Obiettivo: fornire una panoramica sull’impatto del virus dell’epatite B (HBV) e dell’epatite C (HCV) in Europa e dei cambiamenti avvenuti dal 2010 al 2019, decennio in cui vi sono state importanti innovazioni nel trattamento delle epatiti virali.
L'ECDC e l'OMS hanno istituito un sistema di sorveglianza sulla base di una definizione comune di caso ed un protocollo di segnalazione, allo scopo di consentire agli Stati membri di segnalare i nuovi casi di malattia.
Dopo i primi casi di epatite acuta nei bambini, riscontrati inizialmente nel Regno Unito (UK), le segnalazioni di nuovi casi sono rapidamente aumentate in tutto il mondo.
L’intervento, posto in essere nel 2017 dall’Agenzia regionale di sanità, ha previsto l’attivazione della schedula vaccinale anti-HBV accelerata, associata ad azioni volte a diffondere l’adesione dei detenuti.
Fra i diversi argomenti del progetto nazionale (appena concluso) sulla prevenzione sanitaria in carcere, l’ARS ha attivato interventi per ridurre la diffusione dell’epatite B (HBV).
Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, sono circa 71 milioni a livello globale (prevalenza: 1%) i soggetti con infezione cronica da virus dell’epatite C (HCV) e ad aumentato rischio di sviluppare cirrosi epatica e carcinoma epatocellulare.
L’infezione da virus dell’epatite C (HCV) è un importante problema di sanità pubblica, sia per la prevalenza osservata, sia per l’alta percentuale di casi clinicamente non manifesti, che rappresentano un’importante fonte di contagio.
In attesa del completo utilizzo della cartella clinica informatizzata da parte delle strutture detentive, la regione Toscana, in collaborazione con l'ARS, si è fatta promotrice di un sistema di rilevazione informatizzato dello stato di salute della popolazione detenuta, sperimentato in 56 strutture italiane grazie al sostengo ricevuto dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM).
L'Organizzazione mondiale della sanità ha riconosciuto l’epatite virale come un problema di salute globale e ha sottolineato la necessità di attuare misure per la sua prevenzione, diagnosi e trattamento.
L’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), ha pubblicato il report Antenatal screening for HIV, hepatitis B, syphilis and rubella susceptibility in the EU/EEA nel quale si mette in evidenza come la diffusione madre/figlio di alcune patologie come HIV, epatite B, sifilide e rosolia sia ancora presente in alcune popolazioni ad alto rischio.
L’articolo Cost-Effectiveness of HBV and HCV Screening Strategies – A Systematic Review of Existing Modelling Techniques fa una revisione sistematica della letteratura, sintetizza e valuta criticamente i modelli economici esistenti per HBV e HCV e identifica le principali differenze metodologiche utilizzate negli studi.
L’Organizzazione mondiale di sanità (OMS) ha recentemente pubblicato le prime linee guida per la prevenzione, la cura e il trattamento delle persone con infezione cronica da epatite B, per integrare quelle relative all’epatite C pubblicate nel 2014.