Probabilità di risultare positivi al SARS-CoV-2 dopo 3 dosi rispetto a 2 dosi di vaccino Pfizer

Lo studio pubblicato su JAMA


9/12/2021
È stato pubblicato su JAMA lo studio Odds of Testing Positive for SARS-CoV-2 Following Receipt of 3 vs 2 Doses of the BNT162b2 mRNA Vaccine che ha valutato l'efficacia a breve termine di una schedula vaccinale a 2 dosi con un vaccino a mRNA BNT162b2 (Pfizer-BioNTech) rispetto a quella a 3 dosi.

Lo studio è stato condotto utilizzando i dati provenienti dal Maccabi Healthcare Services (MHS) in Israele. Si tratta di uno studio caso-controllo, in cui la popolazione dello studio aveva un’età uguale o superiore a 40 anni e aveva ricevuto 2 o 3 dosi del vaccino BNT162b2. Le analisi si riferivano al periodo dal 1 agosto 2021 (quando la dose boster era stata ampiamente somministrata tra gli individui eleggibili) al 4 ottobre 2021. Solo coloro che avevano ricevuto la seconda dose del vaccino almeno 150 giorni prima (cioè coloro che erano eleggibili a una dose booster) erano stati inclusi nell'analisi. Questo studio ha pertanto stimato la diminuzione delle probabilità di riscontrare un risultato positivo al test a diversi intervalli di tempo dopo la somministrazione della terza dose (0-6, 7-13, 14-20, 21-27 e 28-65 giorni) rispetto a quelli che avevano ricevuto solo 2 dosi.

Durante il periodo dello studio erano stati eseguiti 232.500 test PCR per SARS-CoV2 tra i 306.710 soggetti di età uguale o superiore a 40 anni (55% di sesso femminile) che non aveva una documentata precedente infezione da SARS-CoV-2. Nel gruppo che aveva ricevuto 2 dosi, su 227380 test totali effettuati, 14.989 erano risultati positivi (6,6%), mentre nel gruppo che aveva ricevuto 3 dosi, su 272.852 test totali effettuati, 4941 erano risultati positivi (1,8%).

Il beneficio marginale dell'efficacia della terza dose rispetto alla seconda dose aumentava gradualmente nel tempo, con una piccola riduzione delle probabilità di risultare positivo già nei primi 7 giorni (12%), mentre veniva riscontrato un beneficio marginale moderato dal 7° al 13° giorno (58%) e un elevato beneficio marginale dal 14° fino al 20° giorno e oltre (85%). Dopo aver ripetuto quest’analisi per ogni gruppo di età, le stime del beneficio marginale risultavano simili in tutti i gruppi di età dopo le prime 2 settimane. Allo stesso modo, le stime erano simili a prescindere dalla presenza delle comorbilità registrate.

Similmente, dall'analisi caso-controllo veniva stimato che la misura marginale dell'efficacia della dose di richiamo rispetto alla seconda dose era aumentata dal 50% dopo 6 giorni dal booster, al 71% nel periodo compreso fra 7 e 13 giorni dopo il booster, all’87% nel periodo compreso tra il 14° ed il 20° giorno, all’85% in quello compreso tra il 21° e il 27° giorno e all’83% tra il 28° ed il 65° giorno dopo il booster. Dopo 14 giorni, le probabilità di ricovero tra coloro che avevano ricevuto una dose booster erano inferiori dal 92% al 97% in coloro che avevano ricevuto solo 2 dosi.

In conclusione, le analisi di questo studio mostrano che una terza dose di vaccino BNT162b2 è associata a una minore probabilità di infezione da SARS-CoV-2 e ricovero. È necessario un ulteriore monitoraggio dei dati di questa popolazione per determinare la durata dell'immunità dopo la dose booster.

A cura di:

  • Cristina Stasi, Centro interdipartimentale di epatologia CRIA-MASVE, Dipartimento di Medicina sperimentale e clinica, AOU Careggi
  • Caterina Silvestri, Agenzia regionale di sanità della Toscana




Per approfondire

box sezione tematica nuovo coronavirus