Meningococco C, il caso di La Spezia conferma i risultati delle indagini epidemiologiche condotte dall’ARS


Vaccinazione antimeningococco
Il caso
Il ragazzo di 25 anni ricoverato venerdì 3 febbraio all’Ospedale Civile Sant'Andrea di La spezia è purtroppo deceduto a causa di una meningite e sepsi da meningococco C, lo stesso sierotipo che dal 2015 sta causando l’aumento di casi di malattia batterica invasiva (meningite e sepsi) da meningococco in Toscana.

La Asl 5 Spezzina ha immediatamente avviato le indagini epidemiologiche col fine d’individuare i contatti stretti e fornire loro la profilassi.
Le stesse indagini epidemiologiche hanno confermato che il ragazzo lavorava presso un pub a La Spezia che svolge anche esercizio commerciale di pizzeria, ristorante, paninoteca e birreria.
Si apprende infine che il caso non era vaccinato.

I lavoratori presso bar, ristoranti e pub sono più rischio di sviluppare la malattia batterica invasiva da meningococco C (meningite e spesi), ed è per loro fortemente raccomandata la vaccinazione.

A seguito dell’incremento dei casi di malattia batterica invasiva da meningococco C, con la delibera del 16 febbraio 2016, n. 85, la Regione Toscana ha avviato le indagini epidemiologiche per identificare i gruppi di popolazione più a rischio per malattia da meningococco C verso i quali indirizzare gli interventi vaccinali. Le indagini sono state condotte dall’Agenzia regionale di sanità con il supporto tecnico-scientifico dell’Istituto superiore di sanità e dell’Azienda Usl Toscana centro.
Le indagini hanno permesso d’identificare un incrementato rischio per i lavoratori presso ristoranti, bar, pub e circoli ed anche per i frequentatori di tali locali.
Infatti, sui 62 casi di meningococco C notificati in Toscana dal 2015 ad oggi, 8 (12,9%) lavoravano presso bar, pub, ristoranti e/o circoli e 37 casi (58,7%) avevano frequentato i suddetti luoghi nei 10 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi e/o avevano contatti stretti con persone che vi lavoravano.

Perché i bar, i ristoranti e i pub sono luoghi a rischio?
In letteratura molti studi hanno individuato un’associazione tra incremento del rischio di malattia meningococcica e frequentazione/lavoro presso bar, ristoranti e pub. Gli autori indicano che il meningococco trova una facile trasmissione in situazioni “affollate” e con poca ventilazione. In particolare nelle ore di picco serali questi luoghi possono essere molto frequentati e ciò facilita la trasmissione diretta dei droplets, vale a dire di quelle goccioline invisibili di saliva che vengono emesse durante il semplice atto di “parlare”.
Inoltre, altri noti fattori di rischio si presentano in modo intrinseco in questi luoghi: il fumo attivo e passivo, il consumo di alcolici e lo scambio di drink. Ciò fa sì che si presenti una sinergia tra tali fattori che determina un esponenziale incremento del rischio di trasmissione del meningococco.
Infine, le note caratteristiche genetiche di iper-trasmissibilità e di iper-virulenza del ceppo di meningococco C-ST11 facilitano la sua trasmissione.

Raccomandazioni e rinnovo alla vaccinazione
A causa dell’elevata virulenza, trasmissibilità e patogenicità del ceppo di meningococco C-ST11 circolante in Toscana, e poiché l’incremento dei casi di malattia da meningococco C rimane tutt’oggi continuo, la vaccinazione antimeningococco C è raccomandata a tutta la popolazione.
Le indagini epidemiologiche condotte dall’ARS hanno permesso di individuare che vi è un rischio aumentato di contrarre la malattia da meningococco C per i seguenti gruppi target, per i quali pertanto la vaccinazione antimeningococco C è fortemente raccomandata:
  1. Discoteche, club, locali notturni (lavoratori/frequentatori) in particolare dei locali dell’Empolese, di Firenze, Prato e Pistoia
  2. Ristoranti, bar, pub, circoli (lavoratori/clienti)
  3. Scuole di ogni grado inclusi asili nido e università (studenti e lavoratori a ogni titolo)
  4. Palestre-associazioni sportive-ricreative (lavatori/frequentatori)
  5. Settore sanità
  6. Fumatori e soggetti esposti a fumo passivo
  7. Consumatori di sostanze stupefacenti
  • Il rischio di contrarre la malattia da meningococco C incrementa anche per coloro che non rientrano direttamente nelle suddette categorie di rischio ma che hanno contatti stretti con soggetti che vi rientrano.
  • Il rischio di contrarre la malattia da meningococco C incrementa se si è contemporaneamente appartenenti a più dei suddetti gruppi (esempio: studente, fumatore, frequentatore di discoteche).