Case della salute e medici di medicina generale in Toscana al primo gennaio 2023 (integrazione del report pubblicato a marzo 2023) e piano di realizzazione delle case della comunità Hub

A cura di: P. Francesconi, C. Marini, C. Lunetta, E. Scopetani, A. Beltrano


9/8/2023
Facendo seguito al precedente report pubblicato sul sito di ARS Toscana, si riporta un perfezionamento dello stesso sulla base del documento di ricognizione generale di maggio 2023 redatto dalle singole Aziende USL Toscana. Qui presentiamo una sintesi dei risultati aggiornati al primo gennaio 2023.

Indice



Introduzione
Rafforzare i servizi per la salute sul territorio e portare risposte ai bisogni il più vicino possibile ai cittadini: questa è la grande lezione che ci lascia in eredità la pandemia.

La sesta ‘missione’ del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che riguarda la “Salute”, stanzia un cospicuo finanziamento dal valore di 18,5 miliardi per il “potenziamento dell'assistenza sanitaria e della rete sanitaria territoriale” con la “Casa della Comunità al centro del territorio”. Una massiccia espansione e creazione di centri sanitari locali, sviluppati nei pressi delle abitazioni dei cittadini, per promuovere un nuovo modello di presa in carico del paziente.

Un cammino lungo ma importante nel quale Regione Toscana ha già fatto i primi passi. Infatti esiste già da tempo sul nostro territorio regionale una rete diffusa di Case della Salute. Proseguendo su questa strada, l’obiettivo entro il 2026, è la realizzazione di 72 Case della Comunità Hub, anche attraverso la riqualificazione di Case della Salute già esistenti.

Nel Decreto ministeriale 77/22 (regolamento recante la definizione di “modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale”), la Casa della Comunità (CdC) è definita come “il luogo fisico e di facile individuazione al quale i cittadini possono accedere per bisogni di assistenza sanitaria, socio-sanitaria a valenza sanitaria e il modello organizzativo dell’assistenza di prossimità per la popolazione di riferimento […] Nella Casa della Comunità lavorano in modalità integrata e multidisciplinare tutti i professionisti per la progettazione ed erogazione di interventi sanitari e di integrazione sociale”.

Con il passaggio dal modello di Casa della Salute (CdS) a Casa della Comunità (CdC) il Ministero della Salute ha voluto fornire una risposta istituzionale di valorizzazione del territorio e di promozione di un approccio integrato e multidimensionale al fine di garantire ai cittadini:
  • l’accesso unitario e integrato all’assistenza sanitaria e sociosanitaria
  • la presa in carico di persone con problemi di cronicità e fragilità
  • la valutazione del bisogno della persona e l’accompagnamento alla risposta più appropria
  • la risposta alla domanda di salute della popolazione e, ove necessario, la conseguente attivazione di percorsi di cura multidisciplinare che prevedono l’integrazione dei servizi.
casa salute agosto23 2Si prevede uno standard di una Casa della Comunità hub ogni 40.000-50.000 abitanti e Case della Comunità spoke. La CdC hub è la struttura di riferimento, completa nelle sue dotazioni di servizio e punto di riferimento per la programmazione sanitaria. Le CdC spoke sono invece le articolazioni territoriali con dotazione di servizi più ridotta, il cui numero sarà stabilito dalle singole regioni. Tutte le aggregazioni dei Medici di Medicina Generale (MMG) e Pediatri di Libera Scelta (PLS), ovvero le Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) e le Unità Complessa di Cure Primarie (UCCP) saranno ricomprese nelle Case della Comunità avendone in esse la sede fisica oppure a queste collegate funzionalmente.

Con la DGR 599/22 Regione Toscana ha definito le Case della Comunità da realizzare e con la DGR 1508 del dicembre 2022 ha recepito le indicazioni del DM 77/22 e, in tema di Case della Comunità, ha dato indirizzi che si pongono in continuità con l’esperienza ormai più che decennale delle Case della Salute.

casa salute agosto23La vera sfida, oggi, sta nel concretizzare il valore aggiunto che le Case della Salute, costruite sulla base di una strategia di co-location dei servizi, hanno nell’integrazione tra tutti i protagonisti e nella condivisione di azioni e interventi sanitari e di integrazione sociale per la presa in carico globale della persona.

In Toscana infatti esiste già da anni una rete diffusa di Case della Salute.

Secondo la Legge Regionale sulla disciplina del Servizio sanitario regionale, come indicato nella modifica introdotta dalla Legge Regionale n. 29 del 4 giugno 2019, la Casa della Salute rappresenta “una struttura polivalente che opera nell’ambito della zona-distretto, facente parte integrante dell’organizzazione del servizio sanitario regionale” e le “determinazioni in merito alle azioni per l'attuazione del PSSIR 2018-2020”, approvate a marzo 2020, prevedono di “realizzare almeno una CdS in ciascuna Zona Distretto/Società della Salute (SdS) della Regione Toscana, con l’obiettivo a tendere ad almeno una CdS per ogni AFT”.

Il nuovo “Atto di indirizzo sulle Case della Salute”, approvato con la Delibera di Giunta Regionale n. 770 del 22 giugno 2020, in applicazione alla suddetta Legge Regionale, recependo i risultati di un ampio percorso di consensus conference, stabilisce che “è necessario superare l’approccio che basava la caratterizzazione della CdS prevalentemente su requisiti strutturali […] riconoscendo invece, come elementi caratterizzanti, i requisiti di processo, cioè le progettualità elaborate per ciascuna CdS, contenenti obiettivi, attività e percorsi di orientamento e assistenziali definiti dai team che lavorano in ciascuna CdS”. In generale, la CdS “favorisce l’integrazione fra i professionisti che erogano i livelli essenziali delle prestazioni sanitarie, sociosanitarie e sociali attraverso la contiguità spaziale dei servizi e la multidisciplinarietà degli interventi… Nella Casa della Salute vengono svolti i progetti di sanità di iniziativa, la presa in cura dei pazienti cronici e complessi, i progetti di prevenzione e promozione della salute da comunità professionali multidisciplinari”.

Ogni anno, l’Agenzia regionale di sanità (ARS), con la collaborazione dei Medici di Comunità referenti per le Cure Primarie operanti nelle Zone-Distretto della Toscana, aggiorna la fotografia delle Case della Salute al primo gennaio in termini di strutture attive e di Medici di medicina generale che vi hanno sede di ambulatorio.

Facendo seguito al precedente report pubblicato sul sito di ARS Toscana, si riporta un perfezionamento dello stesso sulla base del documento di ricognizione generale di maggio 2023 redatto dalle singole Aziende USL Toscana.

Di seguito, presentiamo una sintesi dei risultati aggiornati al primo gennaio 2023.

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Case della salute e medici di medicina generale in Toscana al primo gennaio 2023

Al primo gennaio 2023, in Toscana, risultano attive 75 Case della salute1. Dopo una flessione durante la pandemia, dunque, il numero di CdS è tornato a crescere. Alla stessa data risultano 470 MMG a ciclo di fiducia con ambulatorio in CdS, pari al 20,4% del totale (dal 15,9% nella ASL Centro al 31% nella ASL Sud-Est) (Tabella 1, Figura 1, Figura 2).

A maggio 2023, in Toscana risultano 72 Case della Comunità candidate a divenire Hub, di cui 49 previste con finanziamento PNRR, 5 con cofinanziamento (fondi PNRR e altro finanziamento) e 18 da altro finanziamento (Tabella 2).

Considerando soltanto le CdC programmate come strutture Spoke di riqualificazione da CdS (attive al 01.01.2023), in Toscana risultano esser previste 47 CdC Spoke, 21 delle quali in ASL Centro, 15 in ASL Nord Ovest e 11 in ASL Sud Est (Tabella 3).

Figura 1. Numero di MMG in CdS e di CdS realizzate e attive in Regione Toscana
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Tabella 1. Numero di Case della Salute, Medici di Medicina generale, MMG in CdS e percentuale di MMG in CdS per ASL al 1.1.2023.
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Tabella 2. Numero totale di Case della Comunità Hub, numero di CdC da PNRR, programmate con cofinanziamento e con fondi diversi dal PNRR come strutture Hub per ASL.casa salute agosto23 tab2

Tabella 3. Numero di CdC programmate come strutture Spoke di riqualificazione da CdS (attive al 01.01.2023) per ASL.
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Figura 2. Numero di Case della Salute realizzate e attive per le tre Aziende USL - Regione Toscana.
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Nella ASL Centro, risultano attive 28 CdS. Ad oggi, soltanto le Zone-Distretto Fiorentina Sud-Est e Mugello non hanno ancora CdS attive. Entro il 2026, si prevede la realizzazione di 30 Case della Comunità Hub: 24 CdC con fondi PNRR, 19 delle quali ex novo e 5 riqualificando CdS già attive, 3 CdC Hub con cofinanziamento e 3 CdC Hub con fondi diversi dal PNRR (Tabella 4).

Alla data odierna, entro il 2026 saranno realizzate almeno 51 Case della Comunità Hub e Spoke (considerando soltanto le strutture Spoke di riqualificazione da CdS attive al 01.01.2023), quest’ultime ancora in fase di definizione.


Tabella 4. MMG in CdS e Case della Salute attive al 01.01.2023 (in rosa, le CdS di nuova attivazione), Case di Comunità programmate da PNRR, Case di Comunità programmate con cofinanziamento (PNRR e altro finanziamento) e con fondi diversi dal PNRR come strutture HUB – ASL Toscana Centro.
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Nella ASL Centro, sono 19 su 45 le Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) della Medicina Generale che hanno almeno qualche medico in almeno una CdS (Tabella 5).

Tabella 5. Numero Medici di Medicina Generale, Case della Salute con MMG, MMG in CdS al 1.1.2023 per Zona-Distretto e Aggregazione funzionale territoriale - ASL Toscana Centro.
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Nella ASL Nord-Ovest, risultano attive 24 CdS. Ad oggi, soltanto la Zona-Distretto Pisana non ha CdS attive. Entro il 2026, si prevede la realizzazione di 23 Case della Comunità Hub: 9 CdC con fondi PNRR, 6 delle quali ex novo e 3 riqualificando CdS già attive, 2 CdC Hub programmate con cofinanziamenti e 12 CdC Hub con fondi diversi dal PNRR (Tabella 6).

Alla data odierna, entro il 2026 saranno realizzate almeno 38 Case della Comunità Hub e Spoke (considerando soltanto le strutture Spoke di riqualificazione da CdS attive al 01.01.2023), quest’ultime ancora in fase di definizione.


Tabella 6. MMG in CdS e Case della Salute attive al 01.01.2023 (in rosa, le CdS di nuova attivazione), Case di Comunità programmate da PNRR, Case di Comunità programmate con cofinanziamento (PNRR e altro finanziamento) e con fondi diversi dal PNRR come strutture HUB– ASL Toscana Nord-Ovest.

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Nella ASL Nord-Ovest, sono 19 su 39 le Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) della Medicina Generale che hanno almeno qualche medico in almeno una CdS (Tabella 7).

Tabella 7. Numero Medici di Medicina Generale, Case della Salute con MMG, MMG in CdS al 1.1.2023 per Zona-Distretto e Aggregazione funzionale territoriale - ASL Toscana Nord-Ovest.

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Nella ASL Sud-Est, risultano attive 23 CdS. Ad oggi, soltanto la Zona-Distretto Colline dell’Albegna non ha ancora CdS attive. Entro il 2026, si prevede la realizzazione di 19 Case della Comunità Hub: 16 CdC con fondi PNRR, 9 delle quali ex novo e 7 riqualificando CdS già attive e 3 CdC Hub con fondi diversi dal PNRR (Tabella 8).

Alla data odierna, entro il 2026 saranno realizzate almeno 30 Case della Comunità Hub e Spoke (considerando soltanto le CdC previste come Spoke di riqualificazione da CdS attive al 01.01.2023), quest’ultime ancora in fase di definizione.


Tabella 8. MMG in CdS e Case della Salute attive al 01.01.2023 (in rosa, le CdS di nuova attivazione), Case di Comunità programmate da PNRR, Case di Comunità programmate con cofinanziamento (PNRR e altro finanziamento) e con fondi diversi dal PNRR come strutture HUB– ASL Toscana Sud-Est.
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Nella ASL Sud-Est, sono 17 su 31 le Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) della Medicina Generale che hanno almeno qualche medico in almeno una CdS (Tabella 9).

Tabella 9. Numero Medici di Medicina Generale, Case della Salute con MMG, MMG in CdS al 1.1.2023 per Zona-Distretto e Aggregazione funzionale territoriale - ASL Toscana Sud-Est.
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Conclusioni
In attesa dell’attuazione della missione 6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e della realizzazione delle 72 Case della Comunità previste, in Toscana le Case della Salute attive e i Medici di Medicina Generale con ambulatorio in Casa della Salute stanno progressivamente aumentando, sebbene la percentuale di MMG con sede di ambulatorio in CdS sia ancora piuttosto modesta.

Ad oggi è attiva almeno una Casa della Salute in 24 delle 28 Zone-Distretto, ma soltanto 55 delle 115 AFT della Medicina Generale hanno almeno un medico in una CdS.

Alla data odierna, entro il 2026 saranno attive in Toscana almeno 119 Case della Comunità Hub e Spoke, di quest’ultime si considerano esclusivamente quelle di riqualificazione da CdS attive al 01.01.2023.

Tutte le Zone-Distretto avranno almeno una Casa della Comunità e, almeno teoricamente, tutte le AFT potranno avere almeno una Casa di Comunità di riferimento.

Ceteris paribus, i medici dell’assistenza primaria a ciclo di fiducia con ambulatorio in Casa della Comunità aumenteranno, ciononostante è verosimile che la maggior parte dei MMG continueranno ad avere l’ambulatorio prevalente al di fuori della Casa di Comunità.
È pertanto necessario definire un modello organizzativo che preveda la maggior parte dei medici di assistenza primaria a ciclo di fiducia operare sì prevalentemente in un ambulatorio periferico ma anche, auspicabilmente, per una parte del proprio tempo in Casa della Comunità. È anche auspicabile che gli ambulatori della Continuità Assistenziali siano ubicati presso le Case della Comunità e che le attività diurne nei giorni feriali dei medici dell’assistenza primaria a ciclo orario, recuperabili attraverso la riorganizzazione h16 secondo la DGR 1425/22, siano svolte presso le Case della Comunità.

Il vigente Accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale prevede l’istituzione di forme organizzative multiprofessionali (UCCP) che operino “in forma integrata all’interno di strutture e/o presidi individuati dalle Aziende sanitarie”, che potranno garantire l'azione in equipe multiprofessionali all'interno delle CdC come previsto dal DM 77/2022.

Considerando che la mission fondamentale delle Case della Comunità è quella di favorire la multi-professionalità e multi-disciplinarietà dei servizi sanitari e socio-sanitari, è auspicabile che il loro ulteriore sviluppo contribuisca a rispondere a due grande sfide attuali: l’attuazione del Piano Nazionale Cronicità, con particolare riguardo alla gestione dei casi cronici complessi per multimorbosità e necessità di assistenza multidisciplinare da parte di team multi-professionali e multi-disciplinari, ed il contenimento degli accessi inappropriati al Pronto Soccorso, dando una risposta a urgenze gestibili in ambito territoriale, anche facendo ricorso a diagnostica di primo livello.

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Note
1. Si considerano qui soltanto CdS con ambulatori di MMG attivi. Per completezza, riportiamo che al 1.1.2023 risultano attive anche tre CdS senza ambulatori di MMG attivi, una nella ASL Centro (Agliana), una nella ASL Nord-Ovest (Lucca) ed una nella ASL Sud-Est (Colline Metallifere).


A cura di:

Paolo Francesconi, Chiara Marini, Carla Lunetta, Elisa Scopetani e Anna Beltrano -  ARS Toscana