportamento alimentare che nel genere femminile sono passati da 2*1.000 (2019) a 3,2*1.000 nel 2022.
Fra gli
adulti, età 20-64 anni, nel 2021 sono state 31.250 le persone che hanno fatto almeno un accesso ai Servizi di salute mentale territoriali (14,7*1.000 ab. di età 20-64 anni) rispetto alle 37.749 registrate nel 2019 (17,5*1.000 ab. di età compresa fra 20-64 anni). Le diagnosi principali sono i disturbi nevrotici (5*1.000 ab.) seguiti dalle psicosi affettive (4,9*1.000 ab.) e le psicosi schizofreniche (2,4*1.000 ab). Per quanto riguarda i ricoveri ospedalieri, dopo la flessione registrata negli anni 2019-2020, si osserva una lenta ripresa con valori che nel 2022 tendono a riallinearsi (2019: 3,5*1.000; 2022: 3,1*1.000 ab.).
Trend in diminuzione anche fra la popolazione più anziana (≥ 65 anni), dove il tasso di accesso ai servizi territoriali passa da 13,8*1.000 residenti osservato nel 2019 a 10,8*1.000 registrato nel 2021. In questa fascia di età l’analisi riferita ai ricoveri ospedalieri per causa psichiatrica non risulta particolarmente significativa a causa della natura polipatologica dell’anziano.
Per quanto riguarda l’uso di
farmaci antidepressivi (codice ACT: N06), la Toscana si conferma la regione con il dosaggio medio giornaliero (DDD) più elevato rispetto alla media nazionale (Toscana: 67,6*1.000 residenti; Italia: 45,8*1.000 residenti). Nella nostra regione, la prevalenza di cittadini in trattamento con farmaci antidepressivi e almeno 6 prescrizioni nell’anno è pari al 3,6% della popolazione totale (18-64 anni: 3%; ≥65 anni: 10,6%).
I dati provenienti dalle
strutture residenziali e semiresidenziali rimandano l’immagine di un servizio capillare sul territorio ma carente da un punto di vista numerico. In base a quanto estratto dal flusso contenente l’anagrafe delle strutture sanitarie (STS11), sul territorio regionale sono presenti 114 strutture residenziali per pazienti psichiatrici e 73 semiresidenziali. In questo caso, dato che gran parte delle informazioni non sono presenti nel flusso informativo, è stata svolta una rilevazione ad hoc attraverso l’utilizzo di un questionario informatizzato al quale ogni struttura ha potuto accedere attraverso login e password. Alla rilevazione hanno partecipato 155 strutture (83% del totale) di cui 107 residenziali (95%) e 48 semiresidenziali (66%). Fra le residenziali il 30,8% (n=33) appartiene alla categoria SRP.2 A, il 18,7% (n=20) sono SRP.3.3, mentre il 15,9% (n=17) sono SRP1.DCA. Le strutture specifiche per minori che hanno aderito sono 5 di cui 3 A.2 e 2 A.3.
Il 90,9% delle strutture censite hanno riferito di utilizzare un
sistema informativo; tuttavia, dalle specifiche riportate, si evince che in molti casi il settore medico e i professionisti della riabilitazione socio-educativa utilizzano sistemi diversi che rendono difficile una raffigurazione completa del singolo utente. La descrizione delle strutture le vede dotate di stanze singole o doppie. La presenza media per singola struttura si attesta su 27 persone per le semiresidenziali e 8 per le strutture residenziali.
In entrambe le tipologie di struttura, la classe di età più rappresentata è quella compresa fra 25 e 55 anni che copre il 58,5% dei presenti. I bambini/adolescenti di età ≤ 18 anni sono complessivamente 235 di cui 104 presenti nelle strutture residenziali.
Per approfondire
Consulta e scarica il Rapporto ARS n. 6/2024: