ARS NEWS - 25/03/2013
L’
olio extravergine di oliva, alimento fondamentale della dieta mediterranea raccomandato sia per condire che per cucinare, può essere un validissimo aiuto per mantenerci in buona salute. Come e perché? L’ha spiegato il direttore dell’ARS Francesco Cipriani, intervenuto domenica
24 marzo a
Volterra al
seminario aperto al pubblico
“Olio, un piacere conoscerlo”, organizzato all’interno della manifestazione
Volterragusto 2013.
Come suggerito anche nella
Piramide alimentare toscana (PAT) (la “declinazione toscana” della dieta mediterranea che la Regione ha messo a punto chiedendo aiuto ai suoi migliori ricercatori ed esperti di alimentazione), l’olio extravergine di qualità dovrebbe essere consumato quotidianamente, senza ovviamente eccedere nella quantità per via dell’alto contenuto di grassi.Da preferire quello di
produzione locale, come del resto a
“filiera corta” dovrebbero essere anche gli altri alimenti che portiamo in tavola tutti i giorni, visto che la Toscana vanta ottime produzioni agro-alimentari ed eccellenti (anche dal punto di vista nutrizionale) tradizioni gastronomiche. «Seguire la cosiddetta
dieta mediterranea, incentrata sul consumo di frutta, verdura, cereali, olio d’oliva, legumi e con un ridotto introito di carne, insaccati e dolci» - ha precisato Cipriani - «
può ridurre la mortalità generale, quella dovuta a malattie cardiovascolari, l’insorgenza di tumori ed anche l’insorgenza di Parkinson e Alzheimer».
L’olio di oliva è costituito principalmente da acido oleico, un acido grasso monoinsaturo che contribuisce innanzitutto a far diminuire il colesterolo “cattivo” (LDL). «Sul rischio di malattie cardiovascolari l’
olio di oliva agisce probabilmente anche con diversi
meccanismi protettivi» - ha precisato Cipriani al seminario di Volterra - «per esempio, l’uso regolare a tavola di olio di oliva consente anche un miglior controllo della pressione arteriosa e della glicemia». Se l’introito calorico complessivo è nei limiti (facendone cioè un uso moderato), l’olio di oliva è certamente un utile presidio per contenere i rischi per
malattie cardiovascolari: consente una minore ossidazione lipidica e del DNA, minor livelli di infiammazione, dell’attivazione endoteliale e dello stato trombogenico ed ha anche un effetto vasodilatatore ed antiaritmico, forse dovuto ai composti fenolici.
Ma l’olio d’oliva è molto più che un semplice grasso monoinsaturo: la ricerca sugli effetti biologici di sostanze diverse dall’acido oleico contenute nell’olio di oliva (i “componenti minori” contenuti nella frazione insaponificabile e solubile), non solo rispetto ai processi aterogenetici ed oncologici, è in forte sviluppo ed è assai promettente.
Rispetto ad altri tipi di grassi alimentari, l’olio di oliva è probabilmente anche un utile agente di ostacolo al processo di sviluppo dei tumori. Anche numerosi studi italiani confermano l’
azione protettiva dell’olio d’oliva per alcune sedi tumorali, come i
tumori di bocca e faringe, mammella, ovaio, colon retto, esofago, laringe e pancreas. I costituenti dell’olio oliva con proprietà/attività antitumorale sono i polifenoli, lo squalene, il beta-sitosterolo, il tocoferolo ed i carotenoidi. Ed altri sono oggi in studio.
Ma l’olio di oliva svolge un’
azione protettiva anche nei confronti di altre patologie:
ipertensione,
diabete,
deterioramento cognitivo,
calcolosi biliare,
artrite reumatoide,
malattie della pelle.
Per approfondire
consulta la nostra pagina
Alimentazioneapprondisci sulla
Piramide alimentare toscana (PAT)