Il
numero di parti da donne straniere in Toscana è negli ultimi 10 anni più che
raddoppiato, passando da 3.461 nel 2001 a 7.962 nel 2014 (27,5% del totale dei parti).
Il 96,2% delle madri straniere proviene dai paesi a forte pressione migratoria (
straniere PFPM) e il 3,8% dai paesi a sviluppo avanzato (
straniere PSA). Le madri straniere presentano caratteristiche diverse rispetto alle italiane: le straniere PFPM sono più giovani (
età media al parto: 28,5 anni rispetto ai 33,2 delle italiane), presentano un livello di
scolarizzazione più basso (il 52,2% delle straniere PFPM ha conseguito al più la licenza media inferiore, rispetto al 17,7% delle italiane) e tra di loro è più bassa la proporzione di donne che sono alla
prima gravidanza (42,6% rispetto al 56,3% delle italiane).
In Toscana le donne straniere in gravidanza sono seguite prevalentemente dai
consultori: 66,3% delle straniere PFPM rispetto al 16,2% delle italiane, che sono seguite dal
ginecologo privato nel 72,3% dei casi. L’accesso all’assistenza in gravidanza delle donne straniere è migliorato negli ultimi anni, ma rimangono delle quote non trascurabili che vi accedono tardivamente o non vi accedono: il 10,1% delle straniere PFPM effettua la prima visita in gravidanza dopo la 12
a settimana e l'1,3% non ne effettua nessuna, a fronte del 2,7% e dello 0,4% delle italiane rispettivamente. Infine, il 10,3% delle straniere PFPM esegue meno di tre
ecografie in gravidanza, rispetto all'1,2% delle italiane.
Altro aspetto importante della salute riproduttiva sono le
interruzioni volontarie di gravidanza: nel 2014 per il 42,1% riguardano le donne straniere, che presentano un
tasso di abortività quadruplo rispetto a quello delle donne italiane.
L’Agenzia regionale di sanità monitora la salute riproduttiva delle donne straniere, che richiede continua attenzione sia per le importanti
ripercussioni di salute e sociali, sia per poter individuare le criticità nell’accesso all’
assistenza perinatale.
Ultimo aggiornamento: ottobre 2015