In occasione della settimana del prematuro l’Agenzia regionale di sanità partecipa insieme all’Azienda ospedaliero-universitaria Meyer al
seminario “Qualità delle cure in medicina perinatale” organizzato dall’Azienda USL Toscana Sud-est.
Secondo le stime dell’OMS sono circa
15 milioni nel mondo i bambini che nascono prima del termine, vale a dire prima di 37 settimane di età gestazionale: 1 bambino su 10. La prematurità è nel mondo la principale causa di morte neonatale.
La
nascita pretermine (<37 settimane di età gestazionale) e il
basso peso alla nascita (<2.500 grammi) sono importanti indicatori della salute infantile in quanto associati ad una maggiore morbosità e mortalità. I bambini nati pretermine (in particolare nati gravemente pretermine, vale a dire con età gestazione <32 settimane) richiedono un periodo di ricovero più lungo dopo la nascita e hanno più probabilità di sviluppare significative
disabilità, in particolare di tipo neuropsicologico e respiratorio, nei primi anni di vita e anche in seguito.
In Toscana, nel 2015, i nati vivi pretermine sono stati 2.185 pari al 7,8% dei nati vivi. A fronte di una diminuzione della natalità, soprattutto in questi ultimi anni di crisi economica (-15% di nati vivi dal 2008 al 2015), il numero dei nati pretermine ha fatto registrare un leggero aumento dal 2014 al 2015 (erano 1.982 pari al 6,7% nel 2014).
Dai dati del Certificato di assistenza al parto emerge che il principale fattore di rischio per la nascita pretermine è la
gemellarità, che negli anni ha avuto una crescita dal 2,6% del 2001 al 3,7% del 2015 in seguito all’aumento dell’età materna al parto e al conseguente fisiologico aumento dei livelli delle gonadotropine con l’età, ma soprattutto al più frequente ricorso a tecniche di
procreazione medicalmente assistita.
L’analisi dei fattori di tipo socio-demografico e degli stili di vita permette di identificare dei sottogruppi di
donne più a rischio di dare alla luce un neonato pretermine, come le donne straniere e quelle senza un’occupazione, verso le quali indirizzare maggiori sforzi per l’assistenza in gravidanza e l’accesso ai servizi. Il rischio di nascita pretermine è anche maggiore nelle donne che fumano, raddoppiando per le donne che fumano più di 10 sigarette al giorno, e nelle donne obese e sottopeso.
Al seminario sarà inoltre presentato il dato sulla prevalenza di
allattamento al seno durante il ricovero, Sebbene, come ci si aspetta, i prematuri sono meno frequentemente allattati al seno rispetto ai nati a termine per le difficoltà nell’alimentazione e nell’attaccamento al seno, la proporzione di neonati alimentati con latte umano, grazie anche alla presenza sul territorio toscano di 6
banche del latte, è elevata. Il 58,3% dei prematuri riceve durante il ricovero in occasione del parto solo latte materno (della propria mamma o della banca del latte), il 5,5% riceve latte materno con l’eventuale aggiunta di acqua o altri liquidi diversi dal latte (soluzione glucosata, camomilla, tisana ecc.), il 22% riceve latte materno con l’aggiunta di latte artificiale e solo il 14,3% non riceve latte materno.