Il tema delle disuguaglianze sociali di salute dei cittadini toscani sarà affrontato da Fabio Voller in occasione del convegno "Sguardi meticci - Meticciato, disuguaglianza e partecipazione dal basso", che si terrà il 5, 6 e 7 ottobre 2017 a Spello (PG), organizzato dal Coordinamento nazionale delle Comunità di accoglienza.
Il convegno, che rappresenta l'occasione di confronto e riflessione ad ampio respiro su temi inerenti società che si caratterizzano per essere sempre più meticce e nelle quali si sviluppano disuguaglianze emergenti e crescenti, troverà spazio una sessione in cui sarà approfondito il tema di come la mancanza di beni materiali e di reti di aiuto, la disoccupazione, un lavoro poco qualificato, un titolo di studio basso, rendano i cittadini più fragili.
Anche in Toscana le popolazioni maggiormente deprivate accedono di più al Pronto soccorso, indipendentemente dalla gravità del motivo, accesso che in misura minore si risolve in una dimissione a casa.
Sembra essere il maggiore isolamento sociale e geografico a giocare un ruolo importante nel maggior numero di accessi al Pronto soccorso rispetto alle popolazioni meno deprivate. Per quanto riguarda l'ospedalizzazione, il tasso di ricovero dei più deprivati è leggermente maggiore rispetto ai meno deprivati – 122 ricoveri per 1.000 residenti, contro 119 ricoveri per 1.000 - in particolare per i disturbi psichici, le malattie dell'apparato respiratorio e le malattie infettive e parassitarie.
Il gradiente sociale (cioè il legame diretto tra condizione socio-economica e salute) diventa ancor più netto quando si analizza il fenomeno della riammissione in ospedale a 30 giorni (revolving door): la proporzione di ricoveri ripetuti sale per i più deprivati (tasso di 110 ricoveri per 100 residenti con basso titolo di studio contro gli 80 per 1.000 con un titolo di studio alto), a causa probabilmente della minore rete sociale e capacità economica di questi soggetti, che li porta quindi più spesso a ricorrere alla re-ospedalizzazione nel breve periodo.
Il ricorso a prestazioni specialistiche e prescrizioni farmaceutiche sono probabilmente gli ambiti dove le disuguaglianze sociali si vedono più chiaramente: al netto degli esenti da ticket, i più deprivati ricorrono meno sia alle visite specialistiche che alle prestazioni strumentali. Nel caso delle prescrizioni farmaceutiche, sono invece i soggetti più deprivati a ricevere più prescrizioni: questo conferma il maggior livello di cronicità presente in questa fascia di popolazione.
Infine la mortalità: il dato rilevante è senza dubbio che i toscani con minori risorse socio-economiche hanno un rischio di morire più basso degli Italiani in generale (tasso di mortalità 730 ogni 100.000 abitanti contro 809 della media italiana) ma è pur vero sempre che all'interno della Toscana esiste un differenziale tra i più deprivati e quelli meno.