Quattro mesi di epidemia di Covid in Toscana: il punto della situazione

A cura di: F.Voller, S.Bartolacci, F.Profili


17/7/2020
Nell’ultimo mese l’epidemia di Covid in Toscana, come quasi in tutta Italia, sembra avere finalmente trovato il suo punto di arresto: sono stati notificati 158 nuovi casi complessivamente, per una media di poco più di 5 giornalieri, a fronte di una capacità di intercettare i casi da parte dei nostri servizi in media di circa 3000 tamponi al giorno, capacità che quindi non è mutata pur nella diminuzione della diffusione dell’epidemia.

voller 16 covid notofica giornoLe guarigioni sono ormai arrivate all’86% dell’intera casistica, gli attualmente positivi (casi totali da cui sono sottratti i deceduti e i guariti) sono lo 0,3% della casistica totale.

La media dei casi era fino alla fine di giugno di poco più di 4, ma si sono evidenziati a luglio cluster (concentrazioni) di casi, spesso in comunità di cittadini non di nazionalità italiana, dovuti per lo più a fenomeni di rientro dall’estero o a condizioni di sovraffollamento domiciliare. I cluster sono stati identificati efficacemente dai servizi territoriali, seppur con una certa difficoltà dovuta ad un sistema di controllo dei soggetti atterrati agli aeroporti, che deve ancora trovare a livello statale (a cui è attribuita la responsabilità del controllo sanitario) una modalità omogenea di segnalazione dell’obbligatorietà della quarantena.

La percentuale di cittadini non di nazionalità italiana sulle nuove positività è arrivata nell’ultima settimana all’80% delle nuove diagnosi riscontrate, di questi i casi collegati a cittadini rientrati dell’estero sono di nuovo l’80%. Questo ovviamente ha avuto un immediato riflesso anche sulla composizione per classe ed età della casistica: la percentuale di nuove diagnosi del genere maschile si è di nuovo assestata sulla metà della casistica, dopo che per mesi era stato il genere femminile a sostenere numericamente la maggioranza dei casi, mentre l’età media declina in modo molto pronunciato assestandosi a 35 anni nelle ultime due settimane, quando era sempre stata intorno ai 55-60 anni per entrambi i generi.
voller 16 covid genereQuesto ovviamente è l’effetto di due fenomeni combinati: innanzitutto la popolazione straniera residente nel nostro territorio è mediamente molto più giovane rispetto alla popolazione toscana, e la politica di campionamento dei casi ha virato fortemente verso soggetti che sono in condizioni cliniche lievi o del tutto asintomatiche soprattutto grazie all’intercettazione di coloro che si rivolgono alle cure del pronto soccorso o dell’ospedale per motivi del tutto non riconducibili a questioni legate all’infezione (accessi spesso legati a cause traumatologiche).

Come è possibile osservare dalla figura qui sotto la percentuale dei casi diagnosticati perché il paziente aveva denunciato o mostrato dei sintomi legati all’infezione, è drasticamente calata nel corso dell’ultimo mese, passando da quasi l’80% dei casi di inizio epidemia, a poco più del 10% nelle ultime due settimane; parallelamente si sono innalzate fortemente le percentuali dei casi emersi tramite attività di contact tracing, buon indicatore dell’efficienza nei nostri servizi territoriali, e quelle di screening dovute alla conferma o di test sierologici o di presentazione ai servizi ospedalieri per altro motivo.
voller 16 covid casi diagnosiCome già accennato, gli stati clinici delle nuove diagnosi sono virati nettamente verso gli stati asintomatici e pauci sintomatici, nelle ultime due settimane sono arrivati ad essere quasi il 90% di tutta la nuova casistica.
voller 16 covid stato tamponeI luoghi di esposizione del contagio sono oramai quasi tutti legati agli ambiti familiari o di comunità strette, come quelle che caratterizzano le comunità straniere presenti sul nostro territorio che hanno modalità di interazione sociale molto simili a quelle familiari; non emergono più casi dagli ambiti che erano stati colpiti dall’epidemia durante la sua diffusione massima, come ospedali e Rsa, dove la campagna di test e di tamponi sta proseguendo.

Legate agli stati clinici sono ovviamente le considerazioni su quei pochi casi che ancora vanno incontro alle conseguenze più gravi derivanti dall’infezione di Sars-COV-2: negli ultimi giorni i ricoveri si sono ridotti a 13 totali (2 di questi in terapia intensiva). La percentuale di primi ricoveri si è fortemente abbassata nel corso del tempo: come è possibile vedere dalla figura qui sotto erano 1635 i soggetti ammessi per la prima volta ai reparti Covid degli ospedali toscani a cavallo tra l’ultima settimana di marzo e la prima di aprile, mentre sono stati solo 8 nelle prime due settimane di luglio (lo 0,5% quindi, considerando quel picco).
voller 16 covid sintomatici tamponeI decessi, sempre negli ultimi 30 giorni, si sono fortemente ridotti fino ad arrivare ad una media di poco più di 1 al giorno ed in 10 giorni dello stesso periodo non è stato registrato alcun decesso. Le caratteristiche dei deceduti non sono cambiate nel corso dell’epidemia: è il genere femminile quello maggiormente colpito, ed i dati mostrano un incremento dei decessi con l’aumentare dell’età: quasi il 90% dei decessi ha riguardato la popolazione ≥ 70 anni, spesso con patologie croniche concomitanti; sono solo, fortunatamente 10 le persone decedute di età < 50 anni, per 7 è segnalata la presenza di almeno due patologie croniche. Inoltre, le donne decedute per Covid-19 hanno un’età al decesso più alta rispetto agli uomini (età mediane: donne 87 - uomini 81).

voller 16 covid mortalitaLa capacità di effettuare screening anche attraverso la campagna di test sierologici offerta gratuitamente da Regione Toscana, ed il buon utilizzo delle cure da parte dei nostri servizi territoriali ed ospedalieri ha permesso di mantenere un tasso di mortalità contenuto nella nostra Regione rispetto alla media italiana, e vede la Toscana al decimo posto per tasso di mortalità, ma ultima rispetto a tutte le regioni che hanno avuto un livello alto e medio di diffusione del virus sui propri territori.

L’epidemia sembra quindi completamente sotto il controllo dei servizi territoriali ed ospedalieri toscani, anche quando emergono focolai, come quelli che hanno caratterizzato le ultime due settimane di luglio e una più efficace strategia di controllo degli arrivi dall’estero presso gli aeroporti nazionali potrebbe contribuire ad avvicinare la soglia psicologica del “contagio zero” anche nella nostra regione.


A cura di: Fabio Voller, Simone Bartolacci, Francesco Profili - ARS Toscana 



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