Ricoveri ospedalieri, il Ministero della salute pubblica il Rapporto SDO 2017

a cura di: Fabrizio Gemmi


2/4/2019
La Direzione generale della Programmazione sanitaria del Ministero della salute ha recentemente diffuso il Rapporto annuale sull’attività di ricovero ospedaliero – Dati SDO 2017, denominato Rapporto SDO da chi si occupa di programmazione sanitaria, scaricabile dal sito del Ministero alla pagina Ricoveri ospedalieri (SDO)


Nel presentare il rapporto, il Ministero mette in evidenza una riduzione del numero di ricoveri complessiva di circa il 2% rispetto all’anno precedente. Questa riduzione è più consistente per i day hospital (DH: 6,7%), per la lungodegenza (5,4%) e per la riabilitazione in regime diurno (4,6%). Diminuiscono in misura molto minore (0,5%) i ricoveri per acuti, dove però si registra un incremento delle giornate di degenza (+0,4%). La riduzione selettiva dei DH indica un miglioramento dell’appropriatezza nella scelta del setting assistenziale, con erogazione di attività complessa in regime ambulatoriale: di 108 DRG a rischio di inappropriatezza [Patto per la Salute 2010 – 2012, allegato B], 80 mostrano una riduzione di ricoveri sia in regime ordinario che in DH. Questo indicatore è compreso nel Nuovo Sistema di Garanzia (NGS), che fissa un set di misure per la valutazione dell’applicazione dei Nuovi LEA. L'ARS monitora il soddisfacimento di questi indicatori per la Toscana e li rende disponibili per approfondimenti tramite il portale PROLEA.

Il tasso di ospedalizzazione standardizzato per età e sesso si riduce, passando da 126 ricoveri per 1.000 abitanti a 123,2. Questo indicatore mostra una discreta variabilità tra le regioni (Figura 1).


Figura 1 - Tasso di ospedalizzazione standardizzato (per età e genere) per 1.000 abitanti - Attività per acuti in regime ordinario e diurno, anno 2017 (fonte Min Sal)
figura 1 SDO
Anche il tasso di ospedalizzazione fa parte del NGS, ed è disponibile per approfondimenti tramite il portale PROLEA.

La degenza media dei ricoveri per acuti è 6,93 giorni (minimo Campania = 6,38; massimo Liguria = 7,64). La Toscana registra un valore della degenza media tra i più bassi d’Italia: 6,50 giorni. Il dato regionale Toscano diventa il più basso d’Italia se viene standardizzato per il case mix (6,15 giorni Toscana; media nazionale 6,93 giorni). La degenza media preoperatoria è di 1,77 giorni. Per questo parametro la Toscana, con 0,88 giorni, è l’unica regione che fa registrare un valore inferiore a una giornata. Questo dato è probabilmente da mettere in relazione alla discreta diffusione di modelli di gestione operativa impiegati nella programmazione chirurgica. Per questo indicatore, il rapporto mostra anche una valutazione espressa in ore, resa possibile dalla compilazione dei nuovi campi della SDO (stima che dovrebbe affinarsi con il progressivo miglioramento della qualità della registrazione): il dato medio nazionale è di 29 ore e 33 minuti (minimo in Toscana: 13 ore e 6 minuti; massimo in Umbria: 42 ore e 34 minuti).

Il confronto tra indice di case mix (ICM) e indice comparativo di performance (ICP) permette una valutazione complessiva dell’efficienza degli ospedali nell’erogazione dell’assistenza in regime di ricovero per acuti. Il grafico mostrato in Figura 2 evidenzia un fenomeno che è presentato dal Rapporto SDO da diversi anni: rispetto alle Regioni, la Toscana si distingue nettamente per erogare la casistica di maggiore complessità (Indice di case-mix –ICM = 1.09; maggiore del 9% della media nazionale) con tempi di degenza inferiori dell’11% rispetto alla media nazionale per la stessa complessità di casistica (indice comparativo di performance –ICP =0,89).


Figura 2 - Indice di case-mix (ICM) e Indice comparativo di performance (ICP) - Attività per Acuti in regime ordinario - Anno 2017 (fonte Rapporto SDO)
figura 2 SDO
Tra gli indicatori di appropriatezza organizzativa:
- la percentuale di dimissioni con DRG medico da reparti chirurgici non è modificata rispetto al rapporto dell’anno precedente (28,63% nel 2017 contro 28,59% nel 2016; nel 2017, massimo nella P.A. Bolzano = 38,47; minimo Emilia Romagna = 22,29%; Toscana = 22,36%)
- la percentuale di DH diagnostici è diminuita da 38,57% (Rapporto SDO 2016) a 36,44% (da 60,66% in Molise a 3,47% in Umbria; Toscana = 20,54%)
- i ricoveri ordinari di 0-1 giorno sono diminuiti da 9,96% a 9,61% (massimo 14,33% in Campania; minimo 6,86% in Sicilia; Toscana = 8,15%)
- i ricoveri con degenza oltre soglia per degenti di età maggiore di 65 anni sono sostanzialmente invariati (4,47% nel 2017; 4,36% nel 2016)

La mobilità interregionale dei ricoveri per acuti (ricoveri fuori Regione per residenti) è invariata rispetto al precedente Rapporto SDO: 8,05 ricoveri per 1.000 residenti nel 2017 contro 8,07 nel 2006. Il maggior tasso di ricoveri extraregionali si rileva per i residenti del Molise (29,25 ricoveri ogni 1.000 residenti), il minore per la Lombardia (3,95 ricoveri per 1.000 residenti). La Toscana registra una mobilità passiva pari a 6,17 ricoveri per 1.000 residenti, aumentata rispetto al 2016, quando si rilevava un tasso di 5,78 ricoveri per 1.000 residenti. Tuttavia, il saldo di ricoveri resta in forte attivo, perché la mobilità attiva della nostra Regione (45.535 ricoveri per residenti in altra regione erogati in Toscana, pari all’11,5%) supera la mobilità passiva (24.358 ricoveri per toscani erogati in altre Regioni, pari al 6,5%): il saldo attivo è di 21.177 ricoveri. Il maggiore saldo attivo è quello della Lombardia, con 75.867 ricoveri, il maggior passivo è quello della Campania, con -38.329 ricoveri. La mobilità interregionale dei ricoveri per acuti per tumore in regime ordinario, è del 10,0% (era 10,1% nel 2016). La Toscana ha un’attrazione del 10,6% e una mobilità passiva del 5,8%, con un saldo attivo di 2.027 ricoveri.

Tra le maggiori criticità, si rileva che in Italia un parto su quattro (vedi Figura 3) viene ancora effettuato in centri che ne eseguono meno di 500 l’anno.


Figura 3 Distribuzione delle dimissioni per parto per punto nascita (fonte Rapporto SDO 2017)

figura 3 SDO

il rapporto restituisce la fotografia di un sistema ospedaliero nel complesso in evoluzione verso modelli di offerta più efficientie con una continua ricerca dell’appropriatezza organizzativa. In tutte le valutazioni spicca una ampia variabilità tra le regioni, che si riflette in una diversa efficienza nell’utilizzo delle risorse disponibili e, in ultima analisi, in una ridotta equità nell’accesso alle cure.

Fabrizio Gemmi
Coordinatore Osservatorio per la qualità e l'equità, ARS Toscana