Il 29 ottobre il Piano nazionale esiti (PNE), sviluppato dall’Agenzia nazionale per i Servizi sanitari regionali (Agenas), ha fornito un quadro degli esiti delle cure fornite dagli ospedali del SSN durante l’anno 2023. Attraverso il treemap (la metodica utilizzata dal PNE per una sintesi visivamente efficace degli indicatori di esito) è possibile effettuare confronti tra i vari ospedali in 8 ambiti clinici.
Per la Toscana uno specifico
Programma di osservazione degli esiti (PrOsE), sviluppato dalla nostra Agenzia, consente di pubblicare con grande anticipo gli indicatori valutati con PNE e di monitorare tempestivamente e con maggior dettaglio i cambiamenti in ambito regionale. Il 10 dicembre l'ARS organizza un
seminario di studio durante il quale verranno approfonditi aspetti relativi agli outcome negli ambiti di chirurgia generale e vascolare.
Di particolare menzione, rispetto all’edizione PNE Ed. 2024, è l’ottimo risultato raggiunto dall’Azienda ospedaliero-universitaria Careggi che si è posizionata tra i tre migliori ospedali italiani secondo i criteri di valutazione adottati da Agenas.
Di seguito riportiamo una
sintesi degli esiti clinici osservati in Toscana con un focus particolare sulle 3 Aziende ospedaliero-universitarie (AOU) (l’AOU Meyer viene esclusa dalla valutazione con treemap, al pari di tutti gli ospedali pediatrici italiani) e sui 12 ospedali di primo livello
[H Prato, H Arezzo, H Livorno, H Pistoia, H Empoli, H Grosseto, H Versilia, H Massa, H Lucca, H Torregalli, H S. M. Annunziata, H Pontedera]. La Fondazione Toscana Gabriele Monasterio (FTGM) invece è considerata in riferimento alla sola area clinica cardiocircolatoria.
Indice
I treemap degli ospedali toscani
In Toscana, 36 su 38 ospedali pubblici sono valutabili secondo la metodologia proposta dal treemap. Tra questi, 18 ospedali (tra i quali le AOU e tutti gli ospedali di primo livello) sono valutati per tutte e otto le aree considerate, mentre per 6 la valutazione è limitata a meno di tre aree. In
Tabella 1 è riportato il numero complessivo di ospedali pubblici regionali valutati per ciascuno degli ambiti clinici e per livello di qualità raggiunto nell’area clinica. Di seguito riportiamo una sintesi della valutazione per alcuni ambiti clinici.
Tabella 1: Valutazione della qualità PNE per area clinica delle Aziende ospedaliero-universitarie, FTGM, ospedali di primo livello e altri ospedali pubblici in Toscana (PNE Edizione 2024). torna all'indice
Ambito cardiocircolatorio
L’ambito clinico cardiocircolatorio è valutato da 6 indicatori riportati in
Tabella 2. Per tutti questi indicatori la Toscana ha valori mediani migliori di quelli nazionali, fatta eccezione per la mortalità dopo ricovero per scompenso cardiaco.
Per le AOU, la FTGM e gli ospedali di primo livello, le valutazioni sono tutte di livello alto o molto alto.
In particolare la proporzione di infarti con elevazione del tratto ST (STEMI) trattati entro 90 minuti dall’accesso alla struttura di ricovero è in aumento nel 2023 e di livello alto o molto alto in quasi tutti i centri: percentuale inferiori si registrano per l’ospedale di Prato (33,40%) e per S. M. Annunziata (44,33%).
A conferma del buon livello di qualità della rete tempo dipendente dell’infarto, quasi tutte le strutture in valutazione in Toscana mostrano una mortalità a 30 giorni dal ricovero a livelli buoni o molto buoni (per l’Ospedale di Cecina si registra 10,5%; per l’ospedale del Valdarno 14,18%).
Tabella 2: Indicatori di outcome nell’ambito clinico cardiocircolatorio, PNE Ed 2024, Italia e Toscana, valori mediani, anno 2023 torna all'indice
Ambito Sistema nervoso
Nell’ambito neurologico l'analisi si basa su due indicatori, presentati nella tabella 3.
Per la mortalità a 30 giorni da ricovero per l’ictus ischemico, la Toscana si colloca tra le regioni italiane di eccellenza, con tutte le Aziende Ospedaliere Universitarie e le strutture di primo livello che riportano valutazioni molto alte o alte. Relativamente agli interventi chirurgici per tumore cerebrale, la mortalità a 30 giorni post-craniotomia è del 2,84% sostanzialmente in linea con il dato nazionale di 2,60%.
Tabella 3: Indicatori di outcome nell’ambito sistema nervoso, PNE Ed 2024, Italia e Toscana, valori mediani, anno 2023 torna all'indice
Ambito Chirurgia oncologica
Nell’ambito della chirurgia oncologica, vengono considerati tre indicatori: due relativi alla mortalità a 30 giorni dall’intervento (per colon e polmone) uno relativo agli interventi per resezione a seguito di intervento conservativo per tumore della mammella.
Con riferimento alla mortalità a 30 giorni dopo intervento chirurgico per tumore maligno del colon, la Toscana presenta una mediana del 4,26%, leggermente superiore alla media nazionale del 3,47% ma in discesa rispetto allo scorso anno. Invece, per la mortalità a 30 giorni dopo intervento chirurgico per tumore maligno del polmone, si rileva un valore mediano di 0,51%, inferiore alla nazionale (0,79%), dimostrando buone performance degli ospedali toscani in questo ambito.
Tuttavia, 13 dei 28 ospedali sono valutati con livello di qualità basso nel PNE, perché presentano insufficienti volumi di intervento. Infatti, a determinare questa valutazione non sono i livelli di mortalità, ma la frammentazione dell’attività tra ospedali: in particolare in Toscana 13 ospedali effettuano un numero di interventi per tumore maligno del colon inferiore alla soglia definita da Agenas di 45 interventi / anno. Inoltre, sono eseguiti meno di 85 interventi /anno per tumore al polmone (soglia definita da Agenas) negli ospedali di Livorno, Grosseto e Pistoia.
Infine, per quanto riguarda gli interventi di resezione ripetuti entro 120 giorni dopo chirurgia conservativa per tumore maligno della mammella, la Toscana registra una mediana del 5,56%, in linea con la media nazionale del 5,64% Per gli interventi alla mammella nessun ospedale toscano risulta sotto la soglia dei 150 interventi annui indicata dal DM 70.
Tabella 4: Indicatore di outcome in ambito chirurgia oncologica, PNE Ed 2024, Italia e Toscana, anno 2023 torna all'indice
Ambito Materno-infantile
Nell’ambito materno-infantile, sono riportati tre indicatori chiave riguardanti il tipo di parto e le pratiche ostetriche. Gli unici punti nascita in Toscana che riportano un numero di parti inferiore alla soglia di 500 sono tre centri che operano in deroga al vincolo di volume per la specificità dei bisogni e delle aree geografiche. In Toscana la percentuale mediana di parti con taglio cesareo primario (al netto dei parti gemellari o complicati) è del 15,96%, significativamente inferiore alla media nazionale del 22,66%. Per quanto riguarda la percentuale di parti vaginali in donne con pregresso taglio cesareo, la Toscana raggiunge il 20,69%, un valore quasi doppio rispetto alla media nazionale dell'11,58%. Ciò evidenzia l’impegno nelle strutture toscane a supportare il parto vaginale anche in donne con precedente cesareo, in linea con le raccomandazioni internazionali per la riduzione dei tagli cesarei ripetuti.
Tabella 5: Indicatori di outcome in ambito materno infantile, PNE Ed 2024, valori mediani Italia e Toscana, anno 2023 torna all'indice
Ambito Osteomuscolare
Per l'ambito osteomuscolare la Toscana mostra una percentuale superiore alla media italiana per gli interventi per frattura del collo del femore eseguiti entro 48 ore dal ricovero (61,90% contro il valore nazionale del 56,26%). Nel corso del 2023 questo indicatore ha mostrato un netto miglioramento, dopo le difficoltà riscontrate durante gli anni della pandemia. Permane anche quest’anno un’ampia variabilità tra gli ospedali regionali con 11 strutture delle 26 in valutazione con valori inferiori al 60%.
Tabella 6: Indicatori di outcome in ambito osteomuscolare, PNE Ed 2024, Italia e Toscana, valori mediani, anno 2023
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A cura di:
Silvia Forni, Samuele Spinella, Fabrizio Gemmi