Toscana: analisi dei dati di mortalità ISTAT per il periodo 1 gennaio – 21 marzo 2020

A cura di: D. Nuvolone


8/4/2020
In data 1 aprile 2020 l’ISTAT ha messo a disposizione sul proprio sito i dati di mortalità del 2020 per consentire la diffusione di informazioni utili alla comprensione della situazione legata all’emergenza sanitaria da COVID-19.
Si tratta dei dati relativi alla mortalità generale di una parte dei comuni italiani subentrati nell’Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR).

Ciò che è stato diffuso dall’ISTAT si riferisce ai decessi per qualunque causa (e non solo per COVID-19) dal 1 gennaio al 21 marzo 2020 per una parte (1.084 su 5.866) dei comuni subentrati in ANPR entro il 31 dicembre 2019. Questi decessi vengono affiancati all’andamento osservato per lo stesso periodo negli anni 2015-2019. L’ISTAT precisa che sono stati verificati e resi disponibili i dati relativi ai comuni con un numero di decessi che, nel periodo 1 gennaio - 21 marzo 2020, è risultato superiore o uguale a 10 unità e che nel mese di marzo del 2020 hanno presentato, rispetto alla corrispondente media del quinquennio 2015-2019, un incremento della mortalità pari ad almeno il 20%.I dati sono forniti per ciascun giorno dal 1 gennaio al 21 marzo 2020, per singolo comune, per sesso e per fasce d’età quinquennali. Per la Toscana sono stati forniti i dati relativi a 58 comuni dei 273 totali, che costituiscono il 22% della popolazione totale regionale. Di questi 58, solo due sono comuni capoluogo di provincia, Pistoia e Grosseto. L’elenco dei comuni toscani inclusi nell’elaborazione ISTAT è riportato nella tabella allegata a questo documento.

Dati di mortalità della Toscana (1 gennaio -21 marzo 2020)
Nel periodo che va dal 1 gennaio al 21 marzo 2020 nei 58 comuni toscani si sono verificati 2553 decessi totali. Le numerosità dei decessi, suddivise per mese e per gli anni dal 2015 al 2020 sono riportate in Tabella 1. È mostrata anche la media per il periodo 2015-2019.

Tabella 1: Numerosità dei decessi per mese per il periodo 1 gennaio-21 marzo (58 comuni della Toscana)
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Il confronto con i decessi avvenuti negli anni precedenti, considerando separatamente i mesi dell’anno (Figura 1), mostra chiaramente un aumento dei decessi nel mese di marzo. Gli aumenti percentuali non sono uniformi: la variazione più alta si registra nel confronto con il 2016 (+64,5%), quella più bassa nel confronto con il 2018 (+27,5%). Nel grafico è riportato anche il confronto con la media dei decessi calcolata nel periodo 2015-2019, pari ad un aumento medio della mortalità del 40,4%, equivalente a 238 decessi in più. Il grafico mostra, anche, che nei primi mesi del 2020 la mortalità nei 58 comuni era stata più bassa rispetto agli anni precedenti, soprattutto nel mese di gennaio. Un fenomeno che può ritenersi attribuibile al ridotto impatto nei primi due mesi dell’anno dei fattori di rischio stagionali (condizioni climatiche ed epidemie influenzali, più miti rispetto agli anni scorsi).

Figura 1: Variazioni % dei decessi per mese (58 comuni della Toscana)
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L’aumento della mortalità 2020 nel mese di marzo è più consistente tra gli uomini (rispetto alla media 2015-2019 si tratta di 127 decessi in più, +46,5%) rispetto a quanto osservato nelle donne, 110 casi in più, +35,1% (Figura 2). Per facilitare la lettura consideriamo solo i confronti con la media 2015-2019, con il 2019, e con il 2015, poiché quest’ultimo rappresenta un anno in cui in tutta Italia l’influenza stagionale ha causato un picco di mortalità rispetto al biennio precedente.

Figura 2: Variazioni % dei decessi per genere nel mese di marzo (58 comuni della Toscana)
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Nel mese di marzo 2020 l’aumento di mortalità rispetto alla media dei mesi di marzo nel periodo 2015-2019 è osservabile in tutte le classi d’età, ad eccezione della classe ≤40 anni. Nel confronto con il 2019, gli incrementi di mortalità aumentano in maniera lineare con l’età.

Figura 3: Variazioni % dei decessi per classi d’età nel mese di marzo (58 comuni della Toscana)
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Il maggior incremento di mortalità nel mese di marzo si osserva nell’AUSL Nord-ovest (+49,3% rispetto alla media 2015-2019 e +55,2% rispetto al 2019), il più basso nell’AUSL Sud-est. Le province con incrementi maggiori sono quelle di Massa-Carrara e Pistoia.

Confronto tra regioni italiane
Dal confronto con le altre regioni italiane (Figura 4) emerge che la Toscana presenta nel mese di marzo un incremento della mortalità (2020 vs 2019) contenuto: è una delle sei regioni a essere sotto il 50% di incremento di mortalità, la quintultima precisamente, e diventa l’ultima regione se si prende come riferimento il 2015-2019. Questa triste graduatoria è guidata dalla Lombardia, Emilia-Romagna, Marche e Calabria con le prime due regioni che superano abbondantemente il 100% d’aumento nel confronto con i 5 anni precedenti. Nel comune di Bergamo, una delle aree più colpite dalla pandemia, l'incremento percentuale registrato nel primi 21 giorni di marzo 2020 rispetto all’anno precedente è stato del 403% nei maschi e del 226% nelle femmine.

Figura 4: Variazioni % dei decessi per Regione (1084 comuni italiani)
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Andamento temporale degli eccessi di mortalità

Per approfondire gli andamenti dei decessi nel tempo consideriamo le variazioni percentuali della mortalità su base settimanale (Tabella 2).

Tabella 2: Variazioni percentuali dei decessi su base settimanale (58 comuni della Toscana)
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Dalla Tabella 2 emerge che l’inversione di tendenza, cioè il passaggio da una mortalità nel 2020 più bassa rispetto agli anni precedenti ad una mortalità più alta, inizia già nella settimana tra il 23 e il 29 febbraio, ed inizia a essere più consistente nella settimana successiva (dal 1 al 7 marzo).
L’andamento giornaliero dei decessi (calcolati su medie mobili di 5 giorni) dal 1 gennaio al 21 marzo (Figura 5), mostra come le due linee iniziano ad allontanarsi a fine febbraio, prima della data ufficiale del primo decesso per COVID-19 avvenuto il 9 marzo 2020 (linea rossa).

Figura 5: Andamento dei decessi giornalieri dal 1 gennaio al 21 marzo nei 58 comuni della Toscana (medie mobili di 5 giorni)
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Andamenti simili sono osservati in tutte le classi di età, sebbene l’analisi ristretta ai più anziani (+76 anni), notoriamente la classe di età più colpita da decessi per COVID-19, mostri un ulteriore anticipo del distanziamento tra le due linee. Anche stratificando per genere, l’eccesso di mortalità inizia ad osservarsi da fine febbraio sia negli uomini che nelle donne. Per quest’ultime il distanziamento tra i due andamenti è in generale più contenuto rispetto a quanto osservato nei maschi, soprattutto nella fase iniziale.

Confronto con i dati del Registro di mortalità regionale (RMR)
Infine, al fine di valutare la variabilità degli andamenti mensili dei decessi occorsi nei 58 comuni inclusi nelle elaborazioni ISTAT, sono stati utilizzati i dati del Registro di mortalità regionale (RMR) nel periodo 1987-2016 (il 2016 è l’ultimo anno disponibile). Le fluttuazioni mensili registrate si attestano per lo più nella fascia ±10%, con alcuni picchi contrassegnati con pallini rossi nel grafico (Figura 6). In ogni caso tali fluttuazioni sono decisamente inferiori a quanto osservato nel mese di marzo 2020.

Figura 6: Variazioni percentuali mensili (confronto con media dei 5 anni precedenti) dal 1993 al 2016 (58 comuni della Toscana). Fonte: Registro di mortalità regionale (RMR).
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Considerazioni

Queste prime elaborazioni mostrano, come atteso, una forte disomogeneità tra le varie realtà italiane rispetto all’incremento di mortalità del 2020: la Toscana presenta nel mese di marzo un incremento della mortalità meno allarmante di quanto osservato in altre aree d’Italia, soprattutto al Nord. La Toscana è una delle 6 regioni ad essere sotto il 50% di incremento di mortalità, la quintultima precisamente nel confronto con l’anno precedente, e diventa l’ultima regione, cioè quella con un incremento più basso delle altre, se si prende come riferimento la media 2015-2019. Gli incrementi di mortalità osservati sono più evidenti nei maschi, nei più anziani e nell’area della AUSL Nord-ovest, in particolare nelle province di Lucca e Massa-Carrara. L’analisi dell’andamento nel tempo dei decessi mostra che il discostamento dal trend atteso è iniziato negli ultimi giorni del mese di febbraio per poi consolidarsi nelle settimane successive.
Queste elaborazioni sono da considerarsi del tutto provvisorie poiché il numero di comuni inclusi è ancora limitato e il periodo di tempo considerato (fino al 21 marzo 2020) non riesce a cogliere la totalità del fenomeno. Come specifica l’ISTAT con il consolidarsi della base dati sui decessi di fonte ANPR sarà possibile estendere queste prime analisi ad un numero sempre maggiore di comuni e rendere disponibile alla comunità scientifica, ai decisori e ai cittadini dati di dettaglio utili per la comprensione delle dinamiche in atto. L’altro elemento che sarà importante valutare è il contributo delle singole cause di morte a questi eccessi di mortalità, per quanto, come noto, la classificazione COVID-19 ha risentito di ritardi e di elementi di soggettività che rendono tale valutazione molto complessa. Anche la disponibilità dei dati su accessi al pronto soccorso e ricoveri ospedalieri potrà dare un contributo importante per la valutazione dell’impatto di COVID-19 sulla mortalità dei cittadini toscani. 

Allegato: Elenco dei 58 comuni toscani inclusi nelle elaborazioni ISTAT