ARS SEGNALA - 19/04/2013
La
Settimana mondiale dell’immunizzazione 2013 – a partire dal
20 aprile – promuove uno dei più potenti strumenti di salute al mondo: l’uso dei
vaccini per proteggere, cioè rendere “immuni”,
dalla malattia le
persone di qualsiasi età.
Dai bambini alla popolazione adulta, le vaccinazioni – con costi relativamente ridotti - proteggono contro malattie come difterite, morbillo, pertosse, polmonite, polio, diarrea da rotavirus, rosolia e tetano. I benefici delle vaccinazioni si stanno sempre più estendendo anche agli adolescenti e agli adulti perché forniscono protezione contro malattie potenzialmente letali come l’influenza, la meningite ed il cancro (tumore della cervice e tumore del fegato).
Vaccinazioni: fatti e dati
- Ogni anno nel mondo le vaccinazioni prevengono 2-3 milioni di morti per difterite, tetano, pertosse e morbillo.
- Nel 2011 l’83% dei bambini nel mondo sono stati vaccinati con le 3 dosi del vaccino DTP (difterite-tetano-pertosse). In Europa la copertura vaccinale per DTP – ed anche per la polio – supera il 90%, mentre quella per il morbillo è addirittura del 94%.
- Sono oltre 22 milioni i bambini nel mondo di 12 mesi di età che non hanno avuto ricevuto una vaccinazione completa. In Europa sono circa 650 mila i bambini che non vengono vaccinati contro il morbillo.
- Più di 1,5 milioni di bambini con età sotto i 5 anni muoiono a causa di malattie che invece sono prevenibili con i vaccini esistenti.
- Oggi la polio nel mondo è endemica solo in 4 paesi (Afghanistan, India, Nigeria e Pakistan), mentre l’Europa è stata dichiarata “polio-free” dal 2002 (anche se sta aumentando il rischio di importare questa malattia da latre parti del mond). L’eradicazione della polio nel mondo è dunque molto vicina e potrà portare, soprattutto nei paesi invia di sviluppo, ad un risparmio stimato di 50 miliardi di dollari nei prossimi 20 anni.
- Il numero di morti per morbillo nel mondo è diminuito del 71% dal 2000 al 2011, scendendo da 548 mila casi stimati a 158 mila.
- Entro il 2011 il vaccino contro l’epatite B è stato introdotto nel programma vaccinale per l’infanzia nel 93% dei paesi.
- Entro il 2011 il vaccino contro l’haemophilus influenzae tipo B è stato introdotto nel 91% dei paesi, quello antipneumocco nel 37% dei paesi ed il vaccino anti-rotavirus nel 16% dei paesi.
- Entro il 2011 il vaccino contro il papilloma virus (HPV) è stato introdotto in 43 paesi.
Gli obiettivi della Settimana mondiale dell’immunizzazione 2013Durante la World Immunization Week 2013 il lavoro dell’OMS e dei suoi partner a livello globale è finalizzato a:
- stimolare la consapevolezza che le vaccinazioni salvano la vita
- mobilitare l’azione per aumentare la copertura vaccinale nelle comunità emarginate e sotto-servite
- rinforzare il supporto politico agli obiettivi della vaccinazione globale
Durante questa settimana l’OMS incoraggia in tutte le parti del mondo gli individui e le organizzazioni dei settori pubblico e privato e della società civile ad organizzare attività come campagne di vaccinazioni, workshop di formazione, tavole rotonde, campagne d’informazione.
La Settimana dell’immunizzazione 2013 in Europa Prevenire, proteggere, immunizzare è lo slogan della
campagna promossa nella
regione europea dell’OMS in occasione dell’
Ottava settimana europea dell’immunizzazione dal 22 al 27 aprile 2013. Il messaggio principale che verrà promosso in Europa è: vaccinare tutti i bambini (in Europa ne nascono ogni anno 10,6 milioni) è vitale per prevenire molte malattie infettive e proteggere la vita. L’obiettivo:
incrementare la
copertura vaccinale aumentando la consapevolezza, nelle persone e nelle comunità, dell’importanza delle vaccinazioni .
Per monitorare e valutare l’impatto delle strategie e delle attività, l’OMS Europa raccoglie sistematicamente i dati sulle malattie prevenibili con i vaccini e sull’immunizzazione in tutti i paesi membri. I dati raccolti vengono analizzati a fondo e diffusi attraverso la newsletter mensile
WHO Epidemiological Brief e la newsletter trimestrale
European Immunization Monitor.
Per approfondire: