I due studi, inquadrati nel più ampio panorama di
attività previste dal progetto triennale “Geotermia e salute” finanziato da Regione Toscana, fanno seguito alle prime indagini condotte nelle aree geotermiche che avevano evidenziato in Amiata alcune criticità sanitarie. Per questo motivo sono stati condotti
nuovi approfondimenti epidemiologici in collaborazione con ARPAT, Asl, medici di famiglia e pediatri di libera scelta, per valutare lo
stato di salute degli amiatini, in relazione sia alla presenza delle
centrali geotermiche che ad altri fattori di rischio, individuali e ambientali.
L'obiettivo del
primo dei due studi è stato valutare le associazioni tra gli andamenti giornalieri delle
concentrazioni di acido solfidrico (H2S) in aria e gli
effetti acuti, a breve termine, sulla salute della popolazione residente.
Nel
secondo studio, invece, sono state messe in relazione le
concentrazioni urinarie ed ematiche di
arsenico e mercurio, misurate in un
campione di 900 persone nel
1998, con esiti cronici sulla salute.
Complessivamente i risultati, presentati in
conferenza stampa il 24 novembre scorso alla presenza dell'assessore Fratoni,
non hanno mostrato situazioni di particolare criticità, sia relativamente all'esposizione ai picchi di acido solfidrico, sia rispetto agli effetti dell'esposizione a arsenico e mercurio.
In particolare, per l'
acido solfidrico non emerge alcun segnale di effetto acuto sull'apparato respiratorio, che è uno degli organi target più studiati in relazione all'H2S. Anzi dai dati emerge una diminuzione del rischio di patologie respiratorie all'aumentare della concentrazione di H2S. Emergono, al contrario, dei segnali di effetto acuto per patologie di tipo cardiovascolare, sulla quale esistono però maggiori dubbi ed incertezze circa i meccanismi biologici di interferenza dell’H2S.
Lo studio su
arsenico e mercurio non ha messo in evidenza effetti su mortalità e patologie tumorali. Per l'arsenico è stato osservato un debole segnale su malattie del sistema cardiovascolare e malattie della pelle, e per il mercurio su patologie dell'apparato urinario.
In ogni caso tutti questi aspetti sono
oggetto della una nuova indagine campionaria, che è il cuore del progetto triennale di ARS. Oltre ai campioni biologici umani questa nuova indagine prevede: un set di esami clinici (sangue e urine) di screening su specifici indicatori di salute generale, cardiovascolare, e funzionalità renale; la misurazione della pressione arteriosa e misure antropometriche; una spirometria per valutare la funzionalità respiratoria; e la somministrazione di un questionario molto approfondito su abitudini (fumo, alcol, dieta) di oggi e del passato, attività lavorativa, storia clinica, salute riproduttiva.