L'epidemia corre anche in Toscana. Gli ospedali si organizzano per rispondere. La necessità di non abbandonare il tracciamento

A cura di: F.Profili, S.Bartolacci, M.Santini, F.Voller


31/10/2020
L'andamento dell'epidemia in Italia
La diffusione dell’epidemia Covid19 ha subito una netta accelerazione nelle ultime quattro settimane, in tutta Italia.
La figura 1 mostra l’andamento dei nuovi positivi al tampone negli ultimi due mesi in Italia, per settimana. Nell’ultimo mese il dato è quasi raddoppiato da una settimana all’altra, con una leggero rallentamento in quella appena terminata.
Questo trend non dipende solamente dall’aumento delle persone testate, passate da 455.276 della settimana dal 3 al 9 ottobre a 767.076 della settimana dal 24 al 30 ottobre (+68,5%), ma anche dal netto aumento della percentuale di persone trovate positive sul totale di quelle testate: dal 5,2% della prima settimana di ottobre al 21,2% dell’ultima settimana.

Figura 1. Nuovi positivi Covid19 settimanali e % nuovi positivi su persone testate (esclusi tamponi di controllo). Italia.
Figura 1. Nuovi positivi Covid19 settimanali e % nuovi positivi su persone testate (esclusi tamponi di controllo). Italia.
Con un gradiente di crescita leggermente inferiore sono aumentate le persone positive al Covid19 ricoverate in ospedale (figura 2). Al 30 ottobre i ricoverati in Italia sono 18.740, di cui 1.746 in terapia intensiva (9,3% del totale delle persone ricoverate).

Figura 2. Ricoverati Covid19 in più rispetto alla settimana precedente, per reparto. Italia.
Figura 2. Ricoverati Covid19 in più rispetto alla settimana precedente, per reparto. Italia.
In Italia ci troviamo pertanto in una fase di forte crescita, con un tempo di raddoppio dei casi di circa una settimana, che sembra aver lievemente rallentato solo negli ultimi 7 giorni, e un aumento considerevole dei ricoverati, mediamente poco meno di 1.000 ricoverati in più ogni giorno (circa 100 in più in terapia intensiva).

L'andamento dell'epidemia in Toscana
Alcune informazioni a disposizione sulla nostra piattaforma dati Covid-19 e nei nostri approfondimenti sono al momento incomplete per l’enorme difficoltà che gli operatori (gli stessi che effettuano i tamponi e seguono quotidianamente gli isolamenti domiciliari ed il controllo delle persone poste in quarantena) stanno avendo nell’inserimento dei dati: sono molte le schede mancanti degli ultimi 15 giorni rispetto ai dati comunicati alla Protezione civile, nel database della piattaforma casi messa a disposizione dall’Istituto superiore di sanità ed alimentata quotidianamente dagli operatori dei Dipartimenti di Prevenzione delle tre Asl toscane. Questo limita in parte la possibilità di approfondire la tipologia di contagiati che stiamo osservando al momento (ad esempio lo stato clinico o il luogo di esposizione).

Nei numeri complessivi in Toscana stiamo osservando un andamento simile a quello italiano. Mentre nei mesi di marzo e aprile la nostra regione si era mantenuta su livelli di diffusione del virus (e impatto sugli ospedali) al di sotto della media nazionale, trainata in quel periodo dalle regioni del nord, in questa nuova fase abbiamo livelli di contagio sopra la media nazionale (tabella 1).

Tabella 1. Nuovi positivi Covid19 nell’ultima settimana, numero e valore per 100mila abitanti, variazione % rispetto alla settimana precedente. Regioni italiane.
Tabella 1. Nuovi positivi Covid19 nell’ultima settimana, numero e valore per 100mila abitanti, variazione % rispetto alla settimana precedente. Regioni italiane.
La Toscana è al momento tra le regioni con incidenza settimanale più alta della media nazionale (370,6 vs 269,7 per 100mila abitanti) ed è fra quelle con la % di variazione rispetto alla settimana precedente più alta. Nella nostra regione, infatti, i casi al momento tendono a raddoppiare da una settimana all’altra (+100,8% nell’ultima rispetto alla precedente), con la percentuale di positivi tra le persone testate che ha raggiunto il 21,7% nell’ultima settimana (figura 3).
Contestualmente, aumentano le persone testate, dalle 40.060 della prima settimana di ottobre alle 63.802 dell’ultima settimana (+59,3%). Ieri, 30 ottobre, è stato toccato il numero più alto di tamponi fatti dall’inizio dell’epidemia: 17.834.


Figura 3. Nuovi positivi Covid19 settimanali e % nuovi positivi su persone testate (esclusi tamponi di controllo). Toscana.
Figura 3. Nuovi positivi Covid19 settimanali e % nuovi positivi su persone testate (esclusi tamponi di controllo). Toscana.
Con le difficoltà attuali dei sistemi di tracciamento, dovute all’elevato numero di positivi e contatti da tracciare, è possibile che la percentuale di positivi tra le persone testate aumenti non solo per la maggior diffusione del virus, ma anche per la difficoltà di sottoporre a tampone tutti i potenziali contatti di positivi accertati. È possibile che in questa fase i dipartimenti di prevenzione tendano a testare maggiormente i sospetti sintomatici, a maggior rischio di risultare positivi. In questo modo, però, si rischia di “perdere le tracce” del virus nella popolazione, aumentando la probabilità che positivi asintomatici non testati diffondano il virus.
Il numero di tamponi effettuati è una misura spesso utilizzata per valutare il sistema di sorveglianza. In particolare, il rapporto tra tamponi eseguiti e casi positivi emersi offre una stima del numero medio di contatti tracciati e testati per ogni positivo emerso. Come rappresentato in figura 4, sembra esserci una correlazione tra questa misura e il tasso di incidenza di nuovi positivi e di ricoverati, entrambe misure della diffusione del contagio. Ciò che il grafico suggerisce è che più tamponi, e quindi più contatti tracciati, aiutano a tenere sotto controllo l’incidenza della malattia e dei ricoveri, come dimostrano Emilia-Romagna, Veneto, Lazio e Friuli (per citare quelle con numerosità più elevate).

Figura 4. Tasso di incidenza e ricoverati Covid19 per numero di tamponi fatti per ogni positivo emerso. Regioni.
Figura 4. Tasso di incidenza e ricoverati Covid19 per numero di tamponi fatti per ogni positivo emerso. Regioni.
I posti letto occupati da malati Covid19 in Toscana si apprestano a raggiungere il picco osservato all’inizio del mese di aprile. Al 30 ottobre sono 1.160 persone ricoverate, di cui 153 in terapia intensiva. Siamo quindi vicini a raggiungere i 1.437 ricoverati avuti a inizio aprile (di cui 297 in terapia intensiva) (figura 5).

Figura 5. Ricoverati Covid19, per reparto. Toscana.
Figura 5. Ricoverati Covid19, per reparto. Toscana.

Con l’attuale ritmo di crescita, è probabile che tra meno di una settimana i posti letto occupati tornino al picco di inizio aprile, ma con una differenza: rispetto ad allora è minore il ricorso alla terapia intensiva tra i degenti. Attualmente i ricoverati in terapia intensiva sono il 13% del totale dei degenti, mentre erano circa il doppio (20%) a marzo e aprile. La maggiore precocità nell’intercettare i casi, e quindi eventualmente a ricoverare, e alcuni progressi nelle terapie sembrano spiegare questa minor severità clinica dei pazienti che arrivano in ospedale, ma spiegano anche la necessità al ricorso preponderante dei ricoveri ordinari piuttosto che alla terapia intensiva.
Nella settimana dal 24 al 30 ottobre i ricoverati sono aumentati di 504 unità, di cui +71 in terapia intensiva (figura 6). La settimana prima l’incremento era stato di 297 unità rispetto a quella precedente.

Figura 6. Ricoverati Covid19 in più rispetto alla settimana precedente, per reparto. Toscana.
Figura 6. Ricoverati Covid19 in più rispetto alla settimana precedente, per reparto. Toscana.

Come nella prima ondata, la diffusione del virus segue un chiaro gradiente nord-sud nella nostra regione (figura 7). Sono ben 249 i comuni toscani che hanno avuto almeno un caso positivo nell’ultima settimana, praticamente 9 comuni su 10.
Per tentare di evidenziare le aree a maggior rischio abbiamo ideato un indice a 4 livelli di rischio che combina l’incidenza settimanale (sopra o sotto i 200 nuovi casi per 100mila abitanti) con la variazione % dei casi rispetto alla settimana precedente (aumento maggiore o minore del 50%).
La fascia centro-settentrionale della Toscana, da ovest a est, è a livello di rischio 2 o 3. Sono invece più protette le zone meridionali, caratterizzate da una bassa diffusione anche a marzo-aprile. La minore densità abitativa e la minor presenza di aree metropolitane, grandi poli industriali o manifatturieri, può contribuire a spiegare queste differenze.

Figura 7. Diffusione dell’epidemia per zona, classificazione del rischio. Toscana.

Figura 7. Diffusione dell’epidemia per zona, classificazione del rischio. Toscana.
Gradualmente nelle ultime settimane è andata aumentando l’età media dei nuovi casi, che da inizio settembre a oggi è passata da 40,6 anni agli attuali 44,7 anni, ma è ancora piuttosto bassa se paragonata con quella che aveva caratterizzato la prima ondata (56 anni). Sono aumentati, tra i contagiati, gli over60enni, mentre tendono a diminuire i casi al di sotto dei 20 anni, fascia d’età che aveva caratterizzato il contagio nel periodo estivo (figura 8). Nelle ultime settimane l’emersione di alcuni focolai in RSA può aver contribuito all’aumento degli over60 tra i nuovi casi e alla diminuzione della quota relativa rappresentata dai più giovani.
L’aumento dei casi totali, in particolare degli anziani, ha fatto sì che i ricoveri riprendessero ad aumentare in maniera consistente. È ormai noto, infatti, che il rischio di sviluppare sintomi più severi, fino ad aver bisogno di un ricovero ospedaliero, è associato all’età anziana.

Figura 8. Percentuale di under 20 e over 60 tra i nuovi positivi Covid19 settimanali. Toscana.
Figura 8. Percentuale di under 20 e over 60 tra i nuovi positivi Covid19 settimanali. Toscana.
Dal 15 settembre i casi in età scolare (3-19 anni) sono stati 4.490, di cui la metà tra i 14-19enni. Si tratta del 14,7% dei 28.550 nuovi casi osservati nel periodo 15 settembre – 30 ottobre, dato perfettamente allineato alla struttura per età della popolazione, i ragazzi 3-19enni rappresentano infatti il 14,6% dei toscani.

L’incidenza dei nuovi casi positivi però, aumentata progressivamente di settimana in settimana probabilmente anche grazie al sistema di sorveglianza scolastico che fa scattare la richiesta di tampone in presenza di sintomi, anche lievi, ha subito una decisa impennata nelle ultime due settimane tra i ragazzi delle scuole secondarie, in particolare tra quelli delle superiori che hanno raggiunto i 600 nuovi casi ogni 100mila ragazzi tra i 14 e i 19 anni (figura 9).

Figura 9. Nuovi positivi Covid19 settimanali ogni 100mila abitanti, per classe d’età. Toscana.
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Infine, rispetto al periodo di relativa assenza dalla fine di giugno a settembre, nelle ultime settimane anche i decessi mostrano un trend in crescita. Nella settimana dal 24 al 30 ottobre sono stati 83, rispetto ai 50 della precedente e ai 14 di due settimane fa. La crescita della curva dei decessi segue con una latenza di circa 15 giorni quello della curva dei contagi e dei ricoverati (figura 10). 

Figura 10. Deceduti settimanali Covid19. Toscana.
Figura 10. Deceduti settimanali Covid19. Toscana.


Rispetto al periodo marzo-aprile, quando la mortalità toscana (deceduti per 100mila abitanti) si era mantenuta su valori pari alla metà di quella italiana, a ottobre i due valori sono perfettamente sovrapponibili (figura 11). La differenza più evidente, rispetto al primo periodo, è la forte riduzione della mortalità italiana, che invece a marzo aveva avuto una crescita molto rapida sospinta dalle regioni settentrionali (Lombardia in primis) che si trovarono a dover gestire da un giorno all’altro numeri di contagi elevati. In questa fase invece i casi (e quindi i decessi) sono maggiormente distribuiti tra le regioni.

Figura 11. Deceduti settimanali Covid19 per 100mila abitanti. Toscana e Italia.
Figura 11. Deceduti settimanali Covid19 per 100mila abitanti. Toscana e Italia.


L’età media dei deceduti si mantiene ben al di sopra degli 80 anni, circa 83, come nella fase di marzo-aprile, ma i decessi settimanali al momento sono circa la metà di quelli raggiunti nel periodo di picco della prima ondata (avemmo 177 morti settimanali nella nostra regione nella settimana dal 9 al 15 aprile), grazie anche all’identificazione precoce della malattia.
Al 30 ottobre sono 1.320 i deceduti in Toscana, sui 41.723 positivi intercettati dall’inizio dell’epidemia. La letalità apparente, deceduti su positivi, dopo aver raggiunto il picco del 10,9%, sta rapidamente scendendo, mano a mano che aumenta la capacità di intercettare i casi positivi rispetto alla prima fase di marzo. Attualmente è pari al 3,2% in regione, con una forte riduzione in tutte le Asl, e ci attendiamo che continui a diminuire fino a raggiungere valori di poco inferiori all’1% che in letteratura descrivono la letalità media di questo virus (figura 12).
 
Figura 12. Letalità apparente, deceduti per 100 positivi Covid19, per Asl. Toscana.
Figura 12. Letalità apparente, deceduti per 100 positivi Covid19, per Asl. Toscana.
Cosa ci attendiamo nel breve periodo
Serviranno almeno 3 settimane per vedere gli effetti delle misure contenute nel dpcm del 24 ottobre. Se nel frattempo i ritmi di crescita dei contagi, dei ricoveri e dei decessi dovessero mantenersi in linea con quelli osservati nelle ultime settimane, nella nostra regione prevediamo di raggiungere entro circa una settimana i livelli di ospedalizzazione raggiunti al culmine della prima ondata di marzo-aprile, pur con numeri di terapia intensiva occupata più contenuti. Di conseguenza ci attendiamo anche un ulteriore incremento dei deceduti.

È essenziale quindi prevedere un rafforzamento dei presidi ospedalieri e del personale sanitario, infermieristico e sociosanitario, così come si sta evidenziando nelle ultime settimane, con particolare riferimento alle strutture intermedie di cure per decongestionare i reparti ospedalieri dalle situazioni cliniche più lievi. 

Come detto ormai molte volte, serve attenzione massima ai luoghi a maggior rischio di contagio e di conseguenze in termini di salute (gli stessi ospedali e le residenze per anziani).

Occorre però anche rafforzare ulteriormente il sistema di tracciamento dei casi e dei contatti, per cercare di limitare il più possibile la possibilità che persone positive, presumibilmente asintomatiche, alimentino inconsapevolmente i contagi. Il rafforzamento previsto e annunciato da parte di Regione Toscana con altri 500 operatori dedicati al tracciamento va in questa direzione.

Sempre la Regione Toscana si è mossa per limitare il sovraffollamento sui mezzi di trasporto, serio indiziato nella maggiore diffusione del contagio soprattutto a partire da metà settembre in coincidenza con la riapertura delle scuole ed il ritorno in presenza sui luoghi di lavoro. Il reperimento di mezzi privati da mettere a disposizione del trasporto pubblico potrebbe contribuire alla diminuzione del rischio nella popolazione.

Continua ovviamente a essere essenziale che tutti quanti indossino sempre la mascherina e mantengano un distanziamento tale da prevenire il contagio, qualora anche inconsapevolmente si trovassero in presenza di persone positive asintomatiche.

Si raccomanda, infine, un raccordo continuo con il proprio medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta nel momento in cui dovesse affiorare una sintomatologia compatibile al Covid19: la necessità di non affollare i pronto soccorso senza un filtro clinico può aiutare la risposta ospedaliera nei giorni, non facili, che potremmo trovarci a dover affrontare.


A cura di: Francesco Profili, Simone Bartolacci, Marco Santini, Fabio Voller


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