Il punto sull’antibiotico resistenza in Italia: il rapporto AR-ISS

Ancora molto alte in Italia le percentuali di resistenza agli antibiotici


17/12/2019
In Italia gli ultimi dati disponibili mostrano come le percentuali di resistenza agli antibiotici presentino, nonostante le azioni messe in campo fino ad oggi a livello nazionale, ancora livelli molto alti. Inoltre per il raggiungimento degli obiettivi riportati nel Piano nazionale di contrasto all’antimicrobico-resistenza (PNCAR) 2017-2020 si rendono necessari sistemi di sorveglianza per monitorare l’andamento delle resistenze e fornire feedback a livello nazionale e locale.

In Italia, dal 2001 l’Istituto superiore di sanità (ISS) coordina in ambito umano il sistema di sorveglianza dell’antibiotico-resistenza AR-ISS, costituito da una rete di laboratori ospedalieri di microbiologia clinica reclutati su base volontaria, con l’obiettivo primario di descrivere frequenza e andamento dell’antibiotico-resistenza in un gruppo di patogeni rilevanti dal punto di vista epidemiologico e clinico. Inoltre, a gennaio 2019, il Ministero della Salute ha aggiornato il protocollo della sorveglianza AR-ISS con l’obiettivo di migliorarne la performance mediante il coinvolgimento attivo delle Regioni anche attraverso le reti di sorveglianza regionali, quando possibile. Tutto ciò ha permesso di aumentare considerevolmente la rappresentatività regionale e nazionale, passando dal 21% nel 2017 al 36% nel 2018.

Attraverso AR-ISS, l’Italia partecipa alla sorveglianza europea EARS-Net - European Antimicrobial Resistance Surveillance Network - coordinata dall’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control), che raccoglie dati di antibiotico-resistenza di 30 Paesi europei attraverso la piattaforma informatica, TESSy - The European Surveillance System.

A qualche giorno dalla giornata mondiale per l'uso prudente degli antibiotici 2019, lo scorso 18 Novembre, l’ISS ha presentato il primo rapporto dopo l’aggiornamento del protocollo, con i dati 2018. La Regione Toscana, che ormai da anni monitora l’antibiotico-resistenza e l’uso di antibiotici, fa parte del progetto AR-ISS fornendo i dati di tutti i 13 laboratori della rete SMART, raggiungendo così una copertura, espressa come proporzione dei giorni di ospedalizzazione annuali del ospedali partecipanti (dati da scheda di dimissione ospedaliera) rispetto al totale delle strutture in Italia, di circa il 63%. I dati italiani e toscani risultano, ad oggi, perfettamente sovrapponibili in termini di numerosità delle specie sorvegliate (Figura 1).

Figura 1. Percentuale di isolati per patogeno, Toscana (SMART) e Italia (AR-ISS) 2018

atbresistenza fig.1Di seguito si riportano i confronti per le quattro combinazioni patogeno/antibiotico particolarmente importanti per la sorveglianza internazionale e sotto osservazione a livello europeo da parte dell’ECDC:
  • Staphylococcus aureus, resistente alla meticillina (MRSA)
  • Enterococcus faecium, resistente alla vancomicina (VRE)
  • Escherichia coli, resistente alle cefalosporine di terza generazione (CREC)
  • Klebsiella pneumoniae, resistente ai carbapenemi (CRKP)

Tabella 1. Percentuali di resistenza dei patogeni in studio, Europa (ECDC) Italia (AR-ISS), Toscana (SMART) 2017-2018
atbresistenza tab.1
Secondo i dati AR-ISS la percentuale di MRSA si è mantenuta stabile nel tempo intorno al 34%, leggermente superiore rispetto al dato toscano che si attesta nel 2018 attorno al 29%.

Incrementi significativi sono stati riscontrati nella percentuale dei ceppi di Enterococcus faecium resistenti alla vancomicina per l’Italia e l’Europa, in diminuzione, invece, in Toscana passando da 25% del 2017 al 23% del 2018.

Un lieve aumento nella percentuale di isolati di Escherichia coli resistenti alle cefalosporine di terza generazione si è riscontrato in Italia fino al 2015, successivamente il valore si è mantenuto stabile (intorno al 30%). In Toscana, invece, il valore è in diminuzione dal 2017, con un valore dell’ultimo anno disponibile pari a 38,7%.
Va evidenziato un calo significativo nella percentuale di isolati di Klebsiella pneumoniae resistenti ai carbapenemi negli ultimi due anni di osservazione, in Italia e in Toscana; stabile invece il dato europeo .

Le percentuali medie di resistenza a livello europeo risultano, comunque, sistematicamente inferiori a quelle osservate in Italia e in Toscana per tutte le combinazioni patogeno/antibiotico.