Negli ultimi anni la
mobilità umana e il
fenomeno migratorio sono eventi sempre più comuni. In Toscana, come in Italia, i
cittadini stranieri presenti sul territorio sono progressivamente aumentati fino a rappresentare nel 2016 il
10% della popolazione totale, cioè circa 400mila persone. Da qui la necessità di attivare adeguati interventi di sanità pubblica in grado di rispondere alle loro esigenze.
Proprio per fare il punto sullo
stato di salute della popolazione straniera in Toscana e per analizzare nel dettaglio il
sistema di accoglienza attivato nella nostra regione, si è svolto oggi all'Istituto degli Innocenti il convegno
Migrare in Toscana: accoglienza, presa in carico e stato di salute, organizzato dall'Agenzia regionale di sanità e dal Centro di salute globale (CSG). Al convegno sono stati inoltre presentati gli interventi, sia di carattere sanitario che sociale, in grado di favorire l’integrazione della popolazione migrante adulta e minore.
Dai dati presentati emerge che i 400mila stranieri residenti in Toscana sono una popolazione giovane - il 62% di loro ha meno di 40 anni (
età media: 33 anni) - che contribuisce in maniera significativa alla natalità della nostra regione: fra i nuovi nati in Toscana, 1 su 4 ha madre straniera. Il primo paese di
provenienza è la
Romania (21%), seguono
Albania (21%) e
Cina (11%). Altri dettagli nell'infografica che segue.
Questa popolazione, con la permanenza nel nostro paese, tende ad adottare
stili di vita spesso
poco salutari, anche se
in generale gode di
buona salute. I cittadini provenienti da Paesi a forte pressione migratoria (PFPM) in particolare consumano più tabacco ed alcol degli italiani. Gli stranieri residenti tendono anche ad assumere comportamenti alimentari scorretti - come il maggior consumo di cibi contenenti zuccheri raffinati e grassi parzialmente idrogenati in grandi quantità - e riducono anche l'attività fisica.
Fra gli stranieri residenti si registrano anche
piu' casi di Hiv,
Aids e Tbc rispetto agli italiani, ma il dato positivo è che l'incidenza di Aids fra gli stranieri residenti in Toscana si è dimezzata negli ultimi dieci anni: da 12,6 casi ogni 100.000 residenti nel triennio 2003-2005 si è passati a 6,4 casi nel 2012-2014. I cittadini più coinvolti sono brasiliani, nigeriani e senegalesi. Anche i casi di tubercolosi fra gli stranieri sono in diminuzione costante: nel 2003 erano 128 ogni 100mila residenti, e nel 2014 sono scesi a 44,9 casi ogni 100mila residenti nel 2014. Le popolazioni più coinvolte provengono dal centro e dall'est Europa, oltre che dall'Asia.
Trattandosi come detto di una popolazione giovane, che ha superato l'intero processo migratorio, nei residenti immigrati PFPM i
livelli di mortalità per tutte le cause, per le malattie del sistema circolatorio e per i tumori sono
più bassi rispetto a quelli dei cittadini
italiani. Traumatismi e avvelenamenti sono una causa di morte molto frequente: il primato di questi decessi è a carico dei cittadini provenienti dal Marocco e dall'Albania.
Infine, al convegno si sono illustrati anche i numeri dell'
accoglienza. Nel 2015 la Toscana ha creato un
coordinamento regionale in materia di salute globale, cooperazione sanitaria internazionale e salute dei migranti, affidato al Centro salute globale, e ha ricostituito la rete dei Referenti aziendali per la migrazione. Sul territorio ci sono 565 Centri di accoglienza straordinari (CAS), che ospitano in media 14 persone ciascuno. Sono attivi anche 14 progetti di accoglienza nell'ambito del sistema nazionale SPRAR (Servizio centrale del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), oltre ad 8 ulteriori progetti presentati da Comuni, Unioni e Società della salute: sono oltre 200 i comuni coinvolti, che contribuiscono ad un modello di accoglienza diffusa.
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