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Qualità delle cure negli ospedali toscani: alta in oltre il 60% delle valutazioni del Programma nazionale esiti 2025

S.Forni
Data pubblicazione: 10 Dicembre 2025 F.Gemmi S.Forni G.Lioi

A cura di: 
Silvia Forni, Gaetano Lioi, Fabrizio Gemmi


Gli esiti delle cure nei 38 ospedali pubblici toscani analizzati da AGENAS nell’ambito del PNE Ed. 2025 (dati relativi al 2024) mostrano che il 65% delle valutazioni registra livelli di qualità alti o molto alti.

Questo in sintesi il quadro che emerge dalle valutazioni fatte da PNE Ed. 2025 per gli ospedali della Toscana. Risultati che erano stati anticipati dall’ARS Toscana nel Programma regionale di valutazione degli esiti (PROSE) che pubblica gli indicatori già nel mese di maggio. Lo strumento adottato da PNE per rappresentare sinteticamente ed in modo intuitivo gli indicatori di un ospedale è treemap. La valutazione avviene su otto aree cliniche: cardiocircolatoria, nervosa, respiratorio, chirurgica generale e oncologica, gravidanza e parto, osteomuscolare, nefrologia[1].

Dall’osservazione dei treemap delle tre Aziende Ospedaliero-Universitarie (AOU) e dei dodici ospedali di primo livello risulta evidente una qualità degli esiti complessivamente elevata. Tutte queste strutture registrano contemporaneamente livelli di qualità alti o molto alti in quattro aree cliniche (cardiocircolatoria, nervosa, chirurgica generale e oncologica). Con riferimento alle tre aziende AOU, livello elevati di qualità si confermano anche nelle aree gravidanza e parto, osteomuscolare, mentre per aree cliniche respiratorie e nefrologiche alcune AOU riportano valutazione media. Gli ospedali di primo livello invece si differenziano nelle aree gravidanza e parto, osteomuscolare, respiratorie e nefrologiche. In particolare per le ultime due 4 ospedali registrano qualità bassa.

Complessivamente buone le valutazioni nelle aree gravidanza e parto e osteomuscolare. Tuttavia, alcune tendenze meritano attenzione. La diminuzione delle nascite in atto in Toscana come nel resto d’Italia, incide sulla possibilità, per alcuni presidi, di raggiungere livelli alti di qualità in termini di volumi di parti. Per alcuni ospedali, nel trattamento chirurgico della frattura del femore nell’anziano emerge la difficoltà a tornare ai valori di tempestività osservati prima della pandemia.

Nel complesso, il sistema ospedaliero toscano mostra una buona tenuta degli indicatori di esito ottenuti nelle principali aree cliniche e conferma la elevata qualità nelle discipline ad alta complessità. 

Di seguito riportiamo una sintesi degli indicatori di esito osservati in Toscana con un focus particolare sulle tre AOU (Agenas esclude dalla valutazione con treemap tutti gli ospedali pediatrici italiani, tra cui il Meyer) e sui 12 ospedali di primo livello. La Fondazione Toscana Gabriele Monasterio (FTGM) invece è considerata in riferimento alla sola area clinica cardiocircolatoria.

I treemap degli ospedali toscani

In Toscana, 38 su 42 ospedali pubblici sono valutabili secondo la metodologia proposta dal treemap. Tra questi, 12 ospedali (tra i quali le AOU e 9 dei 12 ospedali di primo livello) sono valutati per tutte e otto le aree considerate, mentre per 8 la valutazione è limitata a meno di tre aree. In tabella è riportato il numero complessivo di ospedali pubblici regionali valutati per ciascuno degli ambiti clinici e per livello di qualità raggiunto nell’area clinica.

Tabella: Valutazione dei livelli di qualità su treemap per area clinica delle aziende ospedaliero-universitarie, FTGM, ospedali di primo livello e altri ospedali pubblici in Toscana (PNE Edizione 2025)

tab1 approf PNE 9dic2025

Nel complesso, l’applicazione della metodologia dei treemap consente di restituire un quadro sintetico ma articolato della qualità degli esiti negli ospedali pubblici toscani, mettendo in evidenza sia le aree di maggiore solidità sia le differenze legate ai contesti operativi e ai volumi di attività. La distribuzione dei livelli di qualità osservata nelle diverse aree cliniche offre quindi uno strumento utile per interpretare in modo comparabile i risultati delle strutture e per orientare attività di monitoraggio e miglioramento continuo della qualità delle cure.

[1] Ciascun’area è valutata sulla base di un numero di indicatori che varia da uno (Nefrologia e Respiratorio) a un massimo di sette (Cardiocircolatorio e Chirurgia Oncologica), per un totale di 21 indicatori di esito e 9 relativi a volumi di attività per condizioni o procedure. L’inclusione degli indicatori di volume costituisce una novità dell’edizione 2025 del PNE e premia le strutture che presentano volumi di attività elevati.