Per un mondo in cui ogni gravidanza è desiderata: 26 settembre giornata mondiale della contraccezione


immagine 26 settembre giornata mondiale della contraccezioneARS NEWS - 27/09/2013
Il World contraception day, l’annuale appuntamento che fa il punto sul tema della salute riproduttiva, è dedicato quest’anno al tema dell’interruzione volontaria di gravidanza fra le giovanissime. Ben 11 sono le associazioni non governative che supportano la giornata e numerose le società scientifiche e mediche.
L'iniziativa nasce nel 2007 con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica, e i giovani in particolare, sul tema della salute sessuale, troppo spesso ancora considerato un tabù e sui numerosi metodi anticoncezionali che permettono alle giovani donne di prendere decisioni informate e consapevoli circa la propria salute riproduttiva.

Questo è anche il senso del tema di quest’anno, lo slogan: “Your life, your future, know your options”, ovvero “La tua vita, il tuo futuro, conosci le possibilità”. Una persona informata è una persona indipendente, in grado di sfatare miti e false credenze sulla contraccezione. Fondamentale quindi la corretta informazione, sicura ed affidabile. Il sito web www.your-life.com costituisce una parte importante della campagna ed è ricco di informazioni utili su contraccezione e salute sessuale, così come video e aggiornamenti del blog dalla Youth Task Force.

Gravidanze indesiderate e malattie a trasmissione sessuale nel mondo
Oltre il 41% dei 208 milioni di gravidanze ogni anno non sono volute. La cifra delle gravidanze indesiderate è sorprendente: si aggira intorno agli 85 milioni (Singh S, et al 2010).
Ogni anno inoltre, quasi 16 milioni di adolescenti tra i 15 e i 19 anni partoriscono. Le morti correlate al parto sono la principale causa di mortalità per le giovani donne in questa fascia di età (Youth guide to maternal health, 2010).
La contraccezione previene annualmente 188 milioni di gravidanze non pianificate: ciò si traduce in 112 milioni in meno di aborti, 1,1 milioni in meno di decessi neonatali e 150.000 in meno di morti materne. Più della metà di tutte le donne in età riproduttiva nei paesi in via di sviluppo, circa 867 milioni, vogliono evitare una gravidanza. In questa regione, un totale di 222 milioni di donne presentano un bisogno insoddisfatto di contraccezione (Daroch JE, Singh S, 2013).
Impressionante anche il numero di infezioni sessuali: 499 milioni ogni anno (sifilide, gonorrea, chlamydia e tricomoniasi), spesso asintomatiche, costituiscono una causa importante di infertilità negli uomini e nelle donne e concorrono ad aumentare di tre o più volte il rischio di contrarre Hiv (WHO. Sexually transmitted infections, Fact sheet n. 110 may 2013).

I dati sull’uso dei contraccettivi in Toscana
In Toscana, secondo gli ultimi dati dello studio Epidemiologia dei determinanti dell'infortunistica stradale in Toscana (EDIT) del 2011, il 46% dei ragazzi fra i 14 ed i 19 anni ha già avuto un rapporto sessuale completo che si realizza, in media, intorno ai 15 anni. Purtroppo però, soltanto il 60% dichiara di utilizzare il profilattico. L’uso del preservativo non solo si riduce all’aumentare dell’età, ma vede le femmine meno interessate in quanto attratte da altri metodi contraccettivi: circa il 30% infatti dichiara di utilizzare la pillola anticoncezionale, non considerando i rischi infettivi ai quali continua ad esporsi.
A parte l’uso di anticoncezionali orali, il mancato uso del profilattico è legato a fattori come il fastidio (43,9%) o la riduzione di sensibilità (30,5%), sfatando l’idea che i ragazzi non ne facciano uso per ragioni di tipo economico (13,1%). I giovani toscani, inoltre, non sembrano utilizzare altri metodi contraccettivi (fatto salvo il coito interrotto praticato da circa il 13,6%), mettendo in evidenza la necessità di una più ampia diffusione di informazioni sull’argomento.

Ancor più allarmanti sono i dati di uno studio pilota svolto dall’ARS in collaborazione col Centro malattie a trasmissione sessuale dell’Università degli Studi di Firenze nell’anno 2010, dal quale emerge che il 32,6% delle persone adulte che afferiscono alla struttura non fa mai uso del profilattico con una forte differenza di genere che vede, ancora una volta, le donne meno inclini all’utilizzo (28,2% degli uomini vs. 43,0% delle donne).
Pur trattandosi di persone adulte, i metodi contraccettivi utilizzati sono molto pochi (il 40,2% non usa niente), prediligendo quelli orali (24,7%). A questi segue il profilattico, usato come metodo contraccettivo dal 18,6% delle persone, il coito interrotto (8,2%), la spirale (5,2%) e l’anello vaginale (3,1%).

Per approfondire