I toscani e l'alcol
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Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, circa 2 miliardi di persone nel mondo consumano bevande alcoliche e ogni anno muoiono circa 3,3 milioni di persone per ragioni attribuibili all’alcol.
Il consumo eccessivo di alcol ha conseguenze nocive sulla salute essendo correlato con oltre 60 malattie, tra cui le principali sono: tumori della cavità orale, tumore del fegato, cirrosi.
Le ripercussioni sul piano sociale sono importanti: l’alcol danneggia altre persone oltre il bevitore risultando associato ad omicidi e incidenti stradali.
L'alcol in Italia
In base ai dati Multiscopo forniti dall’ISTAT, nel 2014 il 63% della popolazione italiana di 11 anni e più ha consumato almeno una bevanda alcolica nell'anno, in leggero calo dal 63,9% del 2013.
Tra il 2005 e il 2014 la percentuale dei consumatori giornalieri di bevande alcoliche scende dal 31% al 22,1%. Aumenta, invece, la quota di quanti consumano alcol occasionalmente (dal 38,6% al 41%) e quella di coloro che bevono alcolici fuori dai pasti (dal 25,7% al 26,9%).
Nel 2014 beve vino il 50,5% della popolazione di 11 anni e più che ha consumato alcolici nell'anno, mentre il 45,1% consuma birra e il 39,9% aperitivi alcolici, amari, superalcolici o liquori.
Nel complesso, i comportamenti di consumo di alcol che eccedono rispetto alle raccomandazioni per non incorrere in problemi di salute (consumo abituale eccedentario e binge drinking) hanno riguardano 8 milioni e 265 mila persone (15,2% della popolazione, dal 15,9% nel 2013).
Il Global status report on alcohol and health 2014 rivela che tra i paesi che presentano una tendenza in diminuzione vi è anche l'Italia: il consumo di alcol nella popolazione maggiore di 15 anni è sceso da una media di 10,5 litri di alcol puro pro capite nel periodo 2003-2005 a 6,7 litri tra il 2008 ed il 2010, contro una media di 10,9 della regione Europa.
I bevitori toscani
In Toscana, come in Italia, sembrano convivere due modelli di consumo: quello tradizionale, che prevede l’assunzione di vino ai pasti in famiglia, mentre l’altro, tipico dei paesi nordici, secondo il quale si consuma grandi quantità di birra, superalcolici e aperitivi fuori dei pasti, in singole occasioni.