17/3/2023
Il quadro della situazione in questo approfondimento, in aggiornamento periodico.
Cos’è l'mpoxIl cosiddetto
vaiolo delle scimmie, o
monkeypox, è una patologia infettiva causata da un
Orthopoxvirus, un virus simile a quello che causa il vaiolo (da cui si differenzia per minore diffusività e gravità) e il vaiolo bovino.
A seguito di consultazioni con esperti globali, il 28 novembre 2022 l'
OMS ha deciso l'utilizzo della nuova denominazione "mpox" come sostitutivo dei termini "vaiolo delle scimmie" e "monkeypox". Quando l'epidemia si è sviluppata, è stato osservato l’uso della precedente terminologia con sfumature di linguaggio razzista e stigmatizzante, sia online che in diverse comunità, cosicché molti Paesi hanno chiesto all’OMS di proporre una soluzione per cambiare il nome.
Mentre il vaiolo umano è stato dichiarato eradicato nel 1980 dall’Organizzazione mondiale della sanità (
World Health Organization,
Risoluzione WHA 33.3), l'
mpox è tuttora
presente in forma endemica in Paesi dell’Africa centrale e occidentale. Si tratta di una zoonosi che può colpire l’uomo attraverso contatto con animali infetti, in particolare primati e piccoli roditori. L’infezione si trasmette dall’animale all’uomo attraverso la saliva ed altri fluidi corporei o il contatto diretto (compresa l’ingestione di carni di selvaggina illegale –
bushmeat), mentre il contagio interumano sembra essere scarsamente efficiente e richiedere un contatto stretto (consulta la
pagina dell'OMS e la
pagina dell'Istituto superiore di sanità).
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Sintomi nell’uomoL'mpox nell’uomo
inizia con sintomi aspecifici (febbre, mal di testa, brividi, astenia, ingrandimento di linfonodi e dolori muscolari). L’
eruzione cutanea compare entro tre giorni: interessa prima la faccia per diffondersi a altre parti del corpo, mani e piedi compresi. Le lesioni cutanee evolvono in forma di papula, poi vescicola, pustola e infine crosta. Le lesioni cutanee generalmente hanno un’evoluzione omogenea, differentemente da quello che avviene, per esempio, nella varicella.
Per la maggior parte delle persone, l'mpox è una malattia autolimitante, che
dura da due a quattro settimane,
con guarigione completa (European Centre for Disease Prevention and Control - ECDC.
Factsheet for health professionals on monkeypox).
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Casi nell’uomo dal 1970 ad oggiNel
1970, il primo isolato umano di virus di mpox è stato segnalato in un bambino nella regione equatoriale della
Repubblica Democratica del Congo (RDC), dopo l'eradicazione del vaiolo in quel paese. In seguito sono stati segnalati casi sporadici nelle
aree della foresta pluviale dell'Africa centrale e occidentale e sono stati identificati grandi focolai principalmente in RDC, dove la malattia è attualmente considerata endemica.
Nel
1996-1997, in
RDC sono stati identificati 511 casi umani.
Il vaiolo delle scimmie umano è stato causa di una epidemia negli
USA nel
2003, dovuta a importazione, come animali da compagnia, di roditori provenienti dal Ghana e stabulati vicino a cani della prateria, anch’essi utilizzati come pet, una volta a destinazione. Tutti i casi umani sono avvenuti in seguito al contatto con i cani della prateria infetti.
Episodio, questo, che dovrebbe far riflettere. Molti lettori si ricorderanno delle stragi degli allevamenti di visoni in Europa nel corso dell’attuale pandemia. Non tutti gli animali sono pet, l’addomesticazione è un processo che richiede secoli; inoltre gli animali selvatici in allevamento sono a rischio elevato di contagio di infezioni, con pericolo reciproco da e verso le specie selvatiche e gli umani.
Dal
2016 sono stati diagnosticati casi da
Repubblica Centrafricana,
Liberia,
Nigeria (132 casi confermati nel 2017),
Repubblica del Congo e
Sierra Leone.
A settembre
2018, a tre pazienti nel
Regno Unito è stata diagnosticata l'mpox: due erano rientrati dalla Nigeria di recente e il terzo caso era un operatore sanitario che aveva curato uno dei due. Quest’ultimo caso ha fornito la prima prova inconfutabile della possibilità di contagio interumano.
torna all'indiceI casi nella Regione europea e nel mondo: ultimi aggiornamentiLa
situazione a livello internazionale viene aggiornata dall'OMS nella sezione web
2022 Mpox (Monkeypox) Outbreak: Global Trends, che raccoglie i dati dell'ultimo
Emergency report disponibile
(attualmente, la situazione è aggiornata con i dati al 13 febbraio 2023).
Per la
regione europea dell’OMS, la situazione è aggiornata anche da un
bollettino di sorveglianza congiunto ECDC-WHO (Joint ECDC-WHO Regional Office for Europe Mpox Surveillance Bulletin).
Per l'Italia, la situazione è monitorata dal
bollettino di sorveglianza del nostro Ministero della salute.
Nella
Regione europea OMS risultano confermati, in base all'aggiornamento del
bollettino ECDC/WHO del 1 marzo 2023,
25.852 casi in 46 paesi:
Spagna [7.546], Francia [4.128], Regno Unito [3.738], Germania [3.692], Paesi Bassi [1.262], Italia [957], Portogallo [951], Belgio [793], Svizzera [552], Austria [327], Israele [262], Svezia [260], Irlanda [228], Polonia [215], Danimarca [196], Norvegia [95], Grecia [87], Ungheria [80], R. Ceca [71], Lussemburgo [57], Romania [47], Slovenia [47], Finlandia [42], Serbia [40], Malta [33], Croazia [33], Islanda [16], Slovacchia [14], Turchia [12], Estonia [11], Bosnia Erzegovina [9], Bulgaria [6], Gibilterra [6], Lettonia [6], Cipro [5], Lituania [5], Ucraina [5], Andorra [4], Monaco [3], Georgia [2], Groenlandia [2], Monaco [2], Montenegro [2], Moldova [2], Russia [2], San Marino [1].
Si registrano tre decessi in Spagna, due in Belgio e uno in Repubblica Ceca.
Ad oggi, OMS ed ECDC hanno ricevuto segnalazione di cinque casi di esposizione professionale. In quattro casi, gli operatori sanitari indossavano i dispositivi di protezione individuale raccomandati ma sono stati esposti a fluidi corporei durante la raccolta dei campioni. Il quinto caso non indossava dispositivi di protezione individuale.
Al di fuori della Regione europea dell’OMS, in base all'aggiornamento dell'
Emergency report OMS #18 del 16 marzo 2023, le diagnosi confermate
in aree non endemiche sono in totale
59.306, con 88 decessi:
USA [30.043, con 38 decessi], Brasile [10.878, con 15 decessi], Colombia [4.088], Messico [3.928, con 4 decessi], Peru [3.776, con 20 decessi], Canada [1.460], Cile [1.435, con 2 decessi], Argentina [1.119, con 2 decessi], Equador [524, con 3 decessi], Guatemala [397], Bolivia [265], Porto Rico [211], Australia [144], Costa Rica [140], Panama [129], Paraguay [118], El Salvador [98], Rep. Dominicana [52], Giappone [46], Nuova Zelanda [41], Honduras [27], Libano [27], India [22, con un decesso], Singapore [21], Uruguay [19], Giamaica [18], Sudan [18, con un decesso], Emirati Arabi [16], Tailandia [16], Cina [15], Venezuela [12], Arabia Saudita [8], Cuba [8, con un decesso], Martinica [7], Qatar [5], Sud Africa [5], Repubblica di Corea [5], Filippine [4], Aruba [3], Curaçao [3], Egitto[3], Marocco [3], Bahamas [2], Guyana [2], Sri Lanka [2], Viet Nam [2], Bahrain, Barbados, Bermuda, Giordania, Guadalupe, Guam, Iran, Indonesia, Nuova Caledonia e Saint Martin [1].
In aree endemiche (dal primo gennaio 2022 al 16 marzo 2023) si registrano 1.443 casi con 18 decessi:
Nigeria [820, 9 decessi], Repubblica Democratica del Congo [439], Ghana [123, con 4 decessi], Repubblica Centrafricana [27, con un decesso], Camerun [18, con 3 decessi], Liberia [7], Congo [5], Benin [3], Mozambico [1, con 1 decesso].
Fig.1 - Distribuzione mondiale dei casi confermati (WHO, 16 marzo 2023)Nelle ultime tre settimane, i nuovi casi nella Regione Europea OMS sono stati 11: Spagna [5], Regno Unito [3], Grecia, Paesi Bassi e Svizzera [1]; l’
epidemia sembra quindi che si stia
spegnendo nel Vecchio Continente.
Nel
resto del mondo, sono stati registrati
457 nuovi casi, sempre nelle ultime 3 settimane, in 21 Paesi,
soprattutto nella Regione OMS delle Americhe: Messico [100], Brasile [70], USA [52], Panama [38], Costa Rica [28], Peru [22], Guatemala [21], Repubblica Democratica del Congo [19], Argentina [17], Nigeria [14], Equador [14], Paraguay [12], Giappone [11], El Salvador [10], Honduras [9], Cile [8], Colombia [5], Cina [4], Libano, Bolivia e Porto Rico [1].
Fig. 2. Distribuzione mondiale dei casi nelle ultime 3 settimane (WHO, 16 marzo 2023)
Fig. 3 - Distribuzione mondiale dei decessi (WHO, 16 marzo 2023)
L’epidemia attuale è iniziata nei paesi europei, dove il maggior numero di segnalazioni si è avuto in luglio. Nelle Americhe l’
outbreak ha avuto un inizio ritardato, con picco di segnalazioni in agosto.
Fig. 4 - Andamento settimanale delle notifiche, per regione OMS, al 16 marzo 2023 (WHO)Il grafico seguente mostra l’andamento dei casi confermati nei paesi della
Regione europea OMS, dove il
picco delle
notifiche giornaliere si è avuto nella
seconda e terza settimana di luglio, con un valore massimo di 584 notifiche il 18 luglio 2022, dopo di che il numero di nuove diagnosi ha iniziato una marcata discesa.
Fig. 5 - Andamento dei casi confermati nella Regione europea OMS. Sono rappresentati solo i paesi con almeno 100 casi al 16 marzo 2023 (WHO)
Per l’
Italia, la
situazione aggiornata al 17 marzo riporta
957 casi confermati (invariati rispetto all'ultimo aggiornamento), 253 dei quali collegati a viaggi all’estero, età mediana 37 anni (range 14-71), genere maschile in 943 casi, con la seguente distribuzione regionale:
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Definizione di caso e valutazione del rischio L'
Organizzazione mondiale della sanità il 23 luglio 2022 ha dichiarato il vaiolo delle scimmie (mpox) una “emergenza di Sanità pubblica di rilevanza internazionale (PHEIC)” e
pubblicato delle raccomandazioni ad interim riguardanti gli Stati membri, specifiche per tre modalità di presentazione dell’epidemia:
Gruppo 1: Paesi senza storia di mpox nella popolazione o che non hanno rilevato casi da più di 21 giorni
Gruppo 2: Paesi con casi di mpox di recente importazione nella popolazione o in ogni caso in cui si è rilevata trasmissione interumana del virus, comprese i gruppi di popolazione a alto rischio di esposizione
Gruppo 3: Paesi con nota o sospetta trasmissione zoonotica di mpox, compresi quelli in cui lq trasmissione zoonotica è attualmente nota o è avvenuta in passato, quelli dove la presenza di mpox è stata documentata in specie di animali, quelli dove si sospetta infezione zoonotica, compresi territori recentemente coinvolti
Il nostro
Ministero della salute, sulla base delle suddette raccomandazioni OMS, il 2 agosto 2022 ha pubblicato una
nuova circolare, con l’aggiornamento della definizione di caso come segue:
» CASO SOSPETTOUna persona di qualsiasi età che presenti
dal 1° gennaio 2022 un'eruzione cutanea acuta o una o più lesioni acute della cuteE uno o più dei seguenti segni o sintomi:
− mal di testa, insorgenza acuta di febbre (>38,5°C), linfoadenopatia, mialgia, mal di schiena, astenia
E per i quali le seguenti cause comuni di eruzione cutanea acuta o lesioni non spiegano completamente il quadro clinico: varicella zoster, herpes zoster, morbillo, herpes simplex, infezioni batteriche della pelle, infezione diffusa da gonococco, sifilide primaria o secondaria, cancrena, linfogranuloma venereo, granuloma inguinale, mollusco contagioso, reazione allergica (per esempio, alle piante); e qualsiasi altra causa comune localmente rilevante di eruzione papulare o vescicolare.
NB: In presenza di un quadro clinico riconducibile a mpox non è necessario attendere i risultati di laboratorio negativi per le cause comuni sopra elencate di eruzione cutanea per classificare un caso come sospetto. Inoltre, poiché sono note co-infezioni con altri patogeni, l'identificazione di un patogeno alternativo, quale causa della malattia esantematica, non deve precludere l’effettuazione di un test per la ricerca di mpox, quando sussista un sostanziale sospetto di infezione da vaiolo delle scimmie supportato dalle informazioni anamnestiche, dalla presentazione clinica o dalla possibile esposizione a un caso di mpox.» CASO PROBABILEUna
persona che soddisfi la definizione di caso sospettoE uno o più dei seguenti elementi:
• ha un legame epidemiologico
- esposizione ravvicinata prolungata faccia a faccia, compresi gli operatori sanitari senza adeguati DPI (guanti, camice, protezione degli occhi e delle vie respiratorie)
- contatto fisico diretto con la pelle o con lesioni cutanee, compreso il contatto sessuale
- contatto con materiali contaminati, quali indumenti, lenzuola o utensili, con un caso probabile o confermato di vaiolo delle scimmie nei 21 giorni precedenti l'insorgenza dei sintomi
• ha avuto partner sessuali multipli o anonimi nei 21 giorni precedenti la comparsa dei sintomi
• presenta livelli rilevabili di anticorpi IgM anti-orthopoxvirus (OPXV) (durante il periodo da 4 a 56 giorni dopo l'insorgenza del rash); o un aumento di quattro volte del titolo anticorpale IgG basato su campioni prelevati in fase acuta di malattia (fino al giorno 5-7) e in fase di convalescenza (dal giorno 21 in poi); in assenza di una vaccinazione recente contro il vaiolo o monkeypox o di altre esposizioni note all'OPXV
• ha un test risultato positivo per infezione da OPXV (ad es. PCR specifica per l'OPXV senza PCR o sequenziamento specifici per l'MPXV
» CASO CONFERMATOCaso confermato in laboratorio per MPXV attraverso la rilevazione di sequenze uniche di DNA virale mediante reazione a catena della polimerasi (PCR) in tempo reale e/o sequenziamento.
» CASO SCARTATOUn caso sospetto o probabile per il quale i test di laboratorio mediante PCR e/o sequenziamento su campioni di liquido delle lesioni, cutanee o delle croste sono risultati negativi per MPXV. Al contrario un caso probabile, rilevato retrospettivamente, per il quale non sia più possibile eseguire adeguatamente l'analisi della lesione (ad esempio, dopo la caduta delle croste) e nessun altro campione risulti positivo alla PCR, rimane classificato come caso probabile.
La Circolare ministeriale aggiorna alche le
indicazioni e il flusso dati per la segnalazione come segue:
Nei paesi non endemici, un caso è considerato un focolaio. A causa dei rischi per la salute pubblica associati a un singolo caso di vaiolo delle scimmie, i casi sospetti devono essere segnalati immediatamente alle autorità sanitarie regionali e nazionali, indipendentemente dal fatto che si stia indagando anche per altre potenziali diagnosi.I casi probabili o confermati devono essere segnalati immediatamente, in base alle definizioni di caso.Sulla base dell’Ordinanza ministeriale del 25 luglio 2022, le tempistiche di segnalazione dei casi di infezione da virus del vaiolo delle scimmie sono le seguenti:
- il medico segnala all’Azienda Sanitaria competente per territorio il caso sospetto entro 12 ore;
- la competente struttura sanitaria dell’Azienda Sanitaria, individuata da apposito atto aziendale, entro 24 ore, alimenta il sistema PREMAL, di cui al decreto del Ministro della salute 7 marzo 2022, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, Serie Generale, 7 aprile 2022, n. 82.14
La segnalazione dei casi include le informazioni specificate nell’allegato A della sopra citata ordinanza, che ne costituisce parte integrante.L'
ECDC aggiorna la
valutazione del rischio tramite bollettini periodici: l'ultimo è quello dell'
8 luglio 2022.
Rischio in persone con partner sessuali multipli, compresi MSM (Men who have sex with men)La trasmissione interumana di mpox avviene attraverso lo
stretto contatto con materiale infettivo proveniente da lesioni cutanee di una persona infetta, e anche attraverso droplets, contatto faccia a faccia e attraverso i fomiti. La predominanza, nell'attuale
outbreak, di casi diagnosticati tra MSM e le caratteristiche delle lesioni suggeriscono che la
trasmissione sia avvenuta
durante un rapporto sessuale. La trasmissione attraverso la cute integra è meno probabile ma non può essere esclusa. Sebbene i dati di sequenziamento non siano ancora disponibili, i casi di mpox nella comunità MSM potrebbero essere interconnessi.
Rischio per la popolazione generaleIn base alle evidenze disponibili attualmente, la probabilità di diffusione di mpox nella popolazione generale in Europa e nel mondo, al di fuori delle aree endemiche, è considerata molto bassa. Tuttavia il rischio individuale per bambini piccoli, donne in gravidanza, anziani e soggetti immuno-compromessi tra i contatti di casi mpox può essere alto, a causa del maggior impatto della patologia in questi gruppi di popolazione.
Rischio per gli operatori sanitariLa
probabilità di trasmissione di mpox
tra gli operatori sanitari che indossano indumenti protettivi e DPI (camice monouso, guanti, sovrascarpe, occhiali e protezione respiratoria FFP2) è molto
bassa: si stima un basso impatto potenziale della patologia, con un rischio complessivo basso.
Il rischio per il personale sanitario con un contatto ravvicinato non protetto con casi di mpox (ad es. contatto faccia a faccia per un tempo prolungato, contatto con lesioni aperte senza guanti, intubazione o altra procedura medica invasiva) è valutato come moderato, equivalente a quello di un contatto ravvicinato.
Il
rischio di esposizione professionale è giudicato
basso per personale di laboratorio adeguatamente
formato a seguire appropriate
procedure di bio-sicurezza. L'esposizione professionale non protetta in laboratorio, in particolare con fuoriuscita o aerosolizzazione e esposizione della mucosa, comporta un'elevata probabilità di infezione e un rischio moderato di malattia. Il rischio per il personale di laboratorio non protetto è valutato elevato.
Sintesi di risk assessment tra le differenti categorie di popolazione (fonte ECDC)
Rischio di spill-over verso specie animali in EuropaSi conosce poco circa la capacità di mammiferi europei che vivono a contatto con l’uomo come
reservoir per il virus del vaiolo delle scimmie. Tuttavia, è
probabile che roditori, e in particolare la famiglia degli
Sciuridae (scoiattoli), siano ospiti adatti, e la trasmissione dall'uomo agli animali è teoricamente possibile. Un tale evento potrebbe potenzialmente portare il virus a stabilirsi nella fauna selvatica europea e la malattia a diventare una zoonosi endemica. Negli Stati Uniti, non ci sono prove che il virus sia diventato enzootico nella fauna selvatica, tuttavia, le autorità sanitarie hanno effettuato una sorveglianza sistematica e una campagna aggressiva per gli animali esposti durante l'epidemia del 2003.
La
probabilità di questo evento di
spillover è molto
bassa.
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Vaccini e immunizzazioneEsiste un
vaccino specifico per l’mpox, di recente approvato in alcuni paesi, con forniture limitate. Alcuni paesi conservano dosi di
vaccino contro il vaiolo umano, che potrebbero essere utilizzati.
La
vaccinazione di massa non è attualmente raccomandata per MPX; è invece
necessario controllare la diffusione da uomo a uomo del vaiolo delle scimmie attraverso l'individuazione e la diagnosi precoci dei casi, l'isolamento e il tracciamento dei contatti.
La
profilassi post-esposizione è
raccomandata per i contatti dei casi con un appropriato vaccino contro il vaiolo di seconda o terza generazione o il vaiolo delle scimmie, idealmente entro quattro giorni (e fino a 14 giorni) dalla prima esposizione per prevenire l'insorgenza della malattia.
La
profilassi pre-esposizione è invece
raccomandata per gli operatori sanitari ad alto rischio di esposizione, per il
personale di laboratorio che lavora con orthopoxvirus, il personale di laboratorio clinico che esegue test diagnostici per il vaiolo delle scimmie e i membri del
team di risposta che possono essere designati dalle autorità sanitarie pubbliche.
---
Il nostro
Ministero della salute, nella
circolare del 5 agosto 2022, recante per oggetto:
indicazioni ad interim sulla strategia vaccinale contro il vaiolo delle scimmie (mpox), conferma che le attuali modalità di contagio e rapidità di diffusione della patologia nel nostro Paese non rendono al momento necessaria una campagna vaccinale di massa. La
vaccinazione con vaccino Jynneos (MVA-BN), verrà offerta, come
profilassi pre-esposizione, inizialmente
a categorie di persone ad alto rischio, «
individuate tra:
• personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a orthopoxvirus
• persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM), che rientrano nei seguenti criteri di rischio:i) storia recente (ultimi 3 mesi) con più partner sessuali e/oii) partecipazione a eventi di sesso di gruppo e/oiii) partecipazione a incontri sessuali in locali/club/cruising/saune e/oiv) recente infezione sessualmente trasmessa (almeno un episodio nell'ultimo anno) e/ov) abitudine alla pratica di associare gli atti sessuali al consumo di droghe chimiche (Chemsex)».La circolare sottolinea l’importanza del
coinvolgimento delle
associazioni LGBTQIA+ e quelle per la lotta all’HIV, per favorire una corretta informazione sulla campagna vaccinale.
La
strategia di offerta
vaccinale a favore di ulteriori gruppi target sarà
aggiornata sulla base dell’andamento epidemiologico e della disponibilità di dosi.
Vaccino Jynneos - È un vaccino
somministrabile per via sottocutanea (due dosi di 0,5 ml a 4 settimane di distanza; una sola dose a chi abbia ricevuto in passato almeno una dose di vaccino antivaiolo o di MVA-BN o concluso il ciclo vaccinale di due dosi di MVA-BN da oltre due anni)
indicato per la prevenzione del vaiolo umano e del MPX in
adulti di età superiore a 18 anni,
appartenenti a categorie ad alto rischio di infezione.
Visto il parere rilasciato dell’EMA il 19/08/2022, recepito dalla CTS di AIFA in data 22 agosto 2022, una nuova
circolare del 23 agosto 2022 del
Ministero della salute rappresenta che il vaccino
JYNNEOS (MVA-BN) può essere somministrato anche
per via intradermica sulla superficie interna dell’avambraccio, al dosaggio di 0,1 ml, da personale sanitario esperto. In questo modo, da una singola fiala di prodotto è possibile estrarre 5 dosi intradermiche da 0,1 ml di vaccino. Il Ministero precisa che il prodotto dovrà essere utilizzato immediatamente dopo il prelievo della prima dose, ai fini della sicurezza microbiologica; non è possibile utilizzare il residuo di più fiale per ottenere una dose di vaccino. Il ciclo di vaccinazione primaria, anche per via intradermica, prevede la somministrazione di due dosi distanziate di almeno 28 giorni l’una dall’altra.
Sicurezza ed efficacia del vaccino: le reazioni avverse più comuni sono effetti locali nella sede di iniezione e reazioni sistemiche comuni tipiche dei vaccini, che si risolvono entro pochi giorni dalla vaccinazione. Negli studi su JYNNEOS è stato rilevato un tasso di segnalazione di sospette reazioni avverse gravi, nessuna fatale, nell’ 1,5%-2,3% dei soggetti vaccinati, contro 1,1% dei soggetti trattati con placebo.
Il vaccino MVA-BN è ritenuto utile nel proteggere le persone dal vaiolo delle scimmie, data la somiglianza tra il virus del vaiolo delle scimmie e il virus del vaiolo umano. Studi suggeriscono una efficacia dei vaccini antivaiolo fino all’85% nel prevenire l’infezione MPX. Recenti studi di laboratorio suggeriscono che il vaccino induce la produzione di anticorpi diretti contro il virus del vaiolo delle scimmie contribuendo così potenzialmente a proteggere dalla malattia.
Controindicazioni al vaccino: il vaccino «
è controindicato in caso di ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti, o residui in tracce» e si precisa che «
contiene, come eccipienti, trometamolo, sodio cloruro e acqua per preparazioni iniettabili e può contenere residui in tracce quali: proteine di pollo, benzonasi, gentamicina, e ciprofloxacina».
La
circolare del 4 agosto 2022 del
Ministero della salute, con oggetto
piano di distribuzione prima tranche del vaccino antivaiolo Jynneos, definisce invece la suddivisione delle dosi di vaccino attualmente disponibili in Italia tra le Regioni con il più alto numero di casi: Lombardia (2000 dosi), Lazio (1200), Emilia-Romagna (600) e Veneto (400).
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One HealthDiverse specie di
mammiferi selvatici sono state riconosciute
suscettibili al virus dell’mpox nelle aree endemiche. Ciò include scoiattoli del genere Funisciurus, scoiattoli arboricoli, ratto gigante del Gambia, ghiri, primati non umani e altri mammiferi.
In particolare, le specie sospettate di poter funzionare da
serbatoio per il virus (
roditori)
non sembrano sviluppare la malattia. Altre specie, come le
scimmie, comprese le antropomorfe, mostrano
eruzioni cutanee simili a quelle degli esseri umani.
Finora
non ci sono segnalazioni di animali domestici colpiti dal virus del vaiolo delle scimmie.
Non ci sono nemmeno segnalazioni di trasmissione da uomo ad animale del virus MPX.
Tuttavia,
permane un ipotetico rischio di trasmissione da uomo ad animale. Le persone affette da vaiolo delle scimmie dovrebbero garantire un'adeguata gestione di tutti i rifiuti (come le bende) e dei materiali potenzialmente contaminati per prevenire la trasmissione della malattia dagli esseri umani infetti agli animali sensibili in casa (compresi gli animali domestici) o agli animali domestici, in particolare i roditori.
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Aggiornamenti di letteraturaGli
articoli scientifici sul vaiolo delle scimmie (mpox) indicizzati in Pubmed, sono 1.690 a partire dal 1962, mentre nel
2022 (fino al 5 ottobre) ne sono già stati pubblicati
827.
Fig. 6 - Numero di articoli scientifici sul vaiolo delle scimmie (mpox) censiti in Pubmed, per anno (al 5/10/2022) Per
ulteriori gli aggiornamenti di letteratura sul tema consulta la news
Monkeypox o vaiolo delle scimmie, cosa dicono gli esperti e il tag
Vaiolo delle scimmie sul nostro
portale NBST.
Mentre l’interesse della comunità scientifica su questa patologia e le sue caratteristiche cliniche ed epidemiologiche continua a essere molto alto, da parte del pubblico generale si inizia a manifestare una netta caduta di curiosità.
Fig. 7 - Ricerche su web con termine di ricerca “monkeypox”, nel mondo, rilevato con indici Google Trends (al 5/10/2022)torna all'indice
A cura di:
» Fabrizio Gemmi, coordinatore Osservatorio per la qualità ed equità, Agenzia regionale di sanità della Toscana
Per approfondire
Consulta i seguenti documenti:
“
Having considered the development and results of the global program on smallpox eradication initiated by WHO in 1958 and intensified since 1967 … Declares solemnly that the world and its peoples have won freedom from smallpox, which was a most devastating disease sweeping in epidemic form through many countries since earliest time, leaving death, blindness and disfigurement in its wake and which only a decade ago was rampant in Africa, Asia and South America.”
“Dopo aver considerato lo sviluppo e i risultati del programma globale di eradicazione del vaiolo avviato dall'OMS nel 1958 e intensificato a partire dal 1967 [...] dichiara solennemente che il mondo e i suoi popoli hanno ottenuto la libertà dal vaiolo, una delle malattie più devastanti a manifestarsi con epidemie in molti paesi sin dai tempi più remoti, lasciando morte, cecità e deturpazione nella sua scia e che solo un decennio fa era dilagante in Africa, Asia e Sud America.”
Consulta anche i nostri articoli/le nostre news: