Nuovo Rapporto ACI-CENSIS sull’auto: buone notizie sul fronte infrazioni, incidenti e ambiente


immagine Nuovo Rapporto ACI-CENSIS sull’autoARS SEGNALA - 09/01/2013
ACI e Censis hanno presentato lo scorso dicembre il ventesimo rapporto sull’auto dal titolo Dov'è finita l'auto? Ecco i dati più rilevanti del rapporto, in particolare in ambito sanitario e ambientale.

Meno consumo di carburante, meno infrazioni stradali, meno incidenti e morti
La crisi sembra avere anche qualche ricaduta positiva: crescono infatti le rottamazioni (+3%) e si riducono i consumi di carburanti (-10,5% per la benzina e -9,7% per il diesel nel periodo  gennaio-ottobre 2012). Diminuiscono inoltre gli incidenti (-2,7%) e i morti (-5,6%) sulle strade e si riducono drasticamente le infrazioni.L’uso del mezzo privato si concentra nei week-end e si utilizzano di più mezzi pubblici e biciclette: per la prima volta le bici vendute superano le nuove immatricolazioni auto.

Per quanto riguarda le infrazioni è netta la riduzione del superamento dei limiti di velocità (-7%), per il passaggio con il rosso e per il mancato uso delle cinture di sicurezza (-3%). Si usa invece ancora molto il cellulare senza vivavoce o auricolare (36,8% degli intervistati). Rispetto allo scorso anno migliora anche il comportamento delle fasce tradizionalmente più trasgressive: il  35,4% dei giovani, ad esempio, “confessa” il superamento dei limiti di velocità (lo scorso anno era il 42%). Dalle interviste emerge il profilo di una generazione consapevole del fatto che “la conoscenza è la forza”, che crede di più nella pratica di guida con un esperto professionista piuttosto che imparare a casa con  i genitori.

Più attenzione all’ambiente: le auto “ecologiche”, l’Atlante della mobilità sostenibile e le province più “verdi”
Cresce anche la sensibilità ambientale: oltre un terzo degli intervistati dichiara infatti che acquisterebbe un’auto a GPL, metano, ibrida o elettrica. Si tratta però di “preferenze ideali”, che nella realtà si scontrano con le difficoltà di rifornimento (reti distributive non uniformi sul territorio per GPL e metano) o tecnologiche (percorrenze limitate per le auto elettriche).

Tra le novità più interessanti dell’edizione 2012 del Rapporto, l’introduzione del primo “Atlante della mobilità sostenibile”, con il ranking ACI-Censis delle province più “verdi”, ottenuto incrociando i dati relativi a circolante per kmq, età media auto, diffusione delle alimentazioni “verdi” (gpl, metano, ibrida, elettrica) e anzianità dei parchi. La “classifica” dei dieci capoluoghi più grandi vede in testa Bologna, che si piazza al settimo posto, seguita da Torino (25), Bari (33) e Firenze (39). Più distanziate: Roma (74), Genova (86) e Palermo (90). Chiudono la classifica Catania (103), Milano (106) e Napoli, che occupa l’ultima posizione (110).

Permane il problema-traffico nei centri urbani, anche se aumenta il trasporto pubblico
La crisi, che incentiva forme di mobilità alternativa, ha spostato volumi di traffico verso il trasporto pubblico (ancora incapace di dare risposte quantitativamente e qualitativamente soddisfacenti: stato dei mezzi, frequenza, saturazione nelle ore di punta etc.) e le biciclette, ma non ha ridotto “la congestione da traffico” dei comuni capoluogo e delle aree metropolitane. E’ ancora marginale, per quanto in costante crescita, il car sharing: aumentano gli utenti (+26%), il parco autovetture (+8%) e il numero dei parcheggi (10%).

Altri dati del rapporto: il crollo delle vendite e costi di gestione più elevati
Nel documento emerge inoltre che la crisi ha comportato un crollo delle vendite delle auto (-20% dei primi undici mesi del 2012) e delle moto (-19%),  ma ancora di più dei ciclomotori (-32%). Oltre ad essere stato rilevato il dimezzamento della propensione all’acquisto di nuove auto, il 52,6% degli intervistati ha dichiarato di non avere intenzione di comprare una nuova auto nei prossimi tre anni. Anche il mercato dell’usato fa registrare un segno negativo (-10%).

Nonostante un uso più ridotto dell’auto (5-7 km in meno all’anno),  è stato osservato un aumento dei costi di gestione (+4,5%). L’incremento del costo del carburante è quello che incide maggiormente sul prezzo finale (47,8%), mentre l’assicurazione si conferma la seconda voce di spesa con un livello di tassazione che sfiora ormai il 26% del costo delle polizze (una percentuale molto al di sopra della media europea, pari al 18%).

 
Per approfondire: consulta la pagina Incidenti stradali, dove potrai trovare il quadro epidemiologico degli incidenti in Toscana e informazioni sulle azioni di prevenzione e controllo efficaci.