Esitazione vaccinale in adolescenti e genitori: alcuni spunti di riflessione nell'articolo di The Lancet


3/9/2021
E’ stato pubblicato su The Lancet il Comment dal titolo: COVID-19 vaccines: addressing hesitancy in young people with allergies, in cui alcuni esperti di immunologia e allergologia pediatrica sottolineano che qualsiasi ritorno alla normalità passa attraverso un elevato assorbimento del vaccino.

Attualmente, sono state somministrate più di 3,9 miliardi di dosi di vaccino in tutto il mondo.

L’approvazione della vaccinazione negli adolescenti di età compresa tra 12 e 15 anni richiede una maggiore attenzione, finalizzata al raggiungimento di elevati tassi di immunizzazione all'interno delle popolazioni adolescenti. L'immunizzazione all'interno di queste popolazioni ha, infatti, il vantaggio sia di proteggere i bambini e gli adolescenti dalla morbilità e mortalità, sia di ridurre la diffusione del virus tra le persone clinicamente vulnerabili.

Nonostante gli studi abbiano dimostrato che i vaccini contro COVID-19 siano sicuri ed efficaci, alcuni studi hanno dimostrato l’esitazione vaccinale tra bambini e adolescenti e nelle loro famiglie.

Sulla base di un sondaggio, condotto tra il 15 aprile e il 23 aprile 2021 negli Stati Uniti, solo il 55,5% di 1022 genitori e tutori di adolescenti non vaccinati di età compresa tra 12 e 17 anni, avrebbe "sicuramente" o "probabilmente" consentito al figlio di ricevere un vaccino COVID-19 e solo il 51,7% di 985 adolescenti di età compresa tra 13 e 17 anni avrebbe "sicuramente" o "probabilmente" ricevuto un vaccino contro COVID-19.

L’esitazione vaccinale era più frequente nelle famiglie di soggetti allergici, compresi quelli asmatici, che risultavano pertanto timorosi di una reazione allergica al vaccino.

Una revisione sistematica e una meta-analisi hanno rilevato che l'incidenza di una reazione allergica a un vaccino COVID-19 a mRNA è di 7,9 casi per milione di dosi (95% CI 4,02–15,59). Gli studi finora condotti mostrano, infatti, che le reazioni allergiche si risolvono rapidamente senza sequele a lungo termine.

L'indagine CDC ha rilevato che l’esitazione vaccinale veniva riscontrata con maggior frequenza tra gli intervistati identificati come ispanici o che avevano meno di un diploma di laurea, mentre altri studi hanno riscontrato tassi più elevati di esitazione vaccinale nelle popolazioni etniche minoritarie.

Come suggerito dal CDC, gli sforzi dovrebbero concentrarsi su una comunicazione chiara da parte degli operatori sanitari sui benefici e sulla sicurezza della vaccinazione contro COVID-19 per gli adolescenti.

Gli autori concludono che comprendere i punti di incertezza relativi al processo decisionale delle famiglie, ascoltando l'esperienza vissuta dai bambini e dalle famiglie, potrebbe facilitare lo scambio di informazioni, con conseguenti modifiche del comportamento sanitario.


A cura di:
  • Cristina Stasi, Centro Interdipartimentale di Epatologia CRIA-MASVE, Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, AOU Careggi
  • Caterina Silvestri, Agenzia regionale di sanità della Toscana


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