Il
7 aprile 2016 all'
Auditorium S. Apollonia a Firenze si è svolto il
convegno "Gravidanza e nascita in toscana: dati di salute materno infantile", organizzato da ARS, durante il quale sono stati affrontati importanti aspetti legati alla
salute delle donne e dei neonati.
A seguito della crisi economica, ma anche per effetto del calo della popolazione femminile in età feconda, risultante dal forte calo della natalità avvenuto tra la metà degli '70 e la metà degli anni '90, siamo oggi nuovamente di fronte a una contrazione delle nascite, in Toscana come in Italia. Nel 2014 i
nuovi nati in Toscana sono stati 29.454, l'
11% in meno rispetto al 2010 e negli ultimi 2 anni sono
in calo anche i nati da donne straniere.
L'assistenza in gravidanza risulta buona:
il 93% delle donne esegue gli esami previsti dal libretto di gravidanza e il protocollo regionale. Si evidenziano ancora alcuni ritardi nell'accesso ai servizi nelle straniere e nelle donne con livello socio-culturale più basso.
Con l'introduzione del test di screening per la sindrome di Down
diminuisce negli anni il ricorso agli esami invasisi (amniocentesi e villocentesi) e
aumenta il ricorso al test di screening anche nelle donne con 35 anni e più: complessivamente il 73% delle donne ha eseguito il test di screening e il 14% ha eseguito l'amniocentesi o la villocentesi.
La Toscana si colloca tra le regioni italiane che ricorrono meno al taglio cesareo (26,8% , Italia 35,5% nel 2013), ma nonostante questo la percentuale è nettamente superiore al 19% raccomandato dall'OMS.
É
aumentata negli anni l'incidenza di gravidanze over 40 (sono il 9% nel 2014, erano il 3,5% nel 2001): si tratta di gravidanze a rischio per esiti materni e fetali.
Nel 2014 in Toscana sono state effettuate 6.526 interruzioni volontarie di gravidanza (IVG) con un tasso di 8,2 per 1.000 donne in età feconda (Italia: 7,2). L'incidenza dell'IVG è in forte diminuzione anche tra le donne straniere, pur presentano tassi di abortività ancora 4 volte superiori a quelli delle italiane (5,6 per 1.000 donne in età feconda
vs 20,8), a indicare una sempre maggiore integrazione delle straniere e una modifica nei comportamenti relativi alle scelte di procreazione responsabile.
Merita particolare attenzione il
fenomeno delle IVG tra le minorenni, in quanto rispetto al numero di nati vivi registrano più IVG che nelle altre classi di età, fenomeno che è più marcato tra le italiane.
È aumentata negli anni la proporzione di donne che hanno già vissuto l'esperienza di almeno una IVG, in particolare per alcune etnie. L'IVG farmacologica è in aumento negli anni ed è più frequente rispetto alla media nazionale (15,3% vs 9,7%). Negli anni si osserva una tendenza all'
aumento del ruolo del consultorio, sia per il rilascio della certificazione per l'IVG (che viene rilasciata dal consultorio nel 51% dei casi), sia per quanto riguarda la struttura di riferimento in gravidanza (utilizzato dal 66,% delle straniere, dal 57% delle minorenni e dal 52% delle donne con titolo di studio medio basso).
Sono stati presentati inoltre i dati provenienti dai
2 archivi che ARS gestisce in collaborazione con l'AOU Meyer:
TIN Toscane on-line, il registro dei nati gravemente pretermine (età gestazionale inferiore alle 32 settimane o peso alla nascita inferiore o uguale a 1500 grammi) e l'archivio dei Trasporti protetti neonatali, che riguarda tutti i neonati che nel primo mese di vita necessitano di un trasporto protetto con personale medico e infermieristico dedicato.
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