Procedure endoscopiche, come ridurre il rischio di infezioni: i risultati del seminario ARS del 21 febbraio


immagine endoscopia digestivaARS NEWS - 26/02/2013
Le procedure endoscopiche possono rappresentare un fattore di rischio per la trasmissione delle infezioni. Il modo più efficace per ridurre il rischio di eventi infettivi è un corretto reprocessing  degli strumenti, ovvero l'insieme delle attività di ritrattamento degli endoscopi.

Per individuare le corrette metodologie mirate a ridurre le infezioni in endoscopia, l'ARS ha avviato nel 2012 un gruppo di lavoro, in collaborazione col Centro gestione rischio clinico, operatori delle endoscopie e rappresentanti di società scientifiche del settore (ANIPIO, ANOTE, SIED, ISSE, AMNDO). Il seminario Analisi del reprocessing in endoscopia digestiva: criticità e strumenti per la sicurezza del percorso, che si è svolto il 21 febbraio presso la sede dell’ARS, ha presentato i risultati di questo lavoro, facendo emergere alcune importanti necessità operative e di formazione che hanno manifestato gli operatori dei servizi di endoscopia della Toscana. Le principali:

  • Migliorare le conoscenze degli addetti al reprocessing, promuovendo la formazione e momenti di confronto e discussione all’interno dei singoli servizi.
  • Migliorare le pratiche, riducendo la variabilità dei comportamenti specialmente nelle fasi più strettamente dipendenti dal comportamento del singolo operatore. Per questo motivo sono stati proposti alcuni strumenti di supporto, come una checklist di autovalutazione e poster. Inoltre è emerso che le organizzazioni devono garantire agli operatori la disponibilità di tutti i dispositivi e gli strumenti indispensabili in quantità adeguate.
  • Migliorare il controllo, promuovendo la tracciabilità del percorso in tutte le sue fasi, comprese quelle più strettamente manuali.

Il seminario era aperto, oltre che al gruppo di lavoro, anche ai medici ed infermieri dei servizi di endoscopia della Toscana, ed ha visto la partecipazione di oltre 70 professionisti. I risultati sono stati presentati da diversi professionisti: dall’infermiere di endoscopia all’infermiere epidemiologo, dal medico di endoscopia a quello di direzione sanitaria fino al clinical risk manager. Le conclusioni del lavoro sono indicazioni operative e strumenti per standardizzare il processo, che si tradurranno in una buona pratica per la sicurezza.

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