I comportamenti dei giovani frequentatori della Movida: risultati della ricerca regionale


Movida
Il 22 e il 23 settembre a Firenze, presso la biblioteca delle Oblate, si è tenuto il convegno internazionale "Nightlife and the city: movida, strategie e pratiche europee di convivenza urbana"organizzato da Anci e Coordinamento toscano comunità di accoglienza, occasione per un momento di confronto e di studio tra professionisti del sociale impegnati sulle diverse scene italiane del divertimento e responsabili di Enti pubblici o privati delle politiche di alcune città europee (Barcellona, Parigi, Berlino), che hanno illustrato proposte e soluzioni efficaci in tema di gestione degli scenari notturni di svago giovanile. In particolare, sono stati presentati i risultati del progetto Notte di Qualità, un lavoro sperimentale della Regione Toscana sulla gestione delle dinamiche del divertimento che coinvolgono le realtà urbane. Tra le principali azioni intraprese un'indagine, dal carattere innovativo, che ha coinvolto oltre 500 giovani frequentatori della movida di Firenze, Arezzo, Livorno e Pisa.

Obiettivo della ricerca
Indagare consumi e modalità di assunzione di bevande alcoliche, sostanze illegali e tabacco, nonché tipologia di zone e contesti frequentati e mezzi di trasporto utilizzati.
Il questionario proponeva inoltre una sezione sulla percezione delle problematiche legate alla frequentazione notturna delle città (tra cui degrado, eccesso di rumori notturni, rifiuti abbandonati etc.). L'aspetto più interessante è il contesto in cui sono state realizzate le interviste: nei luoghi di divertimento e aggregazione quali piazze, pub, locali etc. ai frequentatori che acconsentivano ad essere interpellati. Questa modalità, se da una parte ha reso la ricerca unica nel suo genere, dall'altra ha selezionato un campione di soggetti con caratteristiche ben definite e diverse da quelle generalmente rilevate negli studi di popolazione che indagano simili ambiti.

Analisi dei dati
L'Ars ha analizzato i dati raccolti e i risultati mostrano chiaramente la particolarità del campione arruolato. I 504 intervistati (di cui il 40% femmine) rappresentano una fetta di popolazione di giovani-adulti di un'età compresa tra i 15 e i 40 anni, con titolo di studio medio/alto (prevalentemente diplomati e laureati). Oltre la metà (52%) sono studenti e circa l'88% dichiara di non essere sposato. Il 55% vive con i genitori o la famiglia di origine e il 38% con il partner, gli amici o da solo. La maggioranza (72%) dichiara di frequentare sia piazze che locali/pub.
Consumo: quello di almeno 1 bevanda alcolica negli ultimi 6 mesi è stato riferito dal 98% del campione, una prevalenza piuttosto alta rispetto ai dati del penultimo studio IPSAD Italia del CNR che, nella fascia di età tra i 15 e i 34 anni, riporta una percentuale di assuntori negli ultimi 12 mesi pari all'85%. Si tratta tuttavia di un risultato atteso, considerando che i soggetti sono stati intervistati proprio dove si acquistano e consumano alcolici. Anche il consumo di sostanze illegali è più alto della media nazionale. Sono infatti 2 su 3 (63%) coloro che riferiscono di averne assunta almeno 1 negli ultimi 6 mesi, contro il 17% del campione IPSAD (riferito agli ultimi 12 mesi). Per quanto riguarda il consumo giornaliero di sigarette, sarebbero il 52% coloro che rientrano in questa categoria, mentre secondo l'Istat i fumatori regolari sono circa il 22% della popolazione (>13 anni).
Sui consumi frequenti di sostanze, legali e non (alcol e droghe), emerge che sono circa il 28% coloro che dichiarano di assumere sostanze illegali con frequenza settimanale e il 63,5% bevande alcoliche (con la stessa frequenza), in particolare vino e birra. È importante evidenziare che il consumo di vino e birra è riferito sia ai pasti che ai fuori pasto. Uno dei limiti della ricerca, infatti, è proprio quello di non aver approfondito il consumo di alcol ai pasti poiché, come ormai noto, in Italia e soprattutto in Toscana, il consumo durante i pasti è un aspetto caratterizzante del modello definito "mediterraneo". Inoltre, l'82% di coloro che dichiarano di consumare alcolici riferisce di mangiare anche qualcosa, sempre o spesso.
Differenze di genere: emerge una diversità di comportamenti nell'uso eccesivo di alcolici (compreso il binge drinking) e di sostanze, anche se alla domanda sulle ubriacature "pesanti" le femmine riportano dati molto simili ai coetanei maschi (9% vs. 11%). Data l'esiguità del campione non è tuttavia possibile definire un modello di comportamento generale su numeri non rappresentativi della popolazione generale.
Reperimento degli alcolici: oltre il 75% li acquista nei locali/pub, ma risulta abbastanza diffuso anche l'acquisto negli shop aperti la notte (42%) e da venditori ambulanti, soprattutto tra i maschi (10%). Anche portarseli da casa sembra essere abbastanza frequente (35%), soprattutto per motivazioni legate al costo e agli orari di vendita. Questo per quanto riguarda prevalentemente la birra e il vino.
Mezzi di trasporto: il più utilizzato per spostarsi in città e/o per tornare a casa è la propria auto (47%) o l'auto di amici (24,6%), ma sono molti anche coloro che scelgono di andare a piedi (33,5%) o in bici (19%) dato che i luoghi di aggregazione più conosciuti si trovano spesso in centro, dove il traffico alle auto è limitato. Osservando l'utilizzo dei mezzi tra i consumatori frequenti di alcol, non emergono significative differenze con il campione generale, infatti il 49% riferisce di spostarsi con la propria auto, il 26% con l'auto di amici e oltre il 35% con la bici.
Infine, secondo quanto riportato dai giovani frequentatori della movida, circa 1/5 dichiara di avere amici che hanno fatto ricorso al 118 o al PS a causa di un eccessivo uso di alcol e meno del 5% dichiara di aver vissuto lo stesso evento in prima persona.



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